Disfida di Barletta? Forse aveva ragione Bud Spencer
Dall’orgoglio storico-culturale ad un’armata brancaleone politica. Tornerà finalmente il certame?
lunedì 13 febbraio 2012
15.15
13 febbraio 1503. I fatti sono noti ai più, dalle consunte cronache storiche alle romanzesche pagine dello scrittore Massimo D'Azeglio. In ogni caso, a Barletta nessuno può permettersi di non conoscere la storia di Ettore Fieramosca, dei 13 cavalieri italiani, dell'offesa alla Cantina, della sfida contro i francesi. Nessuno. Ma sono anni che tali racconti sono per lo più sbiaditi ricordi di sontuose rievocazioni, di cavalli e cavalieri fra i vicoli del centro storico, gioia dei piccoli e orgoglio dei grandi. Folklore, turismo ed economia viaggiano di pari passo, e mai Barletta apprese la lezione della ben famosa Siena, il cui Palio è ormai riferimento turistico internazionale, o della emergente Oria con il suo "Torneo dei Rioni", che richiama turisti da tutt'Italia, o della più vicina Trani, che con le gesta di re Manfredi sono anni che si è fatta conoscere. Gli esempi da citare sono tanti ma boriosi, vista la sostanziale somiglianza. E Barletta?
«Io grido ed insisto "su, venite con me" (oh Ettore) ma tutti col gesto mi rispondono "tié"» come cantava Bud Spencer, sfortunato e panciuto Fieramosca nel film "Il soldato di Ventura" di Pasquale Festa Campanile. Più che una compagnia d'armi, era una mal assortita armata brancaleone senza armi, senza forza, senza cibo. Che a questo si sia ridotta anche la vera Disfida mai più rievocata? Persino la scanzonata armata al seguito di Bud Spencer convinceva più che le ultime briciole di cortei che si sono susseguite negli anni recenti, quasi un contentino per chi ancora crede del fascino della Disfida.
Eppure, le risorse ci sono, e un annuncio c'é. Che il certame forse ritorni? Lo annuncia il sindaco per la BIT, minaccia o promessa? Non dovremmo avere motivi per dubitare: se la Regione Puglia ha concesso dei fondi per l'evento (200mila euro), perché temere? Perché supporre che il rinnovato certame sia solo l'utopia della città che dimentica la sua storia? Perché malignamente pensare che quei soldi non saranno investiti in una rievocazione degna di questo nome, che incrementi il turismo e dia opportunità alle tante associazioni storico-culturali della città? E se pure una nuova Disfida ci sarà, speriamo che l'organizzazione avvenga con trasparenza, coinvolgimento dei giovani e delle realtà cittadine, sinergia con le attività commerciali. Perché a volte, è importante ripartire dalla cultura, dalla storia.
Continuava a cantar stonato Spencer: «Vi canto la storia dei miei quattro solda' | più fame che gloria questa guerra ci dà | di Francia o di Spagna mercenari perché | con quelli se magna e poi l'Italia non c'è». Se magnerà con questa Disfida? Nella peggiore delle ipotesi, si rievocherà una disfida comunale, fra qualche assessore di ventura e un manipolo di consiglieri, al seguito di Fieramosca/Maffei.
Nell'attesa che il sogno barlettano si realizzi, è bello crogiolarsi in qualche aristofanesca boutade. Anche per dar ragione a Nonciclopedia.
«Io grido ed insisto "su, venite con me" (oh Ettore) ma tutti col gesto mi rispondono "tié"» come cantava Bud Spencer, sfortunato e panciuto Fieramosca nel film "Il soldato di Ventura" di Pasquale Festa Campanile. Più che una compagnia d'armi, era una mal assortita armata brancaleone senza armi, senza forza, senza cibo. Che a questo si sia ridotta anche la vera Disfida mai più rievocata? Persino la scanzonata armata al seguito di Bud Spencer convinceva più che le ultime briciole di cortei che si sono susseguite negli anni recenti, quasi un contentino per chi ancora crede del fascino della Disfida.
Eppure, le risorse ci sono, e un annuncio c'é. Che il certame forse ritorni? Lo annuncia il sindaco per la BIT, minaccia o promessa? Non dovremmo avere motivi per dubitare: se la Regione Puglia ha concesso dei fondi per l'evento (200mila euro), perché temere? Perché supporre che il rinnovato certame sia solo l'utopia della città che dimentica la sua storia? Perché malignamente pensare che quei soldi non saranno investiti in una rievocazione degna di questo nome, che incrementi il turismo e dia opportunità alle tante associazioni storico-culturali della città? E se pure una nuova Disfida ci sarà, speriamo che l'organizzazione avvenga con trasparenza, coinvolgimento dei giovani e delle realtà cittadine, sinergia con le attività commerciali. Perché a volte, è importante ripartire dalla cultura, dalla storia.
Continuava a cantar stonato Spencer: «Vi canto la storia dei miei quattro solda' | più fame che gloria questa guerra ci dà | di Francia o di Spagna mercenari perché | con quelli se magna e poi l'Italia non c'è». Se magnerà con questa Disfida? Nella peggiore delle ipotesi, si rievocherà una disfida comunale, fra qualche assessore di ventura e un manipolo di consiglieri, al seguito di Fieramosca/Maffei.
Nell'attesa che il sogno barlettano si realizzi, è bello crogiolarsi in qualche aristofanesca boutade. Anche per dar ragione a Nonciclopedia.