«Difendere la patria con il sacrificio della vita»
Il sindaco incontra a Palazzo di Città la partigiana Luciana Romoli
mercoledì 9 aprile 2014
Toccante incontro ieri pomeriggio a Palazzo di Città con Luciana Romoli, partigiana romana, che da staffetta, in giovanissima età combattè il regime fascista e che in seguito ha fatto parte della direzione del PCI lavorando a fianco di Giuseppe Di Vittorio e di Enrico Berlinguer. Arrivata a Barletta per una conferenza presso la sede Arci e diversi incontri organizzati dall'ANPI nella sede del territorio, la partigiana "Luce" (questo il suo nome di battaglia) ha sottolineato il valore della memoria dell'epopea partigiana soprattutto tra i giovani che spesso non sono avvertiti dei sacrifici e delle sofferenze patite da uomini e donne per cacciare l'invasore dall'Italia e rendere finalmente la nazione libera e democratica.
Il Sindaco Pasquale Cascella, che ha ricevuto la partigiana "Luce" insieme agli assessori Anna Rizzi Francabandiera e Antonio Rizzi, ha ricordato che anche Barletta ha avuto i suoi martiri che l'Amministrazione ha solennemente commemorato nel settembre scorso, in occasione del 70° Anniversario della Resistenza all'occupazione nazista. «E' stato uno dei tanti episodi – ha affermato Cascella – che nel nostro sud hanno dimostrato come la Patria non fosse quella da cui si fuggiva, ma quella che si difendeva anche con il sacrificio della vita. La Resistenza aveva la sua ragione d'essere nei valori della Libertà e della Democrazia poi, consolidati con la Costituzione repubblicana».
Il Sindaco Pasquale Cascella, che ha ricevuto la partigiana "Luce" insieme agli assessori Anna Rizzi Francabandiera e Antonio Rizzi, ha ricordato che anche Barletta ha avuto i suoi martiri che l'Amministrazione ha solennemente commemorato nel settembre scorso, in occasione del 70° Anniversario della Resistenza all'occupazione nazista. «E' stato uno dei tanti episodi – ha affermato Cascella – che nel nostro sud hanno dimostrato come la Patria non fosse quella da cui si fuggiva, ma quella che si difendeva anche con il sacrificio della vita. La Resistenza aveva la sua ragione d'essere nei valori della Libertà e della Democrazia poi, consolidati con la Costituzione repubblicana».