Decreto Profumo: via le fasce di reddito differenziate tra regioni

Requisiti attuali borse di studio anche nell'anno accademico 2013-2014. Nel decreto, ad oggi, rimane l'inasprimento dei criteri di merito

domenica 10 febbraio 2013
Ottimo risultato, quello ottenuto nel confronto tra governo e Regioni sul decreto per il Diritto allo studio universitario. Lo afferma l'assessore al Diritto allo Studio della Regione Puglia. Intanto si è definito che per il prossimo anno accademico i requisiti di reddito e di merito per l'accesso alle borse di studio rimangano quelli esistenti, previsti dal Dpcm del 2001.

Poi - fatto di grande rilievo, nell'ultima versione del Decreto presentata alle 13 di ieri dal Governo - scompaiono le fasce di reddito, che stabilivano criteri di accesso differenziati da Regione a Regione, con una penalizzazione grave di chi studia nel Mezzogiorno: una proposta odiosa e discriminatoria, contro cui si era espresso con forza il movimento di questi giorni. Ma resta molto da discutere e approfondire, a partire dall'ipotesi, contenuta nel decreto ancor oggi, di un inasprimento eccessivo dei criteri di merito, senza neppure la salvaguardia dei bonus, così come richiesto in sede tecnica dalle Regioni. Si è deciso però di inserire questo punto all'ordine del giorno di una seduta straordinaria della Conferenza Stato/Regioni il prossimo 21 febbraio.

Ora, una volta messo indiscutibilmente in chiaro che le norme su cui interverrà il Decreto saranno valide solo a partire dall'anno accademico 2014-2015, non si capisce perché – e nell'interesse di chi - una questione così delicata debba subire una forzata accelerazione ed essere discussa frettolosamente a solo tre giorni dal voto, senza il tempo necessario per svolgere i doverosi approfondimenti e la valutazione delle ricadute delle norme proposte sulle condizioni degli studenti. Il 12 febbraio il Ministro Profumo infine incontrerà le rappresentanze degli studenti e le regioni.