Dimensionamento scolastico a Barletta: «Un piano da rivedere»
La nota critica del consigliere comunale Enzo Delvecchio. «Il piano attuale mostra evidenti crepe»
venerdì 9 marzo 2012
«Non è ancora entrato in vigore il Piano di Dimensionamento Scolastico approvato dalla Giunta Comunale a novembre dello scorso anno (con il quale è stata deliberata la costituzione di 9 istituti comprensivi, in ottemperanza alla Legge 111/11 che prevede l'obbligo di accorpamento delle scuole dell'Infanzia Primaria con quelle Secondarie di I grado) e già si cominciano a registrare diverse criticità». E' la riflessione sostenuta dal consigliere comunale Enzo Delvecchio, che interviene su un argomento che a Barletta è sempre oggetto di criticità e polemiche: lo stato dei plessi scolastici. Il consigliere Delvecchio, in particolar modo, espone il suo punto di vista piuttosto critico sul recente piano di dimensionamento scolastico.
«All'indomani della chiusura dei termini per la presentazione delle iscrizioni alle prime classi nelle scuole dell'obbligo (scaduti il 20 febbraio u.s.), si intravedono le difficoltà con le quali le famiglie, i dirigenti scolastici, i docenti ed il personale ATA, dovranno confrontarsi a partire dal 1° settembre prossimo, data in cui i primi due istituti comprensivi di Barletta, il n. 4 (Musti e Dimiccoli di via Mura del Carmine) ed il n. 6 (San. Domenico Savio e Dimiccoli di via Casale), dovranno adeguarsi al piano elaborato dal Comune (gli altri 7 poli scolastici previsti, partiranno a settembre del 2013). Purtroppo, le previsioni sono tutt'altro che lusinghiere.
La scuola Dimiccoli, per esempio, a causa dello scorporamento in due distinti istituti comprensivi, rischia di perdere - per i nuovi iscritti - la sezione musicale in uno dei due plessi (via Casale o via Mura del Carmine), nonostante la Regione Puglia avesse assicurato la continuità didattica dei corsi "attualmente funzionanti". A riguardo, spero ci siano ancora i tempi per un intervento del Comune, in grado di offrire una soluzione attraverso l'attuazione di progetti alternativi. Vi è poi il caso della Manzoni, che sarà accorpata alla D'Azeglio. Una scelta singolare e poco logica, visto che le due scuole sono troppo lontane fra loro e servono bacini d'utenza completamente differenti. Sarebbe stato più razionale optare per altre soluzioni che avrebbero visto la Manzoni accorpata ad una scuola primaria dello stesso quartiere, rispettando – tra l'altro - i criteri indicati dalle linee di indirizzo regionali che raccomandavano la salvaguardia delle condizioni geografiche e socio-economiche, oltre che la storia del territorio.
Altro caso è quello degli istituti comprensivi previsti in zona via Canosa/via dei Pini/via A. Bruni, ove si costituiranno 3 poli nel raggio di pochi metri: 1) Baldacchini/San Domenico Savio di via Donizetti; 2) Dimiccoli di via Casale/San Domenico Savio di via Canosa; 3) VII Circolo di via dei Pini con scuola media da costituire al proprio interno. Questi tre istituti, essendo così vicini, rischieranno di farsi la "guerra" delle iscrizioni, visto che la legge consente ai genitori di poter iscrivere i propri figli in qualunque scuola, disponibilità permettendo.
Altra questione rilevante è quella della Modugno, che aveva richiesto l'accorpamento con la Dimiccoli di via Mura del Carmine, poiché facente parte dello stesso bacino d'utenza. Cosa che puntualmente non è avvenuta. I genitori e gli insegnanti hanno presentato una petizione al Sindaco, attraverso la quale chiedono ancora oggi di valutare tale possibilità, considerato che vi sono parecchi utenti che utilizzano il plesso del convento di S. Ruggiero, che verrebbe scorporato dalla Modugno per essere accorpato alla Musti, ovvero ad un bacino di utenza completamente diverso da
quello di appartenenza.
Insomma, un piano di dimensionamento scolastico che mostra evidenti crepe, nonostante non sia ancora entrato in vigore. L'Amministrazione Comunale ne prenda atto e predisponga un tavolo con tutte le "parti", al fine di modificare e migliorare gli aspetti emersi in fase di primaria attuazione. Tenendo conto che il primo obiettivo da raggiungere è quello del soddisfacimento degli alunni e delle loro famiglie».
«All'indomani della chiusura dei termini per la presentazione delle iscrizioni alle prime classi nelle scuole dell'obbligo (scaduti il 20 febbraio u.s.), si intravedono le difficoltà con le quali le famiglie, i dirigenti scolastici, i docenti ed il personale ATA, dovranno confrontarsi a partire dal 1° settembre prossimo, data in cui i primi due istituti comprensivi di Barletta, il n. 4 (Musti e Dimiccoli di via Mura del Carmine) ed il n. 6 (San. Domenico Savio e Dimiccoli di via Casale), dovranno adeguarsi al piano elaborato dal Comune (gli altri 7 poli scolastici previsti, partiranno a settembre del 2013). Purtroppo, le previsioni sono tutt'altro che lusinghiere.
La scuola Dimiccoli, per esempio, a causa dello scorporamento in due distinti istituti comprensivi, rischia di perdere - per i nuovi iscritti - la sezione musicale in uno dei due plessi (via Casale o via Mura del Carmine), nonostante la Regione Puglia avesse assicurato la continuità didattica dei corsi "attualmente funzionanti". A riguardo, spero ci siano ancora i tempi per un intervento del Comune, in grado di offrire una soluzione attraverso l'attuazione di progetti alternativi. Vi è poi il caso della Manzoni, che sarà accorpata alla D'Azeglio. Una scelta singolare e poco logica, visto che le due scuole sono troppo lontane fra loro e servono bacini d'utenza completamente differenti. Sarebbe stato più razionale optare per altre soluzioni che avrebbero visto la Manzoni accorpata ad una scuola primaria dello stesso quartiere, rispettando – tra l'altro - i criteri indicati dalle linee di indirizzo regionali che raccomandavano la salvaguardia delle condizioni geografiche e socio-economiche, oltre che la storia del territorio.
Altro caso è quello degli istituti comprensivi previsti in zona via Canosa/via dei Pini/via A. Bruni, ove si costituiranno 3 poli nel raggio di pochi metri: 1) Baldacchini/San Domenico Savio di via Donizetti; 2) Dimiccoli di via Casale/San Domenico Savio di via Canosa; 3) VII Circolo di via dei Pini con scuola media da costituire al proprio interno. Questi tre istituti, essendo così vicini, rischieranno di farsi la "guerra" delle iscrizioni, visto che la legge consente ai genitori di poter iscrivere i propri figli in qualunque scuola, disponibilità permettendo.
Altra questione rilevante è quella della Modugno, che aveva richiesto l'accorpamento con la Dimiccoli di via Mura del Carmine, poiché facente parte dello stesso bacino d'utenza. Cosa che puntualmente non è avvenuta. I genitori e gli insegnanti hanno presentato una petizione al Sindaco, attraverso la quale chiedono ancora oggi di valutare tale possibilità, considerato che vi sono parecchi utenti che utilizzano il plesso del convento di S. Ruggiero, che verrebbe scorporato dalla Modugno per essere accorpato alla Musti, ovvero ad un bacino di utenza completamente diverso da
quello di appartenenza.
Insomma, un piano di dimensionamento scolastico che mostra evidenti crepe, nonostante non sia ancora entrato in vigore. L'Amministrazione Comunale ne prenda atto e predisponga un tavolo con tutte le "parti", al fine di modificare e migliorare gli aspetti emersi in fase di primaria attuazione. Tenendo conto che il primo obiettivo da raggiungere è quello del soddisfacimento degli alunni e delle loro famiglie».