Crisi politica, il comitato 167: «Barletta è una città sequestrata»
La nota a firma di Giuseppe Di Bari e Raffaele Patella
venerdì 25 ottobre 2024
11.35
«Barletta è oramai palesemente ostaggio di un'intera ed indistinguibile classe politica irresponsabile, tanto incapace quanto indifferente ai bisogni reali della città». Così Giuseppe Di Bari e Raffaele Patella a nome del comitato di zona 167.
«La giostra dei politicanti, senza distinzione, è diventata un teatro vergognoso di incompetenza e cinismo, dove l'interesse per la comunità è stato da tempo sacrificato sull'altare degli affari personali e delle faide di partito. Non si governa, non si costruisce (tranne orribili palazzi in ogni anfratto possibile): ogni decisione è rimandata, ogni problema ignorato o, peggio ancora, gestito in modo dilettantesco.
Il Consiglio comunale a cui i cittadini sono costretti ad assistere è uno spettacolo desolante di mediocrità, una parata di figure che hanno fatto del loro posto una rendita personale, dimenticando l'impegno assunto verso i cittadini. Si promette tutto e si realizza niente. Il caos amministrativo è la regola, l'inefficienza il modus operandi, mentre la città è lasciata marcire tra strade dissestate e talvolta fatiscenti, servizi ridicoli, progetti fantasma.
A Barletta non manca solo il coraggio o la competenza; qui manca persino il minimo rispetto verso chi vive questa città e la vede affondare ogni giorno di più. I cittadini liberi e non "implotonati" nei famigerati "pacchetti" elettorali. Questi "rappresentanti", nei quali rintracciare il più piccolo segno di dignità è oramai impresa disperata, indipendentemente dallo schieramento, hanno reso Barletta una nave senza timone, alla deriva in balia degli interessi di chi vuole solo conservare il proprio posto e difendere piccoli privilegi.
Intanto, i cittadini liberi osservano, inermi, l'agonia di una città svuotata di speranza, ostaggio di una politica piccola, misera e dannosa, che ha ormai toccato il fondo e, con essa, trascina tutti».
«La giostra dei politicanti, senza distinzione, è diventata un teatro vergognoso di incompetenza e cinismo, dove l'interesse per la comunità è stato da tempo sacrificato sull'altare degli affari personali e delle faide di partito. Non si governa, non si costruisce (tranne orribili palazzi in ogni anfratto possibile): ogni decisione è rimandata, ogni problema ignorato o, peggio ancora, gestito in modo dilettantesco.
Il Consiglio comunale a cui i cittadini sono costretti ad assistere è uno spettacolo desolante di mediocrità, una parata di figure che hanno fatto del loro posto una rendita personale, dimenticando l'impegno assunto verso i cittadini. Si promette tutto e si realizza niente. Il caos amministrativo è la regola, l'inefficienza il modus operandi, mentre la città è lasciata marcire tra strade dissestate e talvolta fatiscenti, servizi ridicoli, progetti fantasma.
A Barletta non manca solo il coraggio o la competenza; qui manca persino il minimo rispetto verso chi vive questa città e la vede affondare ogni giorno di più. I cittadini liberi e non "implotonati" nei famigerati "pacchetti" elettorali. Questi "rappresentanti", nei quali rintracciare il più piccolo segno di dignità è oramai impresa disperata, indipendentemente dallo schieramento, hanno reso Barletta una nave senza timone, alla deriva in balia degli interessi di chi vuole solo conservare il proprio posto e difendere piccoli privilegi.
Intanto, i cittadini liberi osservano, inermi, l'agonia di una città svuotata di speranza, ostaggio di una politica piccola, misera e dannosa, che ha ormai toccato il fondo e, con essa, trascina tutti».