«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito»
Il commento di don Vito al Vangelo, nella festa dell'Esaltazione della Croce
domenica 14 settembre 2014
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Dal vangelo secondo Giovanni
"In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
La Croce è il segno, l'Amore è il senso e ciò che dà significato alla Croce! Interrompiamo, per questa domenica, il cammino ordinario della Chiesa e fissiamo la nostra attenzione e soprattutto il nostro cuore alla Croce, nella Festa della sua Esaltazione. Ma come è possibile "esaltare" la Croce? Non è forse roba da "esaltati"? Il significato profondo che Gesù ha voluto dare alla sua e alla nostra esistenza con la Croce non è quello della sofferenza, ma quello dell'"amare tanto". Fino a dare la vita.
"Dio ha tanto amato il mondo" è il cuore del Vangelo. Non solo di oggi! "Dio ha mandato il Figlio perché il mondo sia salvato per mezzo di lui!" Per me questa è la novità sconvolgente della nostra fede: il mondo è amato, il mondo è salvato! Io sono amato, io sono salvato! Questo è VANGELO, annuncio gioioso, parola buona di cui il mondo ed io ho bisogno. Quale diventa, allora, la tentazione più grande per il mondo e per me? Resistere a questo Amore con la mia indifferenza, o non accorgendomi di questo Amore o dettando io le condizioni per salvare e per amare! Io sono amato, io sono salvato! Solo se faccio quotidianamente tesoro di questa verità potrò io stesso essere testimone gioioso e divenire io stesso vangelo: "Te lo posso annunciare, gridare, perché il primo che ha avuto bisogno di questo annuncio sono io!". E la Croce, allora, è sintesi suprema e segno di questo, non di sofferenza e di condanna, ma di amore e salvezza. Che il Vangelo di questo giorno ci aiuti a fare verità nella nostra vita e verso gli altri, che, come me, sono amati e salvati! Anche questa è conversione! Buona domenica!
[don Vito]
"In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
La Croce è il segno, l'Amore è il senso e ciò che dà significato alla Croce! Interrompiamo, per questa domenica, il cammino ordinario della Chiesa e fissiamo la nostra attenzione e soprattutto il nostro cuore alla Croce, nella Festa della sua Esaltazione. Ma come è possibile "esaltare" la Croce? Non è forse roba da "esaltati"? Il significato profondo che Gesù ha voluto dare alla sua e alla nostra esistenza con la Croce non è quello della sofferenza, ma quello dell'"amare tanto". Fino a dare la vita.
"Dio ha tanto amato il mondo" è il cuore del Vangelo. Non solo di oggi! "Dio ha mandato il Figlio perché il mondo sia salvato per mezzo di lui!" Per me questa è la novità sconvolgente della nostra fede: il mondo è amato, il mondo è salvato! Io sono amato, io sono salvato! Questo è VANGELO, annuncio gioioso, parola buona di cui il mondo ed io ho bisogno. Quale diventa, allora, la tentazione più grande per il mondo e per me? Resistere a questo Amore con la mia indifferenza, o non accorgendomi di questo Amore o dettando io le condizioni per salvare e per amare! Io sono amato, io sono salvato! Solo se faccio quotidianamente tesoro di questa verità potrò io stesso essere testimone gioioso e divenire io stesso vangelo: "Te lo posso annunciare, gridare, perché il primo che ha avuto bisogno di questo annuncio sono io!". E la Croce, allora, è sintesi suprema e segno di questo, non di sofferenza e di condanna, ma di amore e salvezza. Che il Vangelo di questo giorno ci aiuti a fare verità nella nostra vita e verso gli altri, che, come me, sono amati e salvati! Anche questa è conversione! Buona domenica!
[don Vito]