Difficoltà di medici e pazienti a causa del riordino ospedaliero
Lettera del presidente della Bat Francesco Ventola. «Forte il timore sulla incapacità della nostra rete assistenziale»
giovedì 22 novembre 2012
«Sono bastati l'umidità e l'andamento climatico altalenante degli ultimi giorni a mettere immediatamente in crisi la disponibilità di posti letto dei nostri ospedali, da quelli per l'emergenza a quelli per acuti» scrive in una lettera il presidente della provincia Bat Francesco Ventola, riguardo alle conseguenze del riordino ospedaliero in Puglia.
«Alle difficoltà dei pazienti, costretti a rimettersi nelle mani della "Divina Provvidenza", sperando di trovare un posto letto idoneo nelle Unità Operative elettive, si aggiungono quelle di medici ed infermieri, costretti ad andare ben oltre i loro compiti assistenziali nella ricerca di strutture sanitarie alternative, disponibili ad ospitare il malcapitato di turno. In tante occasioni ed a più livelli stiamo ritornando a denunciare questo stato di cose: l'offerta sanitaria sul nostro territorio è insufficiente, non è adeguata a far fronte alla domanda assistenziale. Il rischio di veder saltare il sistema cresce sempre di più.
Con la chiusura di strutture, reparti e servizi, a partire da Trani e Canosa, prevista nel recente Regolamento Regionale n. 11, emanato a giugno scorso dal Presidente della Regione Puglia, è forte il timore sulla incapacità della nostra rete assistenziale. Mentre si continua a sperare sulla modifica del Regolamento Regionale, presagiamo gli effetti rivenienti dalla rideterminazione delle dotazioni organiche delle Asl, ulteriore tassello sull'attuazione delle decisioni regionali in materia, previsto dalla Deliberazione di Giunta Regionale pubblicata a settembre sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia. Sono state celebrate tante riunioni tra Assemblee Provinciali e Comunali, tanti sono stati anche gli incontri; alla mobilitazione della gente ha fatto seguito infine la convocazione del Gruppo di Allarme Sociale affinchè tutti le Istituzioni siano informate e mobilitate per quanto di competenza di ognuno. Le recenti comunicazioni del Ministero della salute sulla riorganizzazione ospedaliera hanno ridefinito Regione per Regione il numero dei posti letto per acuti e post-acuti: la Puglia vede diminuire i primi (-890) ed accrescere la disponibilità dei secondi (+1.179); perciò la Puglia è autorizzata ad avere 3 posti letto per acuti e 0,7 per post-acuti ogni 1.000. La Asl Bat, invece, è a poco più dell'1,7 e 0,15 rispettivamente per acuti e post-acuti. Come rappresentante della Comunità provinciale che coincide con i Comuni costituenti la Asl Bat continuo a sollevare il grido di allarme, dando voce alla nostra gente.
Per davvero dobbiamo sperare in manifestazioni plateali per richiamare l'attenzione? Cos'altro deve succedere perché chi ci comanda in Regione comprenda quanto alto sia il rischio? Altro che rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza!».
«Alle difficoltà dei pazienti, costretti a rimettersi nelle mani della "Divina Provvidenza", sperando di trovare un posto letto idoneo nelle Unità Operative elettive, si aggiungono quelle di medici ed infermieri, costretti ad andare ben oltre i loro compiti assistenziali nella ricerca di strutture sanitarie alternative, disponibili ad ospitare il malcapitato di turno. In tante occasioni ed a più livelli stiamo ritornando a denunciare questo stato di cose: l'offerta sanitaria sul nostro territorio è insufficiente, non è adeguata a far fronte alla domanda assistenziale. Il rischio di veder saltare il sistema cresce sempre di più.
Con la chiusura di strutture, reparti e servizi, a partire da Trani e Canosa, prevista nel recente Regolamento Regionale n. 11, emanato a giugno scorso dal Presidente della Regione Puglia, è forte il timore sulla incapacità della nostra rete assistenziale. Mentre si continua a sperare sulla modifica del Regolamento Regionale, presagiamo gli effetti rivenienti dalla rideterminazione delle dotazioni organiche delle Asl, ulteriore tassello sull'attuazione delle decisioni regionali in materia, previsto dalla Deliberazione di Giunta Regionale pubblicata a settembre sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia. Sono state celebrate tante riunioni tra Assemblee Provinciali e Comunali, tanti sono stati anche gli incontri; alla mobilitazione della gente ha fatto seguito infine la convocazione del Gruppo di Allarme Sociale affinchè tutti le Istituzioni siano informate e mobilitate per quanto di competenza di ognuno. Le recenti comunicazioni del Ministero della salute sulla riorganizzazione ospedaliera hanno ridefinito Regione per Regione il numero dei posti letto per acuti e post-acuti: la Puglia vede diminuire i primi (-890) ed accrescere la disponibilità dei secondi (+1.179); perciò la Puglia è autorizzata ad avere 3 posti letto per acuti e 0,7 per post-acuti ogni 1.000. La Asl Bat, invece, è a poco più dell'1,7 e 0,15 rispettivamente per acuti e post-acuti. Come rappresentante della Comunità provinciale che coincide con i Comuni costituenti la Asl Bat continuo a sollevare il grido di allarme, dando voce alla nostra gente.
Per davvero dobbiamo sperare in manifestazioni plateali per richiamare l'attenzione? Cos'altro deve succedere perché chi ci comanda in Regione comprenda quanto alto sia il rischio? Altro che rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza!».