Dati disoccupazione da record in Italia nel primo trimestre del 2012
Corcella (Cgil) a Barlettalife: «Il tempo della ricreazione è finito qui a Barletta». Aumenta la pressione fiscale sul governo Monti
venerdì 4 maggio 2012
Il 1° maggio 2012 il 10% degli italiani ha avuto veramente ben poco da festeggiare. Il giorno dopo le celebrazioni per la Festa dei Lavoratori, che hanno visto Cgil, Cisl e Uil unite nel chiedere al governo di allentare la presa sui redditi di dipendenti e pensionati, appena due giorni fa ci hanno pensato i dati Istat sulla disoccupazione a fomentare le pressioni sulla squadra di gioverno di Mario Monti perchè politiche per lo sviluppo possano quanto prima prendere il sopravvento su quelle per il rigore.
Secondo l'Istituto di statistica, nel mese di marzo la percentuale dei senza lavoro in Italia è salita al 9,8%, in aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 1,7 punti rispetto all'anno precedente il livello più alto dal 2004, dopo il 9,6% del mese precedente. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, è pari al 35,9%, in aumento di 2 punti percentuali rispetto a febbraio. A marzo 2012 gli occupati sono 22.947 mila, in diminuzione dello 0,2% rispetto a febbraio (-35 mila unità) e dello 0,4% rispetto a marzo 2011 (-88 mila unità). Il risultato è determinato dal calo dell'occupazione maschile.
Particolare attenzione merita il dato sui giovani senza lavoro, che cresce al 35,9%, con un aumento di 2 punti percentuali rispetto a febbraio e di 7,7 punti su base annua. Anche qui record dall'inizio della serie storica mensile nel 2004 e da quella trimestrale nel 1992, segnala Istat.
Complessivamente, il tasso di occupazione sul territorio nazionale è pari al 57,0%, in diminuzione nel confronto congiunturale di 0,1 punti percentuali e di 0,2 punti in termini tendenziali. Il numero dei disoccupati, pari a 2.506.000, è aumentato del 2,7% rispetto a febbraio (66 mila unità). Su base annua si registra una crescita del 23,4% (476 mila unità). L'allargamento dell'area della disoccupazione riguarda sia gli uomini sia le donne. Numeri certo drammatici, che testimoniano la condizione di un Paese che tarda a uscire dalla crisi, sebbene il peggio, ci ripetono da mesi, sia ormai alle spalle.
La suddivisione per aggregazioni regionali dei dati sarà disponibile solo l'1 giugno, dicono dall'Istat. Francesco Corcella, coordinatore cittadino della Cgil di Barletta, ha commentato ai nostri microfoni i numeri diffusi dall'Istituto di Statistica, raccontando la lenta involuzione de mondo del lavoro nell nostro territorio, su Barletta e la Sesta Provincia: « I numeri del nostro territorio- denuncia Corcella- non sono sovrapponibili a quelli nazionali, ma sono molto probabilmente peggiori. Qui i cosiddetti settori del Tac, che hanno dato lavoro a tanta gente, sebbene a volte in nero, ha subito un grave tracollo da qualche anno a questa parte, senza essere capace di reggere al confronto con il mercato internazionale. Per quanto riguarda invece la Puglia, penso che non ci sia una tendenza peggiore rispetto al Meridione d'Italia.». Un fattore dovuto anche alla forte frammentazione delle attività presenti: «Ci sono tante aziende con pochi addetti: è inoltre mancata la dimostrazione di una tendenza a consorziarsi tra imprese, unendo formazione, risorse e tecnologie. Dopo il crollo del 3 ottobre alcune imprese e terzisti hanno provato a consorziarsi tra loro, anche se, a dire la verità, è un progetto nel quale credo abbastanza poco». Da un lato la disoccupazione elevata, dall'altro l'uso e abuso di lavoro non regolarizzato: «Il lavoro nero- ammette Corcella- è una piaga per il nostro territorio, e se non viene affrontato può diventare l'elemento di maggiore degenerazione sociale per Barletta».
Questa sera, in occasione del Consiglio Comunale convocato per eleggere il nuovo Presidente, la Cgil- assicura Corcella- «sarà presente con una rappresentanza di lavoratori per denunciare la drammatica situazione in pubblico. L'amministrazione deve capire che la ricreazione è finita. Bisogna tornare a occuparsi dei problemi veri della gente, i disoccupati sono davvero tanti, troppi e questo non si può più accettare, a Barletta e su tutto il territorio».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Secondo l'Istituto di statistica, nel mese di marzo la percentuale dei senza lavoro in Italia è salita al 9,8%, in aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 1,7 punti rispetto all'anno precedente il livello più alto dal 2004, dopo il 9,6% del mese precedente. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, è pari al 35,9%, in aumento di 2 punti percentuali rispetto a febbraio. A marzo 2012 gli occupati sono 22.947 mila, in diminuzione dello 0,2% rispetto a febbraio (-35 mila unità) e dello 0,4% rispetto a marzo 2011 (-88 mila unità). Il risultato è determinato dal calo dell'occupazione maschile.
Particolare attenzione merita il dato sui giovani senza lavoro, che cresce al 35,9%, con un aumento di 2 punti percentuali rispetto a febbraio e di 7,7 punti su base annua. Anche qui record dall'inizio della serie storica mensile nel 2004 e da quella trimestrale nel 1992, segnala Istat.
Complessivamente, il tasso di occupazione sul territorio nazionale è pari al 57,0%, in diminuzione nel confronto congiunturale di 0,1 punti percentuali e di 0,2 punti in termini tendenziali. Il numero dei disoccupati, pari a 2.506.000, è aumentato del 2,7% rispetto a febbraio (66 mila unità). Su base annua si registra una crescita del 23,4% (476 mila unità). L'allargamento dell'area della disoccupazione riguarda sia gli uomini sia le donne. Numeri certo drammatici, che testimoniano la condizione di un Paese che tarda a uscire dalla crisi, sebbene il peggio, ci ripetono da mesi, sia ormai alle spalle.
La suddivisione per aggregazioni regionali dei dati sarà disponibile solo l'1 giugno, dicono dall'Istat. Francesco Corcella, coordinatore cittadino della Cgil di Barletta, ha commentato ai nostri microfoni i numeri diffusi dall'Istituto di Statistica, raccontando la lenta involuzione de mondo del lavoro nell nostro territorio, su Barletta e la Sesta Provincia: « I numeri del nostro territorio- denuncia Corcella- non sono sovrapponibili a quelli nazionali, ma sono molto probabilmente peggiori. Qui i cosiddetti settori del Tac, che hanno dato lavoro a tanta gente, sebbene a volte in nero, ha subito un grave tracollo da qualche anno a questa parte, senza essere capace di reggere al confronto con il mercato internazionale. Per quanto riguarda invece la Puglia, penso che non ci sia una tendenza peggiore rispetto al Meridione d'Italia.». Un fattore dovuto anche alla forte frammentazione delle attività presenti: «Ci sono tante aziende con pochi addetti: è inoltre mancata la dimostrazione di una tendenza a consorziarsi tra imprese, unendo formazione, risorse e tecnologie. Dopo il crollo del 3 ottobre alcune imprese e terzisti hanno provato a consorziarsi tra loro, anche se, a dire la verità, è un progetto nel quale credo abbastanza poco». Da un lato la disoccupazione elevata, dall'altro l'uso e abuso di lavoro non regolarizzato: «Il lavoro nero- ammette Corcella- è una piaga per il nostro territorio, e se non viene affrontato può diventare l'elemento di maggiore degenerazione sociale per Barletta».
Questa sera, in occasione del Consiglio Comunale convocato per eleggere il nuovo Presidente, la Cgil- assicura Corcella- «sarà presente con una rappresentanza di lavoratori per denunciare la drammatica situazione in pubblico. L'amministrazione deve capire che la ricreazione è finita. Bisogna tornare a occuparsi dei problemi veri della gente, i disoccupati sono davvero tanti, troppi e questo non si può più accettare, a Barletta e su tutto il territorio».
(Twitter: @GuerraLuca88)