Difesa dall'erosione della costa, l'allerta del geologo Dellisanti
«Sarà un inutile scempio ambientale»
Fin dall'inizio ho cercato di dimostrare come tale opera, oggi in fase esecutiva, pur in presenza delle necessarie autorizzazioni e pareri, di fatto risulterà un'opera inutile, irrecuperabile e dannosa in grado di stravolgere il nostro magnifico arenile. In pochi mesi un ampio tratto di tratto di litorale cambierà la sua connotazione geomorfolgica e cioè la linea di battigia dall'originaria costa bassa e sabbiosa si trasformerà in costa bassa e rocciosa, ipotecando il futuro dell'attività turistica sulla riviera di ponente. A nulla sono valse le mie proteste, anche in sede politica, per cercare di fermare lo scempio ambientale che presto si abbatterà sulla costa, rendendo inutile ogni successivo intervento di riutilizzo. A nulla è valso far conoscere quanto scritto nelle "Linee guida per la individuazione di interventi tesi a mitigare le situazioni di maggiore criticità delle coste basse pugliesi", riportate nella D. G. Regionale n° 1185, del 31/05/2011, allegato 3.1, pag. 53 e succ. in cui si legge:
A nulla è valso l'intervento del segretario dell'Autorità di Bacino, prof. Antonio Di Santo, nel convegno "Ilmare24ore" svoltosi il 12 marzo al GOS di Barletta, dove ha spiegato come opere di difesa rigide della costa, cioè quelle che si andranno a realizzare, sono ormai un concetto superato. A nulla è valso la mia sollecitazione, rivolta a Consiglieri regionale e Assessore comunale di organizzare un forum tecnico con il coinvolgimento del Laboratorio di Ricerca e Sperimentazione per la Difesa delle Coste (LIC) del Politecnico di Bari, allo scopo di approfondire la tematica e realizzare un modello sperimentale di protezione della costa, compatibile con lo sviluppo turistico ed economico. A nulla è valso indicare l'esistenza di nuove tecniche di difesa costiera a minore impatto e più rispettose dell'originaria conformazione geomorfologica della costa, quali il riporto di sabbia prelevata da cave di prestito ubicate direttamente in mare, effettuando in tal modo un ripascimento con la stessa sabbia erosa. A nulla è valsa la richiesta di individuare una nuova dividente demaniale in grado di assicurare il futuro sviluppo socio, economico e turistico della costa.Tutto inutile ! L'amministrazione Cascella è andata avanti, al solo scopo di non perdere il prezioso finanziamento. L'unico risultato della diga sommersa sarà quello di contenere l'erosione consentendo di rispolverare il vecchio progetto di lottizzazione dell'area, in una costa che non vedrà più un granello di sabbia .anche a levante del villaggio "La Fiumara", recentemente, sono state realizzate altre opere trasversali e radenti che non hanno avuto grande effetto, anzi hanno spostato man mano l'erosione sottoflutto… Omissis … In linea generale, date le caratteristiche del trasporto solido longitudinale, è sconsigliato l'uso di pennelli trasversali emergenti sia sul tratto di litorale a ponente della foce dell'Ofanto, che su quello a levante, così come il ricorso ad interventi localizzati che irrigidendo un tratto di litorale mettono in sofferenza quelli adiacenti. Visto il deficit sedimentario della Sub Unità, anzitutto si impone di intraprendere azioni di mitigazione dirette a favorire il trasporto di sedimenti dal bacino dell'Ofanto a mare.
L'unica voce di natura tecnica intervenuta, pur in assenza di un serio confronto tecnico, è stata quella del geologo Alfredo De Giovanni, consulente del Comune di Barletta per il PUG, consulente della Provincia BAT per PPTP, dipendente dell'AQP e libero professionista che pubblicamente ha difeso la scelta operata dall'amministrazione comunale. Sicuramente, un primo rilevante effetto di morfodinamica costiera che l'intervento produrrà, nel volgere di pochi mesi, riguarderanno gli arenili posti a sud, non interessati dalle opere rigide di difesa. L'irrigidendo del tratto costiero protetto causerà inevitabilmente la sofferenza del tratto di arenile posto a valle, innescando rilevanti fenomeni erosivi sull'intera spiaggia di ponente. L'aver voluto ignorare un serio confronto tecnico a livello accademico in grado di condividere le scelte, implica inequivocabilmente l'assunzione di precise responsabilità politiche e tecniche i cui effetti potranno apprezzarsi tra circa dieci anni. Tra dieci anni potremo valutare, se le attuali scelte di mitigazione dell'erosione costiera in termini di costi/benefici risulteranno salutari per l'economia cittadina o se rappresenteranno l'ennesimo esempio di come si sperperano soldi pubblici e si creano disastri irreparabili.
Ai posteri ogni ulteriore valutazione» conclude Dellisanti.
Fonte: Google Earth