Covid-19, la proposta: «Test rapidi nella Bat come in Alto Adige»
Biagio D'Alberto (Cgil Bat): «Lo screening di massa permetterebbe di stanare gli eventuali positivi asintomatici»
martedì 24 novembre 2020
«Così si potrà avere una maggiore contezza della fetta di popolazione positiva al Covid-19 anche nel nostro territorio». Questa è la motivazione alla base dell'idea che lancia il segretario generale della Cgil Bat, Biagio D'Alberto, alla Regione Puglia impegnata nella gestione della seconda ondata dell'emergenza sanitaria, ovvero una campagna di test rapidi come in Alto Adige.
«Lo screening di massa, così come fatto dagli altoatesini, potrebbe essere reso facoltativo anche nella Bat e permetterebbe di stanare gli eventuali positivi asintomatici. La nostra provincia conta circa 400mila abitanti, se anche la metà dovesse decidere di sottoporsi al test rapido, si riuscirebbe nel giro di pochi giorni a mappare una buona fetta di territorio e intervenire subito stanando coloro che inconsapevolmente purtroppo potrebbero infettare soprattutto la popolazione più fragile, come quella anziana.
I tamponi a tappeto potrebbero essere effettuati in ciascuno dei dieci comuni della Bat, dove per alcuni giorni potrebbero essere installate postazioni per i test. Così a stretto giro si raggiungerebbe un interessante obiettivo: in Alto Adige, per esempio, apprendiamo dalla stampa, che con questa modalità sono stati individuati oltre 3mila asintomatici che ora si trovano in quarantena.
Riteniamo che questa possa essere una buona pratica e chiediamo alla Regione di prenderla in considerazione, potrebbe in territori maggiormente colpiti, come la Bat, essere una strategia per raffreddare la curva del contagio», spiega D'Alberto.
«Lo screening di massa, così come fatto dagli altoatesini, potrebbe essere reso facoltativo anche nella Bat e permetterebbe di stanare gli eventuali positivi asintomatici. La nostra provincia conta circa 400mila abitanti, se anche la metà dovesse decidere di sottoporsi al test rapido, si riuscirebbe nel giro di pochi giorni a mappare una buona fetta di territorio e intervenire subito stanando coloro che inconsapevolmente purtroppo potrebbero infettare soprattutto la popolazione più fragile, come quella anziana.
I tamponi a tappeto potrebbero essere effettuati in ciascuno dei dieci comuni della Bat, dove per alcuni giorni potrebbero essere installate postazioni per i test. Così a stretto giro si raggiungerebbe un interessante obiettivo: in Alto Adige, per esempio, apprendiamo dalla stampa, che con questa modalità sono stati individuati oltre 3mila asintomatici che ora si trovano in quarantena.
Riteniamo che questa possa essere una buona pratica e chiediamo alla Regione di prenderla in considerazione, potrebbe in territori maggiormente colpiti, come la Bat, essere una strategia per raffreddare la curva del contagio», spiega D'Alberto.