«Credo nell'uomo, nella donna, nella famiglia creati da Dio»
Lettera dell'arcivescovo Pichierri. Ricorre la 35a Giornata nazionale per la vita
domenica 3 febbraio 2013
"In occasione della 35a Giornata nazionale per la vita dal tema 'Generare la vita vince la crisi', del mio 70° compleanno (12 febbraio) e della mia visita "ad limina apostolorum", nel corrente anno della fede, ho ritenuto opportuno indirizzarvi la seguente Lettera per riflettere insieme sulla sacralità e inviolabilità della vita umana dell'embrione, che ha il diritto ad essere procreato in un abbraccio d'amore del padre e della madre, ovvero di un uomo e di una donna, uniti dal vincolo matrimoniale, che forma la famiglia, santuario della vita e cellula fondamentale della società. Attingendo al Magistero recente di Papa Benedetto XVI, con riferimento al Catechismo della Chiesa Cattolica, intendo parlarvi: - del rispetto della vita umana dal concepimento alla morte naturale - della famiglia come luogo autentico dello sviluppo della persona - dell'uomo e della donna secondo il progetto di Dio": così esordisce S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri nel presentare la sua lettera pastorale dal titolo "Credo nell'uomo nella donna nella famiglia creati da Dio".
Si tratta di un documento molto denso di riflessioni e di citazioni tratte dal più recente magistero, in cui, tra l'altro, si afferma il tentativo in atto nella cultura contemporanea di alterare la fondamentale visione antropologica dell'uomo che da sempre ha trovato il consenso di tutte le culture. A proposito Mons. Pichierri riprende la riflessione di Benedetto XVI: "L'uomo contesta di avere una natura precostituita della sua corporeità, che caratterizza l'essere umano. Nega la propria natura e decide che essa non gli è data come fatto precostituito, ma che è lui stesso a crearsela. Secondo il racconto biblico della creazione, appartiene all'essenza della creatura umana di essere stata creata da Dio come maschio e come femmina. Questa dualità è essenziale per l'essere umano, così come Dio l'ha dato".
Su questa sua origine è fondata la dignità della persona umana, per cui la vita va difesa sin dal suo concepimento fino alla sua fine naturale. Essere operatori di pace significa difendere la dignità della persona e la vita della persona in ogni fase della sua crescita. Da questo punto di vista lodevole è l'iniziativa " 'Uno di noi' a favore dell'embrione umano, al fine di riconoscere la dignità sacra e inviolabile dell'essere umano dal concepimento alla morte naturale. Quanto alla famiglia, "la natura relazionale dell'essere umano - scrive l'Arcivescovo – si esprime nel rapporto tra uomo e la donna e dà vita alla realtà familiare. Attraverso l'aiuto reciproco e complementare dell'uomo e della donna, l'uomo nasce, cresce, e si moltiplica. Quindi, la differenza sessuale originaria tra l'uomo e la donna è il principio inamovibile dell'antropologia duale". Pertanto, prosegue Mons. Pichierri "Occorre, quindi, vigilare attentamente su norme politiche e culturali che trasmettono ideologie e un laicismo aggressivo, intolleranti e distruttivi come quelle legate alla mentalità contraccettiva occidentale e al disprezzo dell'uomo e della donna creati a immagine e somiglianza di Dio ovvero l'ideologia del gender. La Chiesa è impegnata a 'promuovere l'uomo secondo il disegno di Dio' nella sua integrale dignità e nel rispetto delle sue dimensioni 'verticale e orizzontale'. Il documento si conclude con un preghiera al Dio Padre, Figlio e Spirito Santo invocando l'aiuto della grazia perché la Chiesa sia fedele al Vangelo della vita, testimoniato in maniera esemplare dalla Vergine Maria e da tutti i santi, tra cui San Giuseppe Moscati, Santa Gianna Beretta Molla, San Riccardo Pampuri.
Si tratta di un documento molto denso di riflessioni e di citazioni tratte dal più recente magistero, in cui, tra l'altro, si afferma il tentativo in atto nella cultura contemporanea di alterare la fondamentale visione antropologica dell'uomo che da sempre ha trovato il consenso di tutte le culture. A proposito Mons. Pichierri riprende la riflessione di Benedetto XVI: "L'uomo contesta di avere una natura precostituita della sua corporeità, che caratterizza l'essere umano. Nega la propria natura e decide che essa non gli è data come fatto precostituito, ma che è lui stesso a crearsela. Secondo il racconto biblico della creazione, appartiene all'essenza della creatura umana di essere stata creata da Dio come maschio e come femmina. Questa dualità è essenziale per l'essere umano, così come Dio l'ha dato".
Su questa sua origine è fondata la dignità della persona umana, per cui la vita va difesa sin dal suo concepimento fino alla sua fine naturale. Essere operatori di pace significa difendere la dignità della persona e la vita della persona in ogni fase della sua crescita. Da questo punto di vista lodevole è l'iniziativa " 'Uno di noi' a favore dell'embrione umano, al fine di riconoscere la dignità sacra e inviolabile dell'essere umano dal concepimento alla morte naturale. Quanto alla famiglia, "la natura relazionale dell'essere umano - scrive l'Arcivescovo – si esprime nel rapporto tra uomo e la donna e dà vita alla realtà familiare. Attraverso l'aiuto reciproco e complementare dell'uomo e della donna, l'uomo nasce, cresce, e si moltiplica. Quindi, la differenza sessuale originaria tra l'uomo e la donna è il principio inamovibile dell'antropologia duale". Pertanto, prosegue Mons. Pichierri "Occorre, quindi, vigilare attentamente su norme politiche e culturali che trasmettono ideologie e un laicismo aggressivo, intolleranti e distruttivi come quelle legate alla mentalità contraccettiva occidentale e al disprezzo dell'uomo e della donna creati a immagine e somiglianza di Dio ovvero l'ideologia del gender. La Chiesa è impegnata a 'promuovere l'uomo secondo il disegno di Dio' nella sua integrale dignità e nel rispetto delle sue dimensioni 'verticale e orizzontale'. Il documento si conclude con un preghiera al Dio Padre, Figlio e Spirito Santo invocando l'aiuto della grazia perché la Chiesa sia fedele al Vangelo della vita, testimoniato in maniera esemplare dalla Vergine Maria e da tutti i santi, tra cui San Giuseppe Moscati, Santa Gianna Beretta Molla, San Riccardo Pampuri.