Salvatore Filannino : «Difesa dei diritti, baluardo della democrazia»
La nota del consigliere dell'Italia dei Valori. Legalità e bene comune sono valori di base
mercoledì 1 febbraio 2012
Riceviamo ancora una estetica nota di un componente dell'IDV barlettano. E' il consigliere più anziano, per situazione anagrafica, Salvatore Filannino con una coda polemica, ad invitare ad una matura riflessione il suo antagonista amanuense, nell'occasione innominato, che vivacizza però, la stanca politica locale. Anche in questa occasione ci viene richiesta la pubblicazione integrale del "messaggio politico-personale" e la redazione, anche in questa occasione, si adegua.
«L'amministrazione di centro-sinistra Maffei-bis vede oggi, accanto ai precedenti partiti della coalizione PD, IDV e PSI, la presenza della Buona Politica, della FdS, di SEL e API. E si riscontra l'assenza di vari consiglieri delle precedenti amministrazioni, ai quali altri sono subentrati, anche più giovani». E' quanto scrive Salvatore Filannino, consigliere comunale e responsabile del gruppo "Italia dei Valori" di Barletta. «Ma nell'elogio, si fa per dire, del più deteriore berlusconismo, c'è chi pensa, erroneamente, che i partiti abbiano perso il loro ruolo finalizzato a favorire un confronto democratico e trasparente, più che mai utile anche e soprattutto a coloro che da poco si sono avvicinati alla gestione della cosa pubblica. Alcuni di questi, purtroppo, seguono infatti indirizzi e decisioni che sono frutto di ristretti conciliaboli di gruppo, di un'ottica di mantenimento delle solite logiche clientelari tese a delegittimare il ruolo e valore dei partiti restando ancorati a principi ragionieristici che predicano la esclusiva rilevanza dei numeri nella discussione politica. Il tutto sotto lo sguardo del Sindaco che forse non riesce a dare il suo autorevole contributo».
«In questo difficile contesto, si è celebrato il rito del consiglio comunale del 25 gennaio scorso, con all'ordine del giorno due atti di edilizia presentati dall'assessore all'Edilizia, avvocato Sante Giuseppe Mascolo. "Due atti dovuti", come li ha definiti lo stesso Sindaco nel suo intervento in aula, sono stati bocciati a seguito di scarsa discussione sul merito della legittima richiesta dei cittadini, fatta eccezione per alcune posizioni ideologiche. Il sottoscritto è stato assente alla discussione sulla prima proposta di edilizia (Bum Bum) poiché impossibilitato ad essere in aula per motivi strettamente personali. E documentati. Sul secondo atto di edilizia (Avagnana) ho rimarcato la mancanza delle "condizioni politiche" utili alla pacifica discussione in aula. E solo sulla base di questo presupposto, durante la discussione consiliare, ho invitato il Sindaco, nella sua veste di responsabile politico-amministrativo, a ritirare l'atto. Davanti a questi problemi di dialogo politico, oggi può sembrare che non ci siano valide soluzioni, soprattutto quando emergono la presunzione, l' arroganza, l' inesperienza, e la voglia di taluni di raggiungere e gestire a tutti i costi il potere, piuttosto che lo spirito di servizio. Non è sfuggito a nessuno, infatti, che in talune dichiarazioni di questi ultimi tempi, i grandi assenti sono proprio il principio-valore del rispetto delle persone ed il valore stesso del ruolo istituzionale ricoperto».
«Una visione che determina la crisi dell'etica politica - indispensabile invece per sviluppare una civile relazione con i cittadini - e che dunque non consente di arginare efficacemente le logiche di violenza, sopruso e disuguaglianza che affiorano nella nostra città. Ma fino a quando esisterà la Costituzione Italiana, nella tanto attesa stagione del post-berlusconismo, essa resterà un faro che indicherà a tutti noi, senza distinzioni, il dovere, in forma singola e/o organizzata, di affermare e consolidare una migliore informazione ed una maggiore partecipazione, in piena libertà e democrazia. Solo così i cittadini potranno continuare a sperare di poter esercitare i propri diritti. Con il contributo dell'"Italia dei Valori" di Barletta, che c'è sempre quando si tratta di difendere valori di base, imprescindibili, come la legalità ed il bene comune».
«L'amministrazione di centro-sinistra Maffei-bis vede oggi, accanto ai precedenti partiti della coalizione PD, IDV e PSI, la presenza della Buona Politica, della FdS, di SEL e API. E si riscontra l'assenza di vari consiglieri delle precedenti amministrazioni, ai quali altri sono subentrati, anche più giovani». E' quanto scrive Salvatore Filannino, consigliere comunale e responsabile del gruppo "Italia dei Valori" di Barletta. «Ma nell'elogio, si fa per dire, del più deteriore berlusconismo, c'è chi pensa, erroneamente, che i partiti abbiano perso il loro ruolo finalizzato a favorire un confronto democratico e trasparente, più che mai utile anche e soprattutto a coloro che da poco si sono avvicinati alla gestione della cosa pubblica. Alcuni di questi, purtroppo, seguono infatti indirizzi e decisioni che sono frutto di ristretti conciliaboli di gruppo, di un'ottica di mantenimento delle solite logiche clientelari tese a delegittimare il ruolo e valore dei partiti restando ancorati a principi ragionieristici che predicano la esclusiva rilevanza dei numeri nella discussione politica. Il tutto sotto lo sguardo del Sindaco che forse non riesce a dare il suo autorevole contributo».
«In questo difficile contesto, si è celebrato il rito del consiglio comunale del 25 gennaio scorso, con all'ordine del giorno due atti di edilizia presentati dall'assessore all'Edilizia, avvocato Sante Giuseppe Mascolo. "Due atti dovuti", come li ha definiti lo stesso Sindaco nel suo intervento in aula, sono stati bocciati a seguito di scarsa discussione sul merito della legittima richiesta dei cittadini, fatta eccezione per alcune posizioni ideologiche. Il sottoscritto è stato assente alla discussione sulla prima proposta di edilizia (Bum Bum) poiché impossibilitato ad essere in aula per motivi strettamente personali. E documentati. Sul secondo atto di edilizia (Avagnana) ho rimarcato la mancanza delle "condizioni politiche" utili alla pacifica discussione in aula. E solo sulla base di questo presupposto, durante la discussione consiliare, ho invitato il Sindaco, nella sua veste di responsabile politico-amministrativo, a ritirare l'atto. Davanti a questi problemi di dialogo politico, oggi può sembrare che non ci siano valide soluzioni, soprattutto quando emergono la presunzione, l' arroganza, l' inesperienza, e la voglia di taluni di raggiungere e gestire a tutti i costi il potere, piuttosto che lo spirito di servizio. Non è sfuggito a nessuno, infatti, che in talune dichiarazioni di questi ultimi tempi, i grandi assenti sono proprio il principio-valore del rispetto delle persone ed il valore stesso del ruolo istituzionale ricoperto».
«Una visione che determina la crisi dell'etica politica - indispensabile invece per sviluppare una civile relazione con i cittadini - e che dunque non consente di arginare efficacemente le logiche di violenza, sopruso e disuguaglianza che affiorano nella nostra città. Ma fino a quando esisterà la Costituzione Italiana, nella tanto attesa stagione del post-berlusconismo, essa resterà un faro che indicherà a tutti noi, senza distinzioni, il dovere, in forma singola e/o organizzata, di affermare e consolidare una migliore informazione ed una maggiore partecipazione, in piena libertà e democrazia. Solo così i cittadini potranno continuare a sperare di poter esercitare i propri diritti. Con il contributo dell'"Italia dei Valori" di Barletta, che c'è sempre quando si tratta di difendere valori di base, imprescindibili, come la legalità ed il bene comune».