Dati secondo monitoraggio, il comitato operazione aria pulita BAT: «Siamo sconcertati da quanto emerso»
La nota del presidente Michele Cianci
martedì 9 maggio 2023
17.39
«A seguito della presentazione, in data odierna, dei risultati del secondo monitoraggio ambientale della falda e dei suoli ricadenti nella zona industriale di Barletta, siamo rimasti sconcertati dalla conclusione alla quale si è giunti». Così il presidente del comitato Operazione Aria Pulita Bat, Michele Cianci.
«Infatti, pur apprezzando l'enorme lavoro svolto dal Prof. Vito Felice Uricchio, Dirigente CNR-IRSA e dalla ricercatrice CNR-IRSA, dottoressa Valeria Ancona, non ci è chiaro quali siano le cause dell'inquinamento delle falde che insistono nel sottosuolo BUZZI-TIMAC. La presenza del cromo esavalente in quantità che supera notevolmente i livelli di tolleranza, da chi è stata causata? Quale è l'azienda che ha inquinato quella zona? Quando ciò è accaduto? È ancora attiva la causa dell'inquinamento? Se non si risponde a questi quesiti, non si potrà mai e poi mai risolvere il problema secondo il principio giuridico chi inquina paga! Siamo contenti di aver appreso che c'è la possibilità di ripulire le falde attraverso un meccanismo di lieviti che dovrebbe eliminare in grande parte il cromo esavalente, ma se non si è a conoscenza di chi è ovvero di chi è stato l'inquinatore, a carico di chi saranno queste spese? Certamente dei contribuenti! Così come lo sono state le spese del monitoraggio. Se è vero, come è vero, così come affermato dall'Avv. Vito Bruno, che trai i compiti dell'ARPA non vi è quello di individuare il responsabile, a cosa è servito spendere tempo e danaro pubblico per tale servizio di monitoraggio se non si prosegue in tal senso?
Di tal che, a nostro avviso, è onere dell'amministrazione comunale trasmettere l'esito del monitoraggio agli organi di polizia giudiziaria, affinché si possa fare chiarezza sulle responsabilità di questo crimine. L'aver inquinato o continuare ad inquinare il suolo e le falde della nostra città è certamente un crimine ed è indispensabile individuare il responsabile che si dovrà fare carico della bonifica e non far ricadere tale onere sui cittadini barlettani! Siamo certi che l'amministrazione come ha provveduto ad effettuare questo monitoraggio unico in Puglia sarà altrettanto celere a trasmettere i risultati dello stesso alla Procura della Repubblica di Trani che procederà ad individuare le responsabilità e a risolvere questa annosa questione».
«Infatti, pur apprezzando l'enorme lavoro svolto dal Prof. Vito Felice Uricchio, Dirigente CNR-IRSA e dalla ricercatrice CNR-IRSA, dottoressa Valeria Ancona, non ci è chiaro quali siano le cause dell'inquinamento delle falde che insistono nel sottosuolo BUZZI-TIMAC. La presenza del cromo esavalente in quantità che supera notevolmente i livelli di tolleranza, da chi è stata causata? Quale è l'azienda che ha inquinato quella zona? Quando ciò è accaduto? È ancora attiva la causa dell'inquinamento? Se non si risponde a questi quesiti, non si potrà mai e poi mai risolvere il problema secondo il principio giuridico chi inquina paga! Siamo contenti di aver appreso che c'è la possibilità di ripulire le falde attraverso un meccanismo di lieviti che dovrebbe eliminare in grande parte il cromo esavalente, ma se non si è a conoscenza di chi è ovvero di chi è stato l'inquinatore, a carico di chi saranno queste spese? Certamente dei contribuenti! Così come lo sono state le spese del monitoraggio. Se è vero, come è vero, così come affermato dall'Avv. Vito Bruno, che trai i compiti dell'ARPA non vi è quello di individuare il responsabile, a cosa è servito spendere tempo e danaro pubblico per tale servizio di monitoraggio se non si prosegue in tal senso?
Di tal che, a nostro avviso, è onere dell'amministrazione comunale trasmettere l'esito del monitoraggio agli organi di polizia giudiziaria, affinché si possa fare chiarezza sulle responsabilità di questo crimine. L'aver inquinato o continuare ad inquinare il suolo e le falde della nostra città è certamente un crimine ed è indispensabile individuare il responsabile che si dovrà fare carico della bonifica e non far ricadere tale onere sui cittadini barlettani! Siamo certi che l'amministrazione come ha provveduto ad effettuare questo monitoraggio unico in Puglia sarà altrettanto celere a trasmettere i risultati dello stesso alla Procura della Repubblica di Trani che procederà ad individuare le responsabilità e a risolvere questa annosa questione».