Didattica mista in Puglia, Uil: «Chi segue a distanza è più svantaggiato»
L'intervento del segretario generale Gianni Verga
sabato 6 febbraio 2021
«Dalle modalità con le quali è stata adottata l'ordinanza, prendiamo atto che lo stesso presidente non ritiene neanche di doversi più confrontare con chi rappresenta il mondo della scuola. Infatti, neanche una convocazione dei sindacati per esporre i dati dei contagi e per comunicare lo stato dell'arte rispetto ai promessi presidi sanitari. Avremmo voluto dire tante cose, ma anche il diritto di parola ci viene negato».
Lo dichiara Gianni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia, a margine dell'Esecutivo Regionale convocato d'urgenza in cui, all'unanimità, si è deciso di mettere in campo "azioni forti di mobilitazione".
«L'incertezza sulla frequenza sta alimentando un clima di preoccupazione e insicurezza fra tutto il personale scolastico. Continuiamo a credere che vi sia un errore di fondo nelle ordinanze regionali quando, di fatto, si insiste sulla strada della frequenza mista. È evidente il fallimento di questo tipo di didattica, che stando alla distorta esperienza tutta pugliese, non fornisce alcuna garanzia per chi la mette in atto e per i destinatari della stessa.
Riteniamo che non sia possibile porre in essere una lezione con la divisione della classe, parte in presenza e parte a distanza. La didattica in presenza e quella digitale hanno modalità di comunicazione completamente diverse e, alla fine, chi segue a distanza è sicuramente più svantaggiato rispetto a chi segue in presenza.
Se la scelta viene lasciata ai genitori - conclude Verga - evidentemente questa Regione non ritiene che la scuola pugliese sia sicura e, quindi, il presidente continua a non decidere».
Lo dichiara Gianni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia, a margine dell'Esecutivo Regionale convocato d'urgenza in cui, all'unanimità, si è deciso di mettere in campo "azioni forti di mobilitazione".
«L'incertezza sulla frequenza sta alimentando un clima di preoccupazione e insicurezza fra tutto il personale scolastico. Continuiamo a credere che vi sia un errore di fondo nelle ordinanze regionali quando, di fatto, si insiste sulla strada della frequenza mista. È evidente il fallimento di questo tipo di didattica, che stando alla distorta esperienza tutta pugliese, non fornisce alcuna garanzia per chi la mette in atto e per i destinatari della stessa.
Riteniamo che non sia possibile porre in essere una lezione con la divisione della classe, parte in presenza e parte a distanza. La didattica in presenza e quella digitale hanno modalità di comunicazione completamente diverse e, alla fine, chi segue a distanza è sicuramente più svantaggiato rispetto a chi segue in presenza.
Se la scelta viene lasciata ai genitori - conclude Verga - evidentemente questa Regione non ritiene che la scuola pugliese sia sicura e, quindi, il presidente continua a non decidere».