Crollo di via Roma: ancora un tassello prima del rinvio a giudizio

Difficili ma severe indagini della magistratura. Il deposito della consulenza slitta a metà novembre

venerdì 19 ottobre 2012 0.13
Bisognerà attendere ancora qualche settimana per conoscere le conclusioni della consulenza dell'ingegner Sergio Civino nominato dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani Giuseppe Maralfa per far luce su un'ultima circostanza relativa al crollo della palazzina di Via Roma del 3 ottobre 2011. E cioè se Cosimo Giannini, legale rappresentante dell'omonima Srl proprietaria dell'area attigua all'edificio collassato dove si stavano eseguendo i lavori ritenuti causa del crollo; l'architetto Giovanni Paparella, ritenuto dal pm direttore dei lavori; e due suoi colleghi di studio, l'ingegner Pietro Ceci ed il geometra Vincenzo Zagaria, siano stati nel cantiere della Srl Giannini tra il 21 settembre ed il giorno del tragico crollo costato cinque giovani vite umane. Una circostanza non da poco giacchè tutti negano d'esser stati nel cantiere in quei giorni, sostenendo dunque di non aver impartito direttive ai fratelli Chiarulli che stavano lavorando nell'area Giannini.

E così la consulenza, attraverso l'esame delle celle telefoniche agganciate quei giorni dai telefonini dei quattro indagati, mira a confermare o a smentire la loro tesi. Rimarrà comunque un atto di parte, qual è la Pubblica Accusa. Infatti, al contrario della perizia sulle cause del crollo quella sui telefonini dei quattro indagati non è stata svolta nelle forme dell'incidente probatorio. Una minuta della consulenza era giunta sulla scrivania di Maralfa a metà settembre ma il magistrato inquirente ha voluto andare ancor oltre incaricando l'ing. Civino di svolgere ulteriori approfondimenti che definiscano quanto più possibile i movimenti dei 4 indagati tra il 21 settembre ed il 3 ottobre di un anno fa.

Il deposito della consulenza costituirà l'ultimo tassello investigativo prima che il pubblico ministero, alla luce di tutte le risultanze della mole degli atti d'inchiesta, rivaluti la posizione dei 17 indagati a vario titolo e dunque decida per chi formulare l'avviso di conclusione delle indagini: l'atto che spesso sfocia nella richiesta di rinvio a giudizio. Il deposito della relazione e dei relativi approfondimenti era previsto per metà Ottobre ma l'ing. Civino ha chiesto, ed ottenuto dal pm, una proroga di trenta giorni.