Criminalità, un ruolo sempre più decisivo per le organizzazioni della Bat

La relazione della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) traccia per la provincia "uno scenario criminale tra i più complessi nella Regione"

martedì 21 gennaio 2020 10.14
Un ruolo sempre più rilevante è quello che pare svolgere la criminalità della provincia di Barletta-Andria-Trani nella mappa della mala organizzata in Puglia, così come delineata dalla Direzione Investigativa Antimafia, nella relazione del periodo gennaio-giugno 2019. Il documento, di ben 686 pagine, affronta la situazione della criminalità organizzata pugliese e lucana in un capitolo specifico (il quinto), dedicando un intero paragrafo alla provincia Bat.

Il territorio della provincia di Barletta-Andria-Trani, caratterizzato da un tessuto economico-produttivo in ripresa e, quindi, appetibile ai fini dell'infiltrazione mafiosa, offre uno scenario criminale tra i più complessi nella Regione. Tale area costituisce, infatti, il punto d'incontro tra organizzazioni criminali di diversa estrazione geografica (società foggiana, malavita cerignolana e criminalità organizzata barese), quasi una cerniera tra le stesse, generando così un quadro locale eterogeneo, la cui peculiarità si traduce anche nella diversificazione dei traffici illeciti (da reati predatori – attività cui è dedita anche la microcriminalità che ben si rapporta con i clan, distinguendosi per efferatezza e pendolarismo. Anche questo semestre è risultato particolarmente leso dal fenomeno il comparto agricolo – ad estorsioni, usura, contraffazione, contrabbando, mercato degli stupefacenti, nonché riciclaggio).

Nonostante tali pervasive influenze esterne, i sodalizi autoctoni conservano una propria autonomia operativa, fondata soprattutto su un forte legame con il territorio. Nel corso del semestre in esame, nella provincia, si sono verificati numerosi fatti di sangue (il 15 gennaio 2019, a Barletta, l'omicidio del boss del clan Lattanzio-Lombardi-Marchisella, gruppo dedito allo spaccio di cocaina ed alle estorsioni. Del delitto si è assunto la responsabilità un elemento organico al clan Cannito, in passato federato con il gruppo Lattanzio. Il 20 gennaio 2019, a Trinitapoli, nel corso di un agguato, un elemento di vertice del clan Miccoli-De Rosa è stato assassinato, mentre un altro è stato ferito. Il 7 aprile 2019, a Trani, è avvenuto il tentato omicidio di un soggetto da sempre ben inserito negli ambienti della criminalità locale. Il 14 aprile 2019, a Trinitapoli, si è consumato l'omicidio di un elemento di vertice del clan Carbone-Gallone. Il 24 giugno 2019, ad Andria, si è consumato l'omicidio del capoclan Griner-Capogna ed il contestuale ferimento di un altro elemento del clan. A seguito di tale ultimo evento criminoso e del successivo omicidio di un altro esponente di vertice del sodalizio Griner-Capogna, consumato il 25 luglio 2019 a Barletta, il 29 luglio 2019 è stato convocato il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica), indicativi di un singolare fermento negli assetti criminali.

In tal senso, particolarmente significativo risulta l'omicidio del reggente del gruppo Griner-Capogna, avvenuto nella città di Andria la sera del 24 giugno 2019, nei pressi della villa comunale gremita di passanti. La vittima, scarcerata il precedente 28 aprile 2019 e considerata reggente dell'omonimo clan (vista la detenzione del fratello capoclan), stava attuando una riorganizzazione della gestione del locale mercato degli stupefacenti, ampliando la propria influenza su zone già controllate da altri gruppi criminali, in particolare ai danni dal clan Pesce.

Del resto, la criminalità andriese (oltre al clan Griner-Capogna, ad Andria operano i clan ex Pastore-Campanale e Pistillo-Pesce, in passato in forte conflitto tra loro). L'influenza di tali gruppi, che sono dediti soprattutto alla commissione di reati predatori (in particolar modo assalti agli sportelli ATM) ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, si estende ai comuni di Minervino Murge e Spinazzola), sembrerebbe aver assunto un ruolo determinante nell'intera provincia, anche grazie al rapporto privilegiato con la malavita cerignolana, particolarmente influente nell'area, specie nel compimento di reati predatori (furti di autovetture, rapine ai tir ed assalti ai portavalori) e nelle più complesse attività di riciclaggio.

Degna di attenzione, in tale contesto, risulta l'affiliazione di un pregiudicato, esponente di rilievo della criminalità andriese e luogotenente del clan Griner (anche alla luce dell'omicidio del padre di quest'ultimo avvenuto, in contesti di criminalità organizzata, il 25 luglio 2019, e del progetto da parte del capoclan Gallone-Carbone di consumare un agguato a Milano ai suoi danni), da parte del clan Nardino di San Severo (FG), sodalizio che opera in collaborazione con la malavita cerignolana, con i Sinesi-Francavilla della Società foggiana, con esponenti della camorra e con la criminalità albanese (un'altra figura di estremo interesse operativo, poiché in grado di interagire con altre organizzazioni, è quella di un pregiudicato andriese, latitante, da sempre dedito ai reati predatori, assalti ai portavalori, ai tir ed ai bancomat).