Depuratore di Barletta, il problema inquinamento rimane aperto
Alcuni sub hanno girato un video allo sbocco della condotta sottomarina
venerdì 11 aprile 2014
00.20
Ritorniamo a parlare dopo pochi giorni del problema depuratore di Barletta. A confermare e ad aumentare la preoccupazione è stato un video girato da alcuni subacquei in corrispondenza della parte terminale della condotta sottomarina, cioè nel punto di sbocco a mare delle acque reflue, che dovrebbero lì giungere depurate. Le immagini, trasmesse da Tg Norba 24, mostrano la fuoriuscita di residui polverizzati ben visibili, che confermano la non corretta depurazione dell'impianto. Martedì scorso abbiamo affrontato la questione depuratore, citando i finanziamenti europei (circa 16 milioni di euro) che dovrebbero arrivare quest'anno, per il depuratore, per l'impianto di affinamento e per la condotto sottomarina. L'urgenza di interventi è ora più che mai evidente agli occhi di tutti.
«La battaglia che dal 2010 porto avanti senza sosta, per l'entrata in funzione dell'impianto di affinamento delle acque reflue a Barletta, costato oltre sei milioni di euro e completato nel maggio 2009, è più che mai fondata e attuale - afferma il consigliere regionale Ruggiero Mennea - Qualora servisse, una ulteriore conferma è arrivata nel corso di un servizio televisivo che ha mostrato come le condotte sotterranee di depurazione, scarichino acque sporchissime. E questo non è solo un problema che interessa il mare barlettano, ma riguarda Trani, Bisceglie e Margherita di Savoia. I mancati controlli sull'impianto di depurazione e il lassismo ingiustificato sull'entrata in funzione dell'impianto di affinamento, mettono a repentaglio l'ambiente in cui vivono le comunità della mia provincia. Per questo chiedo all'assessore Barbanente di dare priorità assoluta, oltre agli sforzi già profusi, per la risoluzione immediata di questo problema, tenendo conto che tra qualche mese nel nostro mare si bagneranno migliaia di persone».
«Se è vero che si vuole puntare sullo sviluppo del turismo pugliese, questo problema non si può più ignorare - continua Mennea - Ogni altra iniziativa, infatti, ha solo finalità promozionali temporanee, che non incidono in maniera decisiva sull'economia regionale. Sollecito inoltre i sindaci dei territori rivieraschi a effettuare un monitoraggio immediato di tutti gli scarichi a mare, da Margherita di Savoia a Bisceglie, e a intraprendere una 'mobilitazione istituzionale' che chieda tempi certi per la risoluzione di questo problema considerato una priorità assoluta. Non escludo iniziative eclatanti, laddove non ci dovesse essere un intervento fattivo e tempestivo, anche per evitare che l'inerzia amministrativa di certi politici, distratti e disattenti, produca o provochi un inquinamento ambientale che comprometta il futuro dello sviluppo del nostro straordinario territorio. È auspicabile, così come ho già chiesto informalmente, che assuma il presidente Vendola il coordinamento politico di questa azione che non è più procrastinabile - conclude - Un'azione che non solo riguarda gli impianti di depurazione e affinamento di Barletta, ma che coinvolge anche altre fonti di inquinamento come Ciappetta-Camaggio, l'Ofanto e tutti gli scarichi inquinanti presenti sulla costa di Margherita, Trani, e Bisceglie».
«La battaglia che dal 2010 porto avanti senza sosta, per l'entrata in funzione dell'impianto di affinamento delle acque reflue a Barletta, costato oltre sei milioni di euro e completato nel maggio 2009, è più che mai fondata e attuale - afferma il consigliere regionale Ruggiero Mennea - Qualora servisse, una ulteriore conferma è arrivata nel corso di un servizio televisivo che ha mostrato come le condotte sotterranee di depurazione, scarichino acque sporchissime. E questo non è solo un problema che interessa il mare barlettano, ma riguarda Trani, Bisceglie e Margherita di Savoia. I mancati controlli sull'impianto di depurazione e il lassismo ingiustificato sull'entrata in funzione dell'impianto di affinamento, mettono a repentaglio l'ambiente in cui vivono le comunità della mia provincia. Per questo chiedo all'assessore Barbanente di dare priorità assoluta, oltre agli sforzi già profusi, per la risoluzione immediata di questo problema, tenendo conto che tra qualche mese nel nostro mare si bagneranno migliaia di persone».
«Se è vero che si vuole puntare sullo sviluppo del turismo pugliese, questo problema non si può più ignorare - continua Mennea - Ogni altra iniziativa, infatti, ha solo finalità promozionali temporanee, che non incidono in maniera decisiva sull'economia regionale. Sollecito inoltre i sindaci dei territori rivieraschi a effettuare un monitoraggio immediato di tutti gli scarichi a mare, da Margherita di Savoia a Bisceglie, e a intraprendere una 'mobilitazione istituzionale' che chieda tempi certi per la risoluzione di questo problema considerato una priorità assoluta. Non escludo iniziative eclatanti, laddove non ci dovesse essere un intervento fattivo e tempestivo, anche per evitare che l'inerzia amministrativa di certi politici, distratti e disattenti, produca o provochi un inquinamento ambientale che comprometta il futuro dello sviluppo del nostro straordinario territorio. È auspicabile, così come ho già chiesto informalmente, che assuma il presidente Vendola il coordinamento politico di questa azione che non è più procrastinabile - conclude - Un'azione che non solo riguarda gli impianti di depurazione e affinamento di Barletta, ma che coinvolge anche altre fonti di inquinamento come Ciappetta-Camaggio, l'Ofanto e tutti gli scarichi inquinanti presenti sulla costa di Margherita, Trani, e Bisceglie».