Dal Sel al Pd e viceversa. La politica di scherzi a parte

Un cittadino: "In quale urna è il mio voto?". Non casuale la presenza di Cgil in conferenza stampa

venerdì 13 aprile 2012
A cura di Alessandro Porcelluzzi
Concludendo il proprio intervento alla conferenza stampa in cui, con Pino Crudele, annunciava il proprio passaggio a Sel, Michele Lasala ha detto, parlando di sè in terza persona: "michele lasala continuerà ad essere ciò che è sempre stato sinora. semplicemente se stesso". Sarebbe assurdo non partire da qui. Da questa affermazione, semplice e tragica allo stesso tempo. Può un uomo, un politico essere solo per se stesso? "Non è un bene per un uomo essere per se stesso...A un uomo occorre una comunità. Senza questo accampamento non avresti trovato scopo né sostegno". erri de luca fa pronunciare queste parole al fratello di Mosè in "E disse". Forse perchè siamo coetanei, forse perchè ho trovato rivoltanti gli appellativi che altri commentatori hanno utilizzato per la scelta di Lasala ("trasformismo, salti della quaglia" ecc.), credo occorra ripartire da qui. Da una dichiarazione di solitudine, di spaesamento, dall'ammissione di aver subito un rifiuto (nel caso specifico dal partito di provenienza, il Pd).

L'analogia è spesso fonte di errore. Perché enfatizza i punti di contatto e trascura gli elementi di differenza tra le situazioni. Cercare analogie tra l'uscita da Sel di Ventura e Santeramo verso il Pd e l'ingresso in senso contrario di Lasala e Crudele è un atto di mistificazione. Due partiti fotografati in due momenti diversi offrono immagini divergenti. Il Pd senza segretario (dimissionario), di fatto commissariato, e spaccato in due di alcuni mesi fa non è il Pd a guida Chiariello con tre aree numericamente testate e con la maggioranza relativa della componente di Filippo Caracciolo. Allo stesso modo Sel, che aveva gonfiato la propria lista con innesti esterni, che stava perdendo il suo perno Dicorato sulla discussione per l'assessore e rimaneva per contrasti col segretario senza rappresentanza in Consiglio non è Sel che si è vista stamattina: al centro delle preoccupazioni della segreteria regionale e provinciale (oggi erano presenti Annalisa Pannarale, segretaria regionale, Gano Cataldo, anche lui membro dell'esecutivo regionale, Vincenzo Brucoli, segretario provinciale), che accoglie una colonna del nuovo Pd, che punta a fare massa critica a sinistra.

E proprio questo ultimo aspetto è forse il più interessante. Da stamattina Sel punta a presentarsi come aggregatore a sinistra. Si è parlato di associazionismo, di società civile, di sinistra diffusa. Al di là delle formule rituali alcuni elementi sembrano confermare questa tendenza. La presenza di esponenti della Cgil e dei consiglieri comunali Doronzo (Fds), Filannino (Idv) e Calabrese (BP) non possono considerarsi casuali. Come già in passato avveniva con PCI e PSI la Cgil oggi è attenta e partecipi su più fronti. Anche a Barletta. Alcune federazioni e componenti in campagna elettorale si sono schierate apertamente: la FLC (la scuola) con Doronzo, i ferrovieri con Sciusco, gli edili con Lasala. Il tentativo da parte del sindacato di fare da motore di Sel suscita prevedibili reazioni.
Carmine Doronzo firma oggi una nota con Mimmo Caporusso in cui afferma di voler difendere la rappresentanza della sinistra della coalizione, evocando il supporto di Vendola a Maffei in campagna elettorale. Una solidarietà che ha tutta l'aria di nascondere la paura di essere scavalcati a sinistra dalla ringalluzzita formazione del presidente della Regione. Se non addirittura la tentazione di preparare l'uscita di Sinistra per Barletta (la sigla che ha candidato Doronzo come indipendente nella Fds), scaricando i funeral-comunisti per confluire in Sel. Non è da escludere che propositi simili covino nella Buona Politica e nella mente del suo consigliere Calabrese, ormai altrimenti destinati alla marginalizzazione nel rimpasto di giunta prossimo. In politica ogni vuoto viene riempito. E i numeri sono importanti. I cinque consiglieri presenti stamattina (Lasala, Crudele, Doronzo, Calabrese, Filannino) sono già un inizio di opposizione interna al centrosinistra. E se fossero confermate le voci che danno in uscita dal Pd anche Paolillo e Marzocca verso l'API, per Maffei sarebbe la definitiva balcanizzazione della maggioranza.
E invece il coordinatore barlettano di Sel, Michelangelo Acclavio, dirama in una nota: «Una splendida giornata per la sinistra cittadina quella di oggi nella sede di SEL a Barletta. Difronte a molta della stampa locale e ad un pubblico interessato e variegato è avvenuta la
presentazione di due consiglieri comunali, Lasala e Crudele, che hanno deciso di reincominciare, lo hanno deciso a partire da SEL, per un nuovo percorso politico, culturale e personale. Il partito che rappresento, lieto di questo interesse, che peraltro include una moltitudine di donne e uomini che da molto tempo hanno gravitato e gravitano attorno al mondo della sinistra cittadina, intende impegnarsi per ricostruire "dal basso" la sinistra a Barletta ed in Italia e le molte iniziative pubbliche che da tempo abbiamo intrapreso non possono che riaffermare tale obiettivo con forza e decisione.

Non possiamo che accogliere a braccia aperte queste nuove identità, dunque; un percorso comune che vede il "noi" come parola d'ordine, che vede nella discussione collettiva e nella sintesi dirigenziale il vero punto di forza di questo nostro partito sarà certamente un punto di rilievo politico per tutti iscritti e non. Ripartire dalla sicurezza pubblica, dal sociale, dal lavoro, dalla tutela dell'ambiente e della salute pubblica; questo è quello che abbiamo tentato di fare in una posizione politica certo non facile fino ad ora e questo è quello che tenteremo di fare anche in futuro certamente più irrobustiti e completi.

Non aspiriamo ad essere un partito minoritario ne identitario questo anelito nazionale è stato ed è alla base di ogni scelta politica anche locale per costruire assieme a tutte le donne e gli uomini di buona volontà la nuova sinistra italiana».