Dalla pop art ai multimedia, parliamo di Pubblicit@rte
L'autrice Dagostino presenta il libro a Palazzo della Marra
martedì 20 aprile 2010
Il prossimo 21 aprile alle ore 19:00, presso Palazzo della Marra a Barletta, Patrizia Calefato, docente di Sociolinguistica all'Università di Bari, presenta il volume Pubblicit@rte di Maria Rosaria Dagostino.
Si inizia dal manifesto per arrivare alla Pop Art nel primo capitolo, marcando i nomi illustri dell'arte e i prodotti ai quali si sono dedicati: da Kurt Schwitters a Pablo Picasso, dai futuristi alla transavanguardia. Ma non solo: da Jacques Auriac e il suo "Gitanes avec ou sans filtre" ad Andy Warhol, con la sua eccezionale produzione.
Così viene presentato l'atteso volume della Dagostino:
Mentre l'arte pesca negli scenari multimediali e commerciali del contemporaneo, per invocare personali visioni del mondo, cosa resta dell'antica questione tra arte nobile e pubblicità triviale? Uno spazio bianco da riempire con nuove letterature, rivalorizzazioni e iconografismi nel segno della reciprocità. Questo lavoro si pone al crocevia di pregiudizi e secolari tensioni nei confronti dell'arte e della pubblicità portando esempi di ibridazioni artistiche storiche come l'esperienza dei cartellonisti del Novecento fino alla Pop Art, ma anche sperimentazioni contemporanee di artisti che invadono lo spazio pubblicitario, spingendosi a visioni post-classificatorie come la pubblicità non convenzionale che coopta correnti artistiche quali l'Happening, la Body Art, il Graffittismo, o ancora la pubblicità concettuale come arte di una pubblicità caratterizzata dall'uso dei supporti multimediali. L'attenzione socio-semiotica alle produzioni artistiche d'avanguardia e la loro rivisitazione pubblicitaria mostrerà come la distinzione tra queste due pratiche sia una mise-en-scène di sistemi di classificazioni e non il risultato di differenti proprietà intrinseche. La sfida all'estetica elitaria dell'opera d'arte e all'ostracismo della pubblicità può far ordine nel panorama della nuova ecologia culturale e iconografica e riscrivere il rapporto tra due arti tradizionalmente «separate in casa», in una nuova pratica di scrittura socio-semiotica: la pubblicit@rte.
Così viene presentato l'atteso volume della Dagostino:
Mentre l'arte pesca negli scenari multimediali e commerciali del contemporaneo, per invocare personali visioni del mondo, cosa resta dell'antica questione tra arte nobile e pubblicità triviale? Uno spazio bianco da riempire con nuove letterature, rivalorizzazioni e iconografismi nel segno della reciprocità. Questo lavoro si pone al crocevia di pregiudizi e secolari tensioni nei confronti dell'arte e della pubblicità portando esempi di ibridazioni artistiche storiche come l'esperienza dei cartellonisti del Novecento fino alla Pop Art, ma anche sperimentazioni contemporanee di artisti che invadono lo spazio pubblicitario, spingendosi a visioni post-classificatorie come la pubblicità non convenzionale che coopta correnti artistiche quali l'Happening, la Body Art, il Graffittismo, o ancora la pubblicità concettuale come arte di una pubblicità caratterizzata dall'uso dei supporti multimediali. L'attenzione socio-semiotica alle produzioni artistiche d'avanguardia e la loro rivisitazione pubblicitaria mostrerà come la distinzione tra queste due pratiche sia una mise-en-scène di sistemi di classificazioni e non il risultato di differenti proprietà intrinseche. La sfida all'estetica elitaria dell'opera d'arte e all'ostracismo della pubblicità può far ordine nel panorama della nuova ecologia culturale e iconografica e riscrivere il rapporto tra due arti tradizionalmente «separate in casa», in una nuova pratica di scrittura socio-semiotica: la pubblicit@rte.
L'evento è organizzato dall'associazione culturale Liberincipit. Parteciperanno l'autrice e l'editore.
Maria Rosaria Dagostino è dottore di ricerca in Teoria del Linguaggio e Scienze dei Segni. Insegna Sociolinguistica nel Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell'Università degli Studi di Bari (sede di Taranto) e collabora con il Dipartimento di Pratiche Linguistiche e Analisi di testi dell'Università di Bari. Si occupa di visual culture e analisi del linguaggio pubblicitario.