Disfida e Certame 2012: degni di una sit-com
L’Amministrazione Maffei, tra i soliti affanni e “procedure creative”. in attesa del “redigendo Bilancio”, l’ultima invenzione: il “PAGHERO'”
lunedì 23 luglio 2012
E' un vero peccato che le classifiche dei Comuni periodicamente pubblicate dal Sole 24 Ore non tengano conto delle "creatività" e della "fantasia" degli Enti Locali in relazione agli atti amministrativi volta a volta approntati, se così fosse il Comune di Barletta occuperebbe certamente posizioni di tutto riguardo.
Sotto questo aspetto gli atti riguardanti la famigerata Disfida di Barletta risultano essere particolarmente significativi. Una quantità ragguardevole di provvedimenti "preparatori" di vario genere che, a -50 giorni dall'evento non risolvono le pesanti criticità riguardanti tempi, risorse, definizione dei contenuti del progetto e soggetti che lo dovranno gestire. Insomma un crescendo di chiacchiere e di carte che rischia di dare anche a questa confusa ipotesi di progetto l'odioso tratto dello spreco di danaro pubblico e dell'approssimazione organizzativa, complice la colposa "generosità politica" della Regione Puglia che ha co-finanziato il progetto per 200.000 euro.
Il nodo più grosso è certamente determinato, sul versante comunale, dall'assenza di disponibilità finanziarie certe a causa della mancata approvazione del Bilancio di Previsione 2012. Così, facendo ricorso alla citata "creatività" mista a "sfrontatezza amministrativa", nell'Avviso Pubblico del Comune per la selezione di 3 esperti per il conferimento di incarichi di collaborazione per il coordinamento artistico della Disfida, scaduto lo scorso 20 luglio, si legge: "Il compenso sarà determinato in un momento successivo e sarà in funzione del progetto storico, artistico e celebrativo che i componenti del Coordinamento redigeranno e delle risorse che il Consiglio Comunale, nell'approvazione del Bilancio di Previsione per il triennio 2012‐2014, stanzierà allo scopo".
Credo che si tratti di un "virtuosismo amministrativo" fuori dagli schemi ordinari delle procedure e delle prassi previste per le Pubbliche Amministrazioni Locali. Un Avviso Pubblico non può e non deve avere elementi di "incertezza" a maggior ragione se essi riguardano gli aspetti economici. Una specie di "pagherò" peraltro legato a due ulteriori incertezze, da un lato l'"entità" indefinibile del compenso in relazione sconosciuta dimensione del progetto (tuttora inesistente, oggetto di valutazione da parte della solita "commissione interna" del Comune) e dall'altro l'alea del "redigendo" Bilancio di Previsione dipendente dalle volontà e dagli equilibri politici del Consiglio Comunale.
Una modalità quantomeno bizzarra e comunque poco appropriata per un Comune, che da adito a parecchi dubbi sul piano dell'etica amministrativa e del pieno rispetto delle norme. Come ebbe a dire tristemente qualche anno fa un Consigliere Comunale durante un acceso dibattito per l'approvazione del Bilancio 2010, più che una Amministrazione Comunale sembra di essere in presenza di una "bottega" a conduzione familiare.
Insomma ancora una storia di precarietà amministrativa accompagnata dalla solita discutibilità dei criteri e metodi di scelta. Basti pensare che le "competenze e le esperienze decennali" richieste ai (fortunati/sfortunati) candidati che andranno a formare il "coordinamento artistico/scenografico" saranno valutate, pensate un po', dalla solita "commissione" che immaginiamo iper-competente in materia, capacissima di esprimere giudizi appropriati con la comprovata imparzialità e trasparenza.
Forse non tutto è perso. C'è infatti una tenue speranza di "ravvedimento" contenuta nell'ultimo paragrafo del citato Avviso Pubblico, in cui si dice: "l'Amministrazione Comunale si riserva di sospendere in qualsiasi momento il presente procedimento qualora l'approvazione del Bilancio non intervenga in tempo utile all'organizzazione della rievocazione". D'altro canto la Città in parte è abituata alla politica degli "annunci" del Sindaco, e "fortunatamente" l'ipotesi della Disfida edizione 2012 ha travalicato di pochissimo i confini cittadini.
Come direbbe "Catalano", noto personaggio di una bellissima trasmissione televisiva di Renzo Arbore, un progetto non fatto è certamente meglio di un progetto fatto male. Si recuperino saggezza e ragionevolezza per scongiurare che il Certame si trasformi in una commedia tragicomica, con pesanti e inutili costi a carico dei contribuenti.
Sotto questo aspetto gli atti riguardanti la famigerata Disfida di Barletta risultano essere particolarmente significativi. Una quantità ragguardevole di provvedimenti "preparatori" di vario genere che, a -50 giorni dall'evento non risolvono le pesanti criticità riguardanti tempi, risorse, definizione dei contenuti del progetto e soggetti che lo dovranno gestire. Insomma un crescendo di chiacchiere e di carte che rischia di dare anche a questa confusa ipotesi di progetto l'odioso tratto dello spreco di danaro pubblico e dell'approssimazione organizzativa, complice la colposa "generosità politica" della Regione Puglia che ha co-finanziato il progetto per 200.000 euro.
Il nodo più grosso è certamente determinato, sul versante comunale, dall'assenza di disponibilità finanziarie certe a causa della mancata approvazione del Bilancio di Previsione 2012. Così, facendo ricorso alla citata "creatività" mista a "sfrontatezza amministrativa", nell'Avviso Pubblico del Comune per la selezione di 3 esperti per il conferimento di incarichi di collaborazione per il coordinamento artistico della Disfida, scaduto lo scorso 20 luglio, si legge: "Il compenso sarà determinato in un momento successivo e sarà in funzione del progetto storico, artistico e celebrativo che i componenti del Coordinamento redigeranno e delle risorse che il Consiglio Comunale, nell'approvazione del Bilancio di Previsione per il triennio 2012‐2014, stanzierà allo scopo".
Credo che si tratti di un "virtuosismo amministrativo" fuori dagli schemi ordinari delle procedure e delle prassi previste per le Pubbliche Amministrazioni Locali. Un Avviso Pubblico non può e non deve avere elementi di "incertezza" a maggior ragione se essi riguardano gli aspetti economici. Una specie di "pagherò" peraltro legato a due ulteriori incertezze, da un lato l'"entità" indefinibile del compenso in relazione sconosciuta dimensione del progetto (tuttora inesistente, oggetto di valutazione da parte della solita "commissione interna" del Comune) e dall'altro l'alea del "redigendo" Bilancio di Previsione dipendente dalle volontà e dagli equilibri politici del Consiglio Comunale.
Una modalità quantomeno bizzarra e comunque poco appropriata per un Comune, che da adito a parecchi dubbi sul piano dell'etica amministrativa e del pieno rispetto delle norme. Come ebbe a dire tristemente qualche anno fa un Consigliere Comunale durante un acceso dibattito per l'approvazione del Bilancio 2010, più che una Amministrazione Comunale sembra di essere in presenza di una "bottega" a conduzione familiare.
Insomma ancora una storia di precarietà amministrativa accompagnata dalla solita discutibilità dei criteri e metodi di scelta. Basti pensare che le "competenze e le esperienze decennali" richieste ai (fortunati/sfortunati) candidati che andranno a formare il "coordinamento artistico/scenografico" saranno valutate, pensate un po', dalla solita "commissione" che immaginiamo iper-competente in materia, capacissima di esprimere giudizi appropriati con la comprovata imparzialità e trasparenza.
Forse non tutto è perso. C'è infatti una tenue speranza di "ravvedimento" contenuta nell'ultimo paragrafo del citato Avviso Pubblico, in cui si dice: "l'Amministrazione Comunale si riserva di sospendere in qualsiasi momento il presente procedimento qualora l'approvazione del Bilancio non intervenga in tempo utile all'organizzazione della rievocazione". D'altro canto la Città in parte è abituata alla politica degli "annunci" del Sindaco, e "fortunatamente" l'ipotesi della Disfida edizione 2012 ha travalicato di pochissimo i confini cittadini.
Come direbbe "Catalano", noto personaggio di una bellissima trasmissione televisiva di Renzo Arbore, un progetto non fatto è certamente meglio di un progetto fatto male. Si recuperino saggezza e ragionevolezza per scongiurare che il Certame si trasformi in una commedia tragicomica, con pesanti e inutili costi a carico dei contribuenti.