Delibera “Rifiuti Zero”: le modifiche approvate servono a fare chiarezza

Pastore (Psi) “in fiamme” in consiglio comunale, mal digerisce le accuse della vigilia. Barletta si candida ad ospitare un impianto di compostaggio per l’umido

mercoledì 28 marzo 2012 11.41
A cura di Edoardo Centonze
Già nell'attesa dell'inizio del consiglio comunale di lunedì (iniziato con ben 2 ore di ritardo), Franco Pastore, presidente "provvisorio" del consiglio comunale e consigliere comunale del Partito Socialista, oltre che consigliere regionale, mostrava, parlando con altri consiglieri, segni di nervosismo abbastanza evidenti. Probabilmente tutto questo era dovuto alle accuse della vigilia, sollevate da collettivo Exit, associazione Beni Comuni, e dal prof. Ruggiero Quarto, in merito alla mozione, presentata dal Partito Socialista, sulla chiusura del ciclo "Rifiuti Zero" Ambito Ato-Bat, di cui proprio lunedì si è discussa l'approvazione in consiglio comunale.

La mozione ha sollevato polemiche in quanto, oltre a un impianto di compostaggio a ridotto impianto ambientale per la frazione umida dei rifiuti nel comune di Barletta, proponeva l'individuazione di un impianto di biostabilizzazione (che utilizza rifiuti indifferenziati) ad Andria e di una discarica a Trani. E' stato proprio per la presenza di quest'ultime due, che Exit e Beni Comuni avevano chiesto all'intero consiglio comunale l'astensione dal voto su una mozione che «di rifiuti zero aveva solo il titolo», e il prof. Ruggiero Quarto aveva paragonato il provvedimento a «discutere di tarocchi».

La reazione di Pastore in consiglio comunale non si è fatta attendere, mostrandosi nel suo spirito assai altalenante: piena di rabbia, ma anche conciliante; chiassosa, ma anche misurata. Partenza all'attacco: «E' l'ennesima cantonata di chi parla senza avere cognizione delle cose. Questa volta hanno superato se stessi. Ciò che è stato scritto è quanto di più falso e vergognoso - riferendosi ai comunicati delle associazioni dei giorni scorsi – Non venite a fare la morale al nostro partito». E poi in risposta al prof. Quarto: «Non siamo venditori di tarocchi, siamo produttori di tarocchi d'oro, che all'inizio non vengono capiti, ma poi si rivelano innovativi». Ma, continuando, ecco un altro tono: «Bene fanno Exit e Beni Comuni ad aprire una discussione, invitando esperti – il riferimento è all'incontro che si terrà il 30 Marzo al Gos con il prof. Paul Connet, ideatore a livello mondiale della Strategia Rifiuti Zero – Ma, nella mozione, non si è parlato mai di Cdr (combustibile da rifiuto) e di rifiuti da bruciare». In sostanza, Pastore, e hanno concordato su ciò anche il cons. Filippo Caracciolo e il dirigente comunale del settore ambiente ing. Mastrorillo, ha voluto far intendere che la presenza nella mozione dell'impianto di biostabilizzazione di Andria e della discarica di Trani, era solo una presa d'atto del fatto che «ad Andria è stato già appaltato il progetto di impianto di biostabilizzazione e a Trani già la discarica». Questa linea, contestata già dalle associazioni, è stata avversata in consiglio dal solo gruppo della Federazione della Sinistra. In ordine sparso, è giunta poi, da ogni parte politica, la richiesta di poter riparlare della questione "Rifiuti Zero" in un consiglio comunale monotematico, nel quale discutere un provvedimento organico sul tema: questo ha portato all'approvazione di un emendamento alla delibera che lo prevedesse.

A tratti è sembrato però che Pastore la parola emendamento non volesse proprio sentirla. Di esempio è il siparietto da commedia all'italiana con il consigliere Caporusso (Fds), nel quale è emersa la sua esorbitante voglia di dimostrare che, al di là degli emendamenti, l'utile discussione sul tema rifiuti fosse una vittoria e una «soddisfazione» per il suo partito.

Alla fine, l'intervento del sindaco Maffei (arrivato a seduta inoltrata, dopo una riunione istituzionale sul fiume Ofanto a Canosa), con la presentazione di un suo emendamento, ha portato a restringere l'attenzione della delibera sul solo progetto di realizzazione di un impianto di compostaggio per l'umido a Barletta. Una modifica, che se pur non sostanziale, è servita a far cadere ogni equivoco e a rendere più chiaro questo provvedimento di natura politica, approvato all'unanimità, che dovrà trovare poi applicazione, mediante il necessario stanziamento dei finanziamenti necessari alla realizzazione di tali opere. Maffei ha infine confermato l'avvenuta candidatura di Barletta, presentata in sede di Ato (alla quale partecipa in quanto detiene la delega di assessore all'ambiente), ad ospitare sul nostro territorio un impianto di compostaggio della frazione umida dei rifiuti.