«Dell'amministrazione di Barletta restano solo macerie»
La nota dei consiglieri comunali di Coalizione Civica contro il governo Cannito
martedì 13 luglio 2021
14.00
«Restano le macerie dell'amministrazione Cannito, le stesse macerie lasciate accanto al nostro castello che l'incapacità politica di tutta la maggioranza hanno consegnato alla città e danneggiato l'immagine di Barletta». A parlare sono i consiglieri comunali di opposizione (Coalizione Civica), Carmine Doronzo, Michelangelo Filannino e Ruggiero Quarto.
«Un'amministrazione - proseguono - nata per l'avidità di potere di chi, pur di fare il sindaco a tutti i costi, ha messo insieme Forza Italia, Fratelli d'Italia, transfughi del Partito Democratico e consiglieri da sempre dediti al Partito della Poltrona, sta terremotando a causa di uno scontro violento che nulla ha a che fare con la discussione pubblica sui problemi della città ma che vede sullo sfondo interessi contrapposti di cui i cittadini possono solo immaginare l'entità.
Al netto delle chiacchiere raccontate da Cannito o dall'assessore di turno negli ultimi tre anni, i fallimenti di questa amministrazione sono assoluti: tutti i settori produttivi e i lavoratori abbandonati a sé stessi, nessun intervento per favorire il rilancio economico, Piano Urbanistico Generale fermo al palo, completo abbandono dei parchi e delle aree verdi, nessuna iniziativa per giovani e giovanissimi, promozione culturale e turistica nulla (altro che Capitale della Cultura), periferie trasformate in terra di nessuno, aumento della TARI (che continuerà ad aumentare nei prossimi anni a causa degli errori di questa amministrazione), perdita di finanziamenti per la costruzione dell'asilo comunale, lavori per il Canale H mai partiti, mancata attuazione del Piano Urbano della Mobilità sostenibile, strade dissestate.
Un elenco di cose non fatte a cui si aggiungono tutti gli svarioni e le figuracce di cui Cannito si è reso protagonista in prima persona, rivolgendosi spesso ai cittadini, ai rappresentanti politici delle opposizioni e agli operatori economici con toni più consoni ai tavoli di una bisca che a un contesto istituzionale. Le responsabilità non sono solo del sindaco, ma anche di chi ha occupato posti in giunta e dei consiglieri eletti alla sua corte. Tra questi tanti stanno provando in queste ore a rifarsi una verginità politica, come se la "creatura a dieci liste" di Cannito non fosse determinata anche da loro.
È sicuramente il caso di chi oggi da destra prova a fare il paladino della giustizia, dimenticando di aver amministrato al fianco di Cannito per più di due anni con ruolo di vice Sindaco. È il caso del Presidente del Consiglio Comunale che oggi prende le distanze da un'amministrazione che fino a ieri ha sostenuto con metodi che più volte abbiamo contestato. Lo stesso Partito democratico non ha mai smentito pubblicamente le ambiguità relative all'appoggio della maggioranza da parte di un suo consigliere regionale, appoggio oggi venuto meno a causa di dissapori sul vertice di Bar.S.A. e sulla composizione della giunta. Il PD, che con il suo gruppo consiliare han ben collaborato con noi e con il M5S all'opposizione di questa amministrazione, deve dire chiaramente da che parte intende stare perché è evidente che non può esserci nessuna alleanza programmatica con chi in questi tre anni ha devastato Barletta.
A tutte le forze democratiche, moderate e progressiste, a chi si batte per tutelare l'ambiente e la giustizia sociale di Barletta, ai tanti giovani impegnati a vario titolo nel miglioramento della città, chiediamo di non farsi inghiottire dalle solite logiche di potere che da anni portano la classe politica a cambiare tutto per non cambiare niente. È giunto il momento di venire allo scoperto e di mettersi a disposizione per costruire un'alternativa stabile e duratura, basata su programmi seri e persone credibili».
«Un'amministrazione - proseguono - nata per l'avidità di potere di chi, pur di fare il sindaco a tutti i costi, ha messo insieme Forza Italia, Fratelli d'Italia, transfughi del Partito Democratico e consiglieri da sempre dediti al Partito della Poltrona, sta terremotando a causa di uno scontro violento che nulla ha a che fare con la discussione pubblica sui problemi della città ma che vede sullo sfondo interessi contrapposti di cui i cittadini possono solo immaginare l'entità.
Al netto delle chiacchiere raccontate da Cannito o dall'assessore di turno negli ultimi tre anni, i fallimenti di questa amministrazione sono assoluti: tutti i settori produttivi e i lavoratori abbandonati a sé stessi, nessun intervento per favorire il rilancio economico, Piano Urbanistico Generale fermo al palo, completo abbandono dei parchi e delle aree verdi, nessuna iniziativa per giovani e giovanissimi, promozione culturale e turistica nulla (altro che Capitale della Cultura), periferie trasformate in terra di nessuno, aumento della TARI (che continuerà ad aumentare nei prossimi anni a causa degli errori di questa amministrazione), perdita di finanziamenti per la costruzione dell'asilo comunale, lavori per il Canale H mai partiti, mancata attuazione del Piano Urbano della Mobilità sostenibile, strade dissestate.
Un elenco di cose non fatte a cui si aggiungono tutti gli svarioni e le figuracce di cui Cannito si è reso protagonista in prima persona, rivolgendosi spesso ai cittadini, ai rappresentanti politici delle opposizioni e agli operatori economici con toni più consoni ai tavoli di una bisca che a un contesto istituzionale. Le responsabilità non sono solo del sindaco, ma anche di chi ha occupato posti in giunta e dei consiglieri eletti alla sua corte. Tra questi tanti stanno provando in queste ore a rifarsi una verginità politica, come se la "creatura a dieci liste" di Cannito non fosse determinata anche da loro.
È sicuramente il caso di chi oggi da destra prova a fare il paladino della giustizia, dimenticando di aver amministrato al fianco di Cannito per più di due anni con ruolo di vice Sindaco. È il caso del Presidente del Consiglio Comunale che oggi prende le distanze da un'amministrazione che fino a ieri ha sostenuto con metodi che più volte abbiamo contestato. Lo stesso Partito democratico non ha mai smentito pubblicamente le ambiguità relative all'appoggio della maggioranza da parte di un suo consigliere regionale, appoggio oggi venuto meno a causa di dissapori sul vertice di Bar.S.A. e sulla composizione della giunta. Il PD, che con il suo gruppo consiliare han ben collaborato con noi e con il M5S all'opposizione di questa amministrazione, deve dire chiaramente da che parte intende stare perché è evidente che non può esserci nessuna alleanza programmatica con chi in questi tre anni ha devastato Barletta.
A tutte le forze democratiche, moderate e progressiste, a chi si batte per tutelare l'ambiente e la giustizia sociale di Barletta, ai tanti giovani impegnati a vario titolo nel miglioramento della città, chiediamo di non farsi inghiottire dalle solite logiche di potere che da anni portano la classe politica a cambiare tutto per non cambiare niente. È giunto il momento di venire allo scoperto e di mettersi a disposizione per costruire un'alternativa stabile e duratura, basata su programmi seri e persone credibili».