Declassamento del servizio immuno-trasfusionale di Barletta, il parere del dott. Scelzi
«Scelta illogica e fuori legge». Nella scelta privilegiata la sede di Andria
martedì 4 marzo 2014
Sulla prevista riorganizzazione della ASL BAT il dott. Alessandro Scelzi, medico radiologo, nonchè vicepresidente del consiglio comunale di Barletta, offre il suo parere. «Leggere - dice Scelzi - che alcune strutture del presidio ospedaliero di Barletta (Pronto Soccorso, Medicina Interna, Servizio Immuno-Trasfusionale, Radiologia e Laboratorio Analisi) saranno declassate da Unità Operative Complesse e quindi dotate di Direttore (ex primario) a Strutture Semplici mi mette i brividi. Qual è stato il criterio della scelta, tra l'altro soggettivo e univoco, con il quale è stata fatta questa suddivisione? Sembra quasi che per alcuni sia più importante potenziare le strutture amministrative rispetto a quelle ospedaliere. Insomma, evidentemente, per alcuni, è più importante produrre atti amministrativi che salute!.
Il declassamento del Servizio Immuno-Trasfusionale di Barletta - prosegue Scelzi - è una scelta non solo illogica per la storia e al funzione dello stesso servizio ma anche "fuori legge". Infatti la Legge Regionale n.24 del 03-08-2006 pubblicata sul BURP n. 101 del 08-08-2006, unica e attualmente vigente in tutto il territorio pugliese, detta le "norme di organizzazione del sistema trasfusionale regionale" ed individua la rete trasfusionale della regione con la costituzione di vari dipartimenti di Medicina Trasfusionale (DIMT) tra cui il DIMT della provincia di Barletta-Andria-Trani ed individua 2 SIMT (e non uno solo come previsto dalla bozza) presso i presidi ospedalieri di Andria e Barletta. Non si comprende poi il motivo per il quale un ospedale a forte vocazione oncologica per la presenza di un reparto di Ematologia, Oncologia, Radioterapia, Chirurgia votato al servizio per il paziente oncologico ed onco-ematologico debba essere dipendente da altre strutture per il fabbisogno del suo elemento primario: il sangue ed i suoi derivati. Attualmente presso IL SIMT di Barletta è tutto pronto sia dal punto di vista strutturale che organizzativo per la raccolta/preparazione/conservazione delle cellule staminali periferiche mediante procedure di aferesi indispensabili ad esempio per i trapianti di midollo osseo. Non credo si possa dire altrettanto per il SIMT dell'ospedale di Andria a meno che l'azienda non provveda a finanziare con copiosi investimenti non solo finanziari ma anche strutturali ed organizzativi ciò che già esiste e sta tentando di distruggere a Barletta. E' già successo per gli Uffici amministrativi della ASL, sono stati abbandonati quelli di Barletta pur di allocarli ad Andria in strutture obsolete, inadeguate ed a costi altissimi per la comunità».
Anche il Pronto Soccorso di Barletta potrebbe avere dei problemi, sempre secondo il dott. Scelzi, se verrà messa in atto tale ristrutturazione. «Curiosa l'iniziativa che riguarda questo reparto in un momento storico in cui la sanità italiana si sta indirizzando sempre più alla gestione del paziente urgente, in un ospedale dotato anche di eliporto e che eroga quotidianamente un elevatissimo numero di prestazioni sanitarie". Poi si passa ad analizzare il Reparto di Radiologia. Non si riesce a comprendere come mai l'unica Radiologia fornita di due macchine di Risonanza Magnetica. due TAC e un attrezzatissimo servizio di senologia debba essere declassato rispetto al servizio radiologico di Andria dotato di una sola Risonanza Magnetica ormai datata. Invece di potenziare il servizio creato quasi dal nulla dal dott. Francesco Salerno con nuovi Dirigenti Medici addirittura la direzione strategica ha pensato bene di declassarlo a struttura semplice».
In chiusura il dott. Scelzi sembra fortemente preoccupato per il futuro dell'Azienda Ospedaliera in questione. «Si sta perdendo l'occasione per dotare il territorio della ASL di servizi sanitari che possano integrare le attività assistenziali ospedaliere in settori di cui la ASL è fortemente carente (endocrinologia, reumatologia, coagulazione) e la domanda di salute molto alta, privilegiando invece un'assistenza legata ancora al campanilismo ed alle vecchie logiche di favoritismi personalistici, con duplicazione di strutture e dispersione di risorse».
Il declassamento del Servizio Immuno-Trasfusionale di Barletta - prosegue Scelzi - è una scelta non solo illogica per la storia e al funzione dello stesso servizio ma anche "fuori legge". Infatti la Legge Regionale n.24 del 03-08-2006 pubblicata sul BURP n. 101 del 08-08-2006, unica e attualmente vigente in tutto il territorio pugliese, detta le "norme di organizzazione del sistema trasfusionale regionale" ed individua la rete trasfusionale della regione con la costituzione di vari dipartimenti di Medicina Trasfusionale (DIMT) tra cui il DIMT della provincia di Barletta-Andria-Trani ed individua 2 SIMT (e non uno solo come previsto dalla bozza) presso i presidi ospedalieri di Andria e Barletta. Non si comprende poi il motivo per il quale un ospedale a forte vocazione oncologica per la presenza di un reparto di Ematologia, Oncologia, Radioterapia, Chirurgia votato al servizio per il paziente oncologico ed onco-ematologico debba essere dipendente da altre strutture per il fabbisogno del suo elemento primario: il sangue ed i suoi derivati. Attualmente presso IL SIMT di Barletta è tutto pronto sia dal punto di vista strutturale che organizzativo per la raccolta/preparazione/conservazione delle cellule staminali periferiche mediante procedure di aferesi indispensabili ad esempio per i trapianti di midollo osseo. Non credo si possa dire altrettanto per il SIMT dell'ospedale di Andria a meno che l'azienda non provveda a finanziare con copiosi investimenti non solo finanziari ma anche strutturali ed organizzativi ciò che già esiste e sta tentando di distruggere a Barletta. E' già successo per gli Uffici amministrativi della ASL, sono stati abbandonati quelli di Barletta pur di allocarli ad Andria in strutture obsolete, inadeguate ed a costi altissimi per la comunità».
Anche il Pronto Soccorso di Barletta potrebbe avere dei problemi, sempre secondo il dott. Scelzi, se verrà messa in atto tale ristrutturazione. «Curiosa l'iniziativa che riguarda questo reparto in un momento storico in cui la sanità italiana si sta indirizzando sempre più alla gestione del paziente urgente, in un ospedale dotato anche di eliporto e che eroga quotidianamente un elevatissimo numero di prestazioni sanitarie". Poi si passa ad analizzare il Reparto di Radiologia. Non si riesce a comprendere come mai l'unica Radiologia fornita di due macchine di Risonanza Magnetica. due TAC e un attrezzatissimo servizio di senologia debba essere declassato rispetto al servizio radiologico di Andria dotato di una sola Risonanza Magnetica ormai datata. Invece di potenziare il servizio creato quasi dal nulla dal dott. Francesco Salerno con nuovi Dirigenti Medici addirittura la direzione strategica ha pensato bene di declassarlo a struttura semplice».
In chiusura il dott. Scelzi sembra fortemente preoccupato per il futuro dell'Azienda Ospedaliera in questione. «Si sta perdendo l'occasione per dotare il territorio della ASL di servizi sanitari che possano integrare le attività assistenziali ospedaliere in settori di cui la ASL è fortemente carente (endocrinologia, reumatologia, coagulazione) e la domanda di salute molto alta, privilegiando invece un'assistenza legata ancora al campanilismo ed alle vecchie logiche di favoritismi personalistici, con duplicazione di strutture e dispersione di risorse».