Disfida di Barletta: questa volta dei 13 dirigenti

Brunetta auspica ridimensionamento e antifamilismo. Il concorso delle possibile polemiche è già nel disegno dell’amministrazione

mercoledì 8 giugno 2011
A cura di Mario Sculco
«Quindi solo meritocrazia e competenza nell'amministrazione barlettana con dirigenti con percorsi di alta formazione. Ci crediamo?» Così il direttore Sarcinelli e il pensiero comune di tutta la redazione di Barlettalife e molti lettori che con mirati consigli ci hanno confortato. Ma «a pensar male si fa peccato, ma talvolta ci si azzecca». Forti di questo, raggiungiamo il segretario generale del Comune di Barletta, dott. Benvenuto Cifaldi, che interviene dandoci dati ben precisi in merito ad una questione che ha sollevato non poche polemiche. Analizziamola come da nostro costume, con semplicità.

L'ente Comune di Barletta ha tutt'oggi in dotazione organica 13 dirigenti, divisi per assunzione a tempo determinato e indeterminato. Situazione odierna "mantenuta" attiva per un altro mese a seguito di una "Proroga tecnica" di cui Barlettalife ha già scritto. Tale stato di cose muterà verso una condizione futura in accordo al Decreto Legislativo 150/2009 (cosiddetto decreto "Brunetta"). Per semplicità "fotografiamo" le due situazioni.

Oggi
3 dirigenti assunti a tempo indeterminato (di cui, giova ricordarlo, uno andrà in pensione dal 1 luglio).
10 dirigenti (5 interni e 5 esterni) assunti a tempo determinato, in proroga tecnica per un altro mese.

Domani
10 dirigenti assunti a tempo indeterminato.
1 dirigente assunto a tempo determinato.

La regola utilizzata è quella dettata proprio dalla 150/2009, ovvero che l'8% del totale dei dirigenti previsti può essere assunto a tempo determinato. Nel caso del Comune di Barletta, l'8% dei previsti 13 dirigenti è 1. [L'ottica del legislatore è di evitare quanto più possibile familismi ed eventuali interpretazioni politiche "maligne"; ovvero in soldoni, evitare che assumere dirigenti diventi oggetto di "scambio" politico. Noi di Barlettalife sin d'ora assicuriamo il nostro lecito controllo giornalistico su tale nefasta evenienza e ripetutamente la commenteremo; ndr].

Come viene assunto dunque l'unico dirigente a tempo determinato?
Assunzione discrezionale su nomina del sindaco, ma motivata da curriculum che renderebbe questa scelta la migliore possibile (in un'ottica di migliore specializzazione possibile nel ruolo).

Come vengono assunti i dirigenti a tempo indeterminato?
In primis si tiene conto della mobilità, ovvero hanno assoluta priorità nell'occupare i previsti ruoli, i dirigenti, già assunti in enti analoghi all'ente Comune di Barletta, che facciano esplicita richiesta di "rientrare" a Barletta. Superata ed ottemperata la mobilità, si procede con bandi di concorso per i posti residuali.

Per semplicità e "far di conto" proviamo a ricapitolare: abbiamo, allo stato attuale, 3 dirigenti assunti a tempo indeterminato + 10 dirigenti assunti a tempo determinato. Dopo la proroga i 10 decadono; inoltre uno dei dirigenti a tempo indeterminato va in pensione.

Rimangono dunque 2 dirigenti assunti a tempo indeterminato, che a meno non invochino mobilità verso altri comuni che richiedano simili ruoli, verranno riconfermati. Dovranno essere nominati altri 8 dirigenti a tempo indeterminato e 1 a tempo determinato per arrivare con i 2 (eventualmente) riconfermati, al previsto numero di 13 che appare già esagerato se rapportato alle esigue possibilità finanziare della amministrazione.

Questo limite di 13, ripetiamo previsto dalla "Brunetta", può essere aumentato o diminuito dalla Giunta comunale di costituzione prossima ventura. Aumentarlo tuttavia si scontrerebbe con i limiti imposti dal Tesoro, che data l'attuale contingenza, sicuramente non permetterà un innalzamento di questa soglia. Tuttavia lo consideriamo tecnicamente possibile, ma con nessuna possibilità concessa alla decisione politica. Per concludere infine, il segretario Cifaldi ci conferma che un dirigente assunto a tempo indeterminato non può essere sollevato da un eventuale altro futuro ed ipotetico sindaco di altra parte politica a cui codesto dirigente sia magari inviso.

Ciò dunque nei termini detti coincide con la fine di un "padrinismo" acerrimo ed insopportabile. Ma una certa politica sopporterà questo smacco ad un comprovato modus operandi? Secondo i termini del contratto nazionale, ogni dirigente può essere in qualsiasi momento sollevato dall'incarico senza alcun motivo (come un manager). Un modo di far uscire dalla finestra chi si è fatto entrare da una porta, magari blindata da Brunetta?