Crisi olivicola nella Bat, interviene il presidente Nicola Giorgino
«Mancata sensibilità non solo dalla Regione, ma anche da parte del Governo Nazionale»
mercoledì 2 gennaio 2019
"Sulla crisi olivicola e sul mancato recepimento delle istanze degli olivicoltori da parte del Governo e del Parlamento nel Bilancio previsionale, interviene il Presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani avv. Nicola Giorgino per solidarizzare con gli olivicoltori. «Nonostante gli incontri e le rassicurazioni varie ricevute nei mesi scorsi dai vari organi di Governo sia regionale che nazionale, è paradossale e preoccupante dover constatare la mancata ricezione nella Legge di Bilancio delle istanze pervenute non solo dagli organi istituzionali come l'ANCI Puglia ma anche dalle Organizzazioni di categoria dei produttori e non solo.
Nonostante l'evidenza dei danni ingentissimi subiti dall'olivicoltura a livello regionale ed in particolare nel nostro territorio Provinciale, devo denunciare, purtroppo, la mancata sensibilità dimostrata non solo dal Governo regionale per la scarsissima attenzione dimostrata nonostante l'evidente gravità dei danni subiti, ma anche e soprattutto da parte del Governo Nazionale e dell'intero Parlamento, di cui fanno parte onorevoli e senatori espressione della nostra Provincia, in primis quelli dei cinque stelle di cui non ci consta nessun tipo di ferma presa di posizione a favore dei nostri olivicoltori, frantoiani, operai agricoli e di tutta la filiera dei comparti collegati. Una crisi le cui ripercussioni si stanno riverberando anche sul comparto commerciale con ripercussioni anche di natura finanziaria a causa della riduzione di reddito prodotto. A questa precaria situazione si devono aggiungere le conseguenze occupazionali per i prossimi mesi a causa della limitazione degli interventi colturali tra i quali quelli di potatura che le migliaia di aziende olivicole, per una serie di ragioni economiche ma anche di natura vegetativa, saranno costrette a rinunciare.
Di fronte a questa palese evidenza, con un calo della produzione olivicola di circa il 90% ed un notevolissimo calo delle giornate lavorative impiegate, non è accettabile dover constatare l'indifferenza dimostrata dal Governo e dal Parlamento, considerato che nel nostro territorio il comparto olivicolo-oleario rappresenta una parte economico-produttiva rilevante con riflessi sociali importanti. Partendo da questa preoccupante situazione, aggravata notevolmente dal mancato recepimento di reddito, non posso esimermi dall'esprimere la mia personale vicinanza e solidarietà a tutte le Organizzazioni di Categoria dei produttori olivicoli ed oleari, degli operai agricoli, dipendenti e tutte le attività collegate riconducibili all'indotto - che invito a fare fronte comune – e nel contempo lanciare un'ulteriore invito al Governo Regionale e a quello Nazionale, affinché facciano proprie le più che legittime ragioni espresse dagli operatori del comparto olivicolo ed oleario di questo territorio, al fine di evitare conseguenze degenerative che potrebbero scaturire dall'esasperazione di piazza. Un'attenzione che possa ridare fiducia ad un comparto, quello olivicolo, che rappresenta uno dei volani importanti del nostro settore agro-alimentare non solo provinciale e regionale ma anche nazionale di cui non si può non tener conto anche per le ulteriori ripercussioni, sempre legate alle conseguenze determinate dall'eccezionale gelata dello scorso febbraio, sulle successive fasi fenologiche e sulla più che probabile riduzione della produzione prevista anche per la prossima stagione olivicola ed olearia per la quale non c'è assicurazione che possa garantire qualsivoglia risarcimento».
Nonostante l'evidenza dei danni ingentissimi subiti dall'olivicoltura a livello regionale ed in particolare nel nostro territorio Provinciale, devo denunciare, purtroppo, la mancata sensibilità dimostrata non solo dal Governo regionale per la scarsissima attenzione dimostrata nonostante l'evidente gravità dei danni subiti, ma anche e soprattutto da parte del Governo Nazionale e dell'intero Parlamento, di cui fanno parte onorevoli e senatori espressione della nostra Provincia, in primis quelli dei cinque stelle di cui non ci consta nessun tipo di ferma presa di posizione a favore dei nostri olivicoltori, frantoiani, operai agricoli e di tutta la filiera dei comparti collegati. Una crisi le cui ripercussioni si stanno riverberando anche sul comparto commerciale con ripercussioni anche di natura finanziaria a causa della riduzione di reddito prodotto. A questa precaria situazione si devono aggiungere le conseguenze occupazionali per i prossimi mesi a causa della limitazione degli interventi colturali tra i quali quelli di potatura che le migliaia di aziende olivicole, per una serie di ragioni economiche ma anche di natura vegetativa, saranno costrette a rinunciare.
Di fronte a questa palese evidenza, con un calo della produzione olivicola di circa il 90% ed un notevolissimo calo delle giornate lavorative impiegate, non è accettabile dover constatare l'indifferenza dimostrata dal Governo e dal Parlamento, considerato che nel nostro territorio il comparto olivicolo-oleario rappresenta una parte economico-produttiva rilevante con riflessi sociali importanti. Partendo da questa preoccupante situazione, aggravata notevolmente dal mancato recepimento di reddito, non posso esimermi dall'esprimere la mia personale vicinanza e solidarietà a tutte le Organizzazioni di Categoria dei produttori olivicoli ed oleari, degli operai agricoli, dipendenti e tutte le attività collegate riconducibili all'indotto - che invito a fare fronte comune – e nel contempo lanciare un'ulteriore invito al Governo Regionale e a quello Nazionale, affinché facciano proprie le più che legittime ragioni espresse dagli operatori del comparto olivicolo ed oleario di questo territorio, al fine di evitare conseguenze degenerative che potrebbero scaturire dall'esasperazione di piazza. Un'attenzione che possa ridare fiducia ad un comparto, quello olivicolo, che rappresenta uno dei volani importanti del nostro settore agro-alimentare non solo provinciale e regionale ma anche nazionale di cui non si può non tener conto anche per le ulteriori ripercussioni, sempre legate alle conseguenze determinate dall'eccezionale gelata dello scorso febbraio, sulle successive fasi fenologiche e sulla più che probabile riduzione della produzione prevista anche per la prossima stagione olivicola ed olearia per la quale non c'è assicurazione che possa garantire qualsivoglia risarcimento».