Crolla il tesoretto delle famiglie italiane
Il risparmio annuo degli italiani è passato da 4000€ a 1700€. Recessione e caduta dei redditi contro la crescita del Paese
domenica 5 febbraio 2012
Gli italiani, ora, risparmiano sempre meno e le famiglie che, un tempo, erano additate come autentiche "formichine", hanno abbandonato, purtroppo, la buona abitudine di accantonare un po' di soldi per il futuro perché versano in difficoltà a causa della persistente recessione economica. Negli ultimi vent'anni, il risparmio delle famiglie italiane è crollato del 60%, e, tuttora, l'abitazione si conferma come il bene rifugio per eccellenza. Tutto ciò si evince da un'analisi, fondata sull'elaborazione di dati Istat, da cui emerge il sorprendente e il preoccupante dato: il risparmio complessivo, dal 1990, è diminuito di circa venti miliardi di euro, tanto è vero che, all'inizio degli anni '2000, per ogni 100 euro di reddito se ne risparmiavano 23, oggi le famiglie italiane riescono a metterne da parte meno di 10. Il che significa che una parte anche consistente di reddito serve ad alimentare i consumi, perché nel frattempo il reddito reale delle famiglie non cresce e, addirittura, diminuisce grazie ad una politica, al ribasso, dei salari, a dir poco, scellerata e praticata dai governi passati e da quelli succedutisi, col beneplacito di tutti i sindacati, orbi di quello che sarebbe accaduto: la recessione economica già visibile all'orizzonte del sistema Paese.
Il risparmio annuo è passato dai circa 4.000 euro del '2000 ai 1.700 euro del '2011 mentre il livello dei prezzi è oggi più elevato del 50% rispetto all'inizio degli anni '2000, per cui accade che i beni e i servizi che si possono acquistare con il risparmio del '2011 è meno della metà di quanto si poteva acquistare con il risparmio del '2000. La contrazione del risparmio dipende da due cause: la prima riguarda la stagnazione del reddito disponibile; la seconda concerne la popolazione che con l'innalzamento dell'età e la contestuale diminuzione del reddito pensionistico palesa il necessitato calo della propensione al risparmio. E' indubbio che la caduta dei redditi, durante l'imperante recessione economica, ostacola il ritorno al risparmio, frenando così la crescita del Paese.
Il risparmio annuo è passato dai circa 4.000 euro del '2000 ai 1.700 euro del '2011 mentre il livello dei prezzi è oggi più elevato del 50% rispetto all'inizio degli anni '2000, per cui accade che i beni e i servizi che si possono acquistare con il risparmio del '2011 è meno della metà di quanto si poteva acquistare con il risparmio del '2000. La contrazione del risparmio dipende da due cause: la prima riguarda la stagnazione del reddito disponibile; la seconda concerne la popolazione che con l'innalzamento dell'età e la contestuale diminuzione del reddito pensionistico palesa il necessitato calo della propensione al risparmio. E' indubbio che la caduta dei redditi, durante l'imperante recessione economica, ostacola il ritorno al risparmio, frenando così la crescita del Paese.