Diversamente giovani: esigenze della terza età a Barletta
Del come le Istituzioni pubbliche possono provvedere alle esigenze delle fasce più deboli della società. La lucida analisi di Paolo Doronzo
giovedì 22 marzo 2012
22.28
Sono tante le stagioni dell'esistenza di un essere umano, e dunque è necessario che in queste diverse fasi ci siano servizi, associazioni, che si occupino di ciò che serve. Soprattutto per una delicata fase della vita che è quella della più completa maturità, della cosiddetta "terza età".
Questo particolare momento della vita è associabile spesso a cambiamenti sostanziali delle abitudini e delle certezze costruite da un qualunque individuo: la società moderna tende ad emarginare la persona nel momento in cui esce dal ciclo produttivo, suscitando quella che gli esperti del settore definiscono "choc da pensionamento", vedendosi privati del desiderio di proiettarsi nel futuro per mancanza di un progetto di vita. O anche in seguito alla perdita di un compagno di vita o all'allontanamento della prole dal nido familiare, si rischia di imbattersi in una solitudine fatta di ansie e apatia, portando a risultati inutili e pericolosi.
Ecco l'importanza per le Istituzioni pubbliche di provvedere a rispondere alle necessità che scaturiscono dalle fasce più deboli della società, in particolare gli anziani.
Esistono anche a Barletta strutture che si configurano come luogo d'incontro e di opportunità di relazione per la terza età, prevenendo i rischi di emarginazione e solitudine. I servizi svolti in questi ambienti si sviluppano in senso socio-assistenziale, educativo e ricreativo, con servizio di mensa e organizzazione di feste e eventi.
Tra le diverse realtà associative barlettane, inoltre, spicca la Unitre - Barletta – Università della terza età: si tratta di un'esperienza associativa, sviluppatasi sul territorio nazionale, con alcune esperienze anche internazionali, con riferimento alla prima associazione nata a Torino nel 1975. Tra gli obbiettivi fondamentali vi sono quelli di educare, formare, informare, stimolando quindi alla conoscenza e all'approfondimento. Lo strumento della cultura viene utilizzato prima di tutto come pretesto di relazione e proseguimento di un percorso di vita utile e informato. Questi percorsi sono offerti da programmi fissi di conferenze di approfondimento tenute da professionisti su temi come la medicina, la sociologia, la storia dell'arte;, inoltre si svolgono laboratori di lingue, informatica, manualità, ecc.
Tra un corso di ricamo e la proiezione di una commedia di Scarpetta, viene sollevato un problema: questa utilissima esperienza barlettana non ha mai goduto di una sede fissa. Sono ormai diversi anni che i soci sono costretti ad appoggiarsi in maniera provvisoria presso spazi offerti momentaneamente, oltre all'auditorium l'Athenaeum dove svolgono le attività principali.
E' recente l'ennesimo invito a cercarsi un altro luogo per incontrarsi consono alle esigenze del gruppo, che conta svariate decine di iscritti a prevalenza decisamente femminile. E' inutile dire che il senso principale di un associazione di anziani è quello di ricreare un tessuto quasi familiare, incoraggiante e confortevole, quindi la sede deve servire da punto di riferimento e ritrovo anche aldilà degli incontri programmati dall'associazione, creando una stabilità anche emotiva con il luogo. Credo sia compito di un Amministrazione comunale attenta farsi carico di questioni che riguardano i cittadini più anziani, meno ascoltati, venendo incontro alle diverse richieste, non pensando che un'unica struttura, anche se pubblica possa assolvere a tutti i bisogni e necessità.
Questo particolare momento della vita è associabile spesso a cambiamenti sostanziali delle abitudini e delle certezze costruite da un qualunque individuo: la società moderna tende ad emarginare la persona nel momento in cui esce dal ciclo produttivo, suscitando quella che gli esperti del settore definiscono "choc da pensionamento", vedendosi privati del desiderio di proiettarsi nel futuro per mancanza di un progetto di vita. O anche in seguito alla perdita di un compagno di vita o all'allontanamento della prole dal nido familiare, si rischia di imbattersi in una solitudine fatta di ansie e apatia, portando a risultati inutili e pericolosi.
Ecco l'importanza per le Istituzioni pubbliche di provvedere a rispondere alle necessità che scaturiscono dalle fasce più deboli della società, in particolare gli anziani.
Esistono anche a Barletta strutture che si configurano come luogo d'incontro e di opportunità di relazione per la terza età, prevenendo i rischi di emarginazione e solitudine. I servizi svolti in questi ambienti si sviluppano in senso socio-assistenziale, educativo e ricreativo, con servizio di mensa e organizzazione di feste e eventi.
Tra le diverse realtà associative barlettane, inoltre, spicca la Unitre - Barletta – Università della terza età: si tratta di un'esperienza associativa, sviluppatasi sul territorio nazionale, con alcune esperienze anche internazionali, con riferimento alla prima associazione nata a Torino nel 1975. Tra gli obbiettivi fondamentali vi sono quelli di educare, formare, informare, stimolando quindi alla conoscenza e all'approfondimento. Lo strumento della cultura viene utilizzato prima di tutto come pretesto di relazione e proseguimento di un percorso di vita utile e informato. Questi percorsi sono offerti da programmi fissi di conferenze di approfondimento tenute da professionisti su temi come la medicina, la sociologia, la storia dell'arte;, inoltre si svolgono laboratori di lingue, informatica, manualità, ecc.
Tra un corso di ricamo e la proiezione di una commedia di Scarpetta, viene sollevato un problema: questa utilissima esperienza barlettana non ha mai goduto di una sede fissa. Sono ormai diversi anni che i soci sono costretti ad appoggiarsi in maniera provvisoria presso spazi offerti momentaneamente, oltre all'auditorium l'Athenaeum dove svolgono le attività principali.
E' recente l'ennesimo invito a cercarsi un altro luogo per incontrarsi consono alle esigenze del gruppo, che conta svariate decine di iscritti a prevalenza decisamente femminile. E' inutile dire che il senso principale di un associazione di anziani è quello di ricreare un tessuto quasi familiare, incoraggiante e confortevole, quindi la sede deve servire da punto di riferimento e ritrovo anche aldilà degli incontri programmati dall'associazione, creando una stabilità anche emotiva con il luogo. Credo sia compito di un Amministrazione comunale attenta farsi carico di questioni che riguardano i cittadini più anziani, meno ascoltati, venendo incontro alle diverse richieste, non pensando che un'unica struttura, anche se pubblica possa assolvere a tutti i bisogni e necessità.