Dimensionamento scolastico, le spiegazioni del sindaco Cascella

«L'intervento non risolve i tanti complessi problemi, ma contiamo sulla comprensione»

domenica 7 dicembre 2014
«Nonostante il percorso di partecipazione con le dirigenze e le rappresentanze delle realtà scolastiche abbia consentito di raccogliere significative analisi e proposte sull'evoluzione del sistema didattico cittadino, non è stato possibile definire un approdo condiviso. La ricerca compiuta, non senza asprezze e tensioni, ha comunque consentito all'Amministrazione di far fronte al dovere di assumersi le proprie responsabilità con scelte che utilizzano elementi utili raccolti dalle più diverse parti, cercando di conciliare le aspettative per un piano di dimensionamento scolastico per l'anno 2015/2016 che tenga conto delle situazioni critiche già in essere e di quelle a rischio di sottodimensionamento per puntare a un assetto più stabile e qualificato in grado di misurarsi sia con i processi di natalità sia con la crescente urbanizzazione di nuove aree cittadine». E' quanto commenta il sindaco Pasquale Cascella a nome dell'intera amministrazione comunale dopo l'approvazione - avvenuta in giunta comunale - del piano di dimensionamento scolastico, oggetto di proteste anche piuttosto rumorose da parte del mondo della scuola. «Nulla è stato lasciato intentato - scrive il sindaco - per superare posizioni di chiusura, se non di contrapposizione, con la ricerca di soluzioni concordate direttamente tra chi ha responsabilità di gestione nel sistema scolastico. Strada facendo molte differenze sono state colmate e significative disponibilità sono emerse. Ma, al dunque, ci si è dovuti misurare con diverse opzioni, pur dichiaratamente ispirate alla stessa finalità: se prevalente era l'ipotesi che prediligeva gli accorpamenti orizzontali, anche con la soppressione dei due istituti comprensivi al fine di poter consentire il consolidamento delle 11 autonomie residue; questa opzione ovviamente non veniva condivisa dai dirigenti degli istituti comprensivi interessati a non interrompere la continuità didattica ormai avviata.

Si è tenuto aperto il confronto anche mentre le ipotesi in campo venivano sottoposte alla valutazione della Regione, così da poter individuare la soluzione più rispondente alle linee guida e all'esigenza di una organizzazione delle attività didattiche idonea a stimolare le capacità di formazione e di socializzazione delle nuove generazioni. La scelta infine compiuta, nella sua autonomia, dall'Amministrazione è ispirata alla salvaguardia degli attuali comprensivi, con alcuni correttivi che aprono la strada a nuove analoghe esperienze verticali e consolidano le restanti aggregazioni orizzontali anche qui con mirate misure di riequilibrio. Per quanto limitati siano, gli interventi sono destinati a cambiare l'assetto attuale, con sperimentazioni che crediamo possano corrispondere all'interesse comune di un sistema scolastico in grado di tutelare l'assetto delle autonomie, scongiurare pesanti interventi sui collegi dei docenti, rafforzare la qualità dell'offerta didattica e consentire un tempo congruo per la necessarie revisioni delle strutture sul territorio rispetto alle tendenze demografiche e al riassetto urbano.

Abbiamo la piena consapevolezza che l'intervento prefigurato non risolve i tanti e complessi problemi emersi, ma chi assolve a responsabilità pubbliche ha il dovere di farvi fronte anche a costo di deludere particolari aspettative. E contiamo sulla comprensione e sulla collaborazione di quanti hanno partecipato con volontà costruttiva al confronto per riuscire a cogliere ogni nuova utile occasione di approfondimento, revisione, nel caso correzione, del processo di partecipazione al lavoro che resta da compiere per un sistema scolastico di qualità nella nostra città.