Dall'11 dicembre nuovi treni notturni e frecciargento per Milano, Torino e Venezia
L'assessore Minervini: "La mobilitazione della Puglia è servita". 20 coppie di treni a lunga percorrenza collegheranno direttamente la Puglia
martedì 4 dicembre 2012
"La mobilitazione della Puglia è servita. Abbiamo ottenuto il treno notturno da Taranto e un potenziamento dell'offerta sulla linea adriatica rompendo, anzi rovesciando, il trend che ha visto, di orario in orario, dalla nostra regione solo riduzioni di corse". L'assessore alle infrastrutture strategiche e mobilità della Regione Puglia, Guglielmo Minervini, ha commentato così l'esito della riunione operativa di venerdì 30 novembre a Roma con i vertici del ministero dei trasporti (il capo della struttura tecnica di missione Ercole Incalza) e di Trenitalia, durante la quale si è affrontato il problema dei collegamenti ferroviari a lunga percorrenza tra la Puglia e il resto del Paese. La Puglia infatti aveva subito nel 2011 un pesante taglio dei treni lungo la dorsale adriatica e dei notturni per Roma, Milano e le altre destinazioni del nord Italia.
A partire dall'11 dicembre ci saranno i nuovi treni notturni Lecce-Taranto-Milano e Lecce-Torino mentre l'offerta diurna sulla linea adriatica sarà completata con il frecciargento Lecce-Venezia e Lecce-Bari-Milano. Novità anche sulla linea per Roma, la partenza del primo treno sarà anticipata per permettere l'arrivo nella capitale in prima mattina (attualmente non si arriva prima delle 11.30). "Sono conquiste importanti - spiega Minervini - per la prima volta ci sarà un incremento sia dei collegamenti diurni che notturni. E' ovvio che non si annulla la sperequazione dell'offerta ferroviaria tra nord e sud del Paese ma abbiamo invertito una tendenza. Dobbiamo continuare perchè si consolidi fino a risultati più significativi". Il tema non riguarda solo la Puglia ma tutte le regioni meridionali. In questi anni sono scomparsi i collegamenti diretti sulla linea jonica tra la Calabria, la Puglia e i nord. "Anche su questo tema - aggiunge Minervini - abbiamo ottenuto l'impegno da parte di Trenitalia di attivare da giugno un treno notturno da Reggio Calabria che, nel capoluogo jonico, possa ricongiungersi con il Lecce-Taranto-Milano e ricucire il Paese".
Ricordiamo che il cambio orario del dicembre del 2011 aveva diviso in due l'Italia. La Puglia aveva subito il taglio di 6 treni notturni, ovvero tutti quelli per Roma, Torino, Venezia e Bolzano. Mentre anche per andare a Milano era diventato obbligatorio il cambio del treno nella stazione di Bologna, con notevoli disagi per i viaggiatori e il complessivo allungamento dei tempi di percorrenza. La Puglia è insorta. Il presidente Vendola e l'assessore Minervini hanno più volte incontrato i ministri Barca e Passera e la mobilitazione della Regione ha coinvolto il Consiglio regionale e aggregato le forze politiche, sindacali, imprenditoriali e sociali.
Finalmente si assiste a un saldo positivo. Non contando i treni periodici e festivi, con il nuovo orario saranno 20 le coppie di treni a lunga percorrenza che collegheranno direttamente la Puglia: 6 in direzione Roma, 7 per Milano, 2 per Torino, 2 per Venezia e 3 per Bologna. "La Puglia - conclude Minervini - ha il merito di aver sollevato criticità che oggi sono confermate dai fatti. Con il dossier, presentato al Governo ad aprile, abbiamo dimostrato come sia possibile un riequilibrio del contratto universale di Trenitalia a somma zero. Basterebbe eliminare alcuni servizi regionali ancora presenti. E' la dimostrazione che solo se il Ministero svolge funzione di indirizzo politico e di programmazione il problema potrà essere definitivamente risolto. Serve una politica ferroviaria nazionale".
A partire dall'11 dicembre ci saranno i nuovi treni notturni Lecce-Taranto-Milano e Lecce-Torino mentre l'offerta diurna sulla linea adriatica sarà completata con il frecciargento Lecce-Venezia e Lecce-Bari-Milano. Novità anche sulla linea per Roma, la partenza del primo treno sarà anticipata per permettere l'arrivo nella capitale in prima mattina (attualmente non si arriva prima delle 11.30). "Sono conquiste importanti - spiega Minervini - per la prima volta ci sarà un incremento sia dei collegamenti diurni che notturni. E' ovvio che non si annulla la sperequazione dell'offerta ferroviaria tra nord e sud del Paese ma abbiamo invertito una tendenza. Dobbiamo continuare perchè si consolidi fino a risultati più significativi". Il tema non riguarda solo la Puglia ma tutte le regioni meridionali. In questi anni sono scomparsi i collegamenti diretti sulla linea jonica tra la Calabria, la Puglia e i nord. "Anche su questo tema - aggiunge Minervini - abbiamo ottenuto l'impegno da parte di Trenitalia di attivare da giugno un treno notturno da Reggio Calabria che, nel capoluogo jonico, possa ricongiungersi con il Lecce-Taranto-Milano e ricucire il Paese".
Ricordiamo che il cambio orario del dicembre del 2011 aveva diviso in due l'Italia. La Puglia aveva subito il taglio di 6 treni notturni, ovvero tutti quelli per Roma, Torino, Venezia e Bolzano. Mentre anche per andare a Milano era diventato obbligatorio il cambio del treno nella stazione di Bologna, con notevoli disagi per i viaggiatori e il complessivo allungamento dei tempi di percorrenza. La Puglia è insorta. Il presidente Vendola e l'assessore Minervini hanno più volte incontrato i ministri Barca e Passera e la mobilitazione della Regione ha coinvolto il Consiglio regionale e aggregato le forze politiche, sindacali, imprenditoriali e sociali.
Finalmente si assiste a un saldo positivo. Non contando i treni periodici e festivi, con il nuovo orario saranno 20 le coppie di treni a lunga percorrenza che collegheranno direttamente la Puglia: 6 in direzione Roma, 7 per Milano, 2 per Torino, 2 per Venezia e 3 per Bologna. "La Puglia - conclude Minervini - ha il merito di aver sollevato criticità che oggi sono confermate dai fatti. Con il dossier, presentato al Governo ad aprile, abbiamo dimostrato come sia possibile un riequilibrio del contratto universale di Trenitalia a somma zero. Basterebbe eliminare alcuni servizi regionali ancora presenti. E' la dimostrazione che solo se il Ministero svolge funzione di indirizzo politico e di programmazione il problema potrà essere definitivamente risolto. Serve una politica ferroviaria nazionale".