COVID-19, l'appello alle associazioni cittadine: «Agiamo unite in questo momento di emergenza»
Nino Vinella: «Possiamo e vogliamo fare di più, ciascuna di noi con le proprie competenze, le proprie attitudini, il proprio ruolo»
lunedì 23 marzo 2020
"Questo è il momento: più siamo e meglio stiamo" è il titolo di una lettera aperta del giornalista Nino Vinella indirizzata a tutte le libere forme associative presenti nel territorio di Barletta per l'emergenza Covid-19. Ecco il testo:
Care amiche e cari amici, Vi scrivo questa lettera aperta da casa in questi giorni scanditi dall'emergenza Coronavirus. Ci stanno chiedendo di fare sacrifici. E noi lo facciamo. Ci stanno chiedendo di rispettare le regole. E noi rispondiamo. Lo facciamo da singoli cittadini, da singole persone, preoccupati tutti dalla situazione. Ma quanto sarebbe molto più efficace se potessimo sostenere questo sforzo collettivo di vita sociale all'insegna del più doveroso cambiamento tutti quanti noi come Volontari, impegnati a diverso titolo come Terzo Settore se potessimo schierare in campo tutta la nostra energia di libere forme associative: ben cinquantadue, tante quante se contano all'11 febbraio corrente anno nell'elenco visionabile nell'albo pretorio informatico comunale.
Cinquantadue Associazioni siamo, tutte regolarmente censite. E tante altre ancora ce ne sono nel tessuto sociale cittadino, un "capitale umano" di primaria importanza: che, moltiplicato per il numero di Cittadini associati nel vincolo di ogni singolo statuto, sono un piccolo "esercito" da mobilitare subito. Ma che, purtroppo, lì rimangono inattive, inoperose: eppure nello Statuto comunale ci chiamano e ci classificano fra i cosiddetti "Istituti di partecipazione". Considerato che noi realtà associative siamo tutte quante registrate, tracciabili e rintracciabili, siamo pronte ad essere operative – come ha stabilito di fare telematicamente la Giunta nelle proprie sedute - in uno stato di allerta "a distanza": basta una semplice mail ai nostri indirizzi (ben conosciuti da ufficio cultura, ufficio servizi sociali, staff del sindaco eccetera eccetera) e possiamo agire per rendere ancora più capillare, più diffusivo ogni attività nell'opinione pubblica. Questo è il momento.
Basta scorrere le pagine web delle testate giornalistiche locali per rendersi conto che ciascuna di noi sta autonomamente proponendo alla Cittadinanza idee, progetti, laboratori, iniziative attraverso i canali social, online, digitali in sinergia, ad esempio, con il sistema scolastico. Ma perché procedere in ordine sparso, senza quella unità d'intenti oggi più che mai necessaria visto il protrarsi dell'emergenza oltre la scadenza dell'ormai prossimo 3 aprile?
E poi il capitolo delle "Consulte", istituite con delibera di Consiglio Comunale a metà settembre 2019 dopo anni: addirittura sette. Così elencate: Famiglia; Commercio ed Attività Produttive; Salvaguardia dell'Ambiente, del Territorio e dei Beni Culturali; Tutele delle diverse abiliità e della lotta contro ogni forma di violenza, discriminazione e dell'identità di genere e pari opportunità; Politiche giovanili, Sport e corretti stili di vita; Cultura, Turismo e Formazione; Politiche dell'accoglienza e di integrazione degli immigrati.
Possiamo e vogliamo fare di più, e tutte insieme, in quel coordinamento resosi oggi quanto mai necessario in una piattaforma tecnica "a distanza": basta una semplice mail e siamo pronti ad entrare in azione. Ciascuna di noi nel proprio settore di appartenenza. Ciascuna di noi con le proprie competenze, le proprie attitudini, il proprio ruolo.
Distanti ma vicini… Tutti quanti insieme!
Care amiche e cari amici, Vi scrivo questa lettera aperta da casa in questi giorni scanditi dall'emergenza Coronavirus. Ci stanno chiedendo di fare sacrifici. E noi lo facciamo. Ci stanno chiedendo di rispettare le regole. E noi rispondiamo. Lo facciamo da singoli cittadini, da singole persone, preoccupati tutti dalla situazione. Ma quanto sarebbe molto più efficace se potessimo sostenere questo sforzo collettivo di vita sociale all'insegna del più doveroso cambiamento tutti quanti noi come Volontari, impegnati a diverso titolo come Terzo Settore se potessimo schierare in campo tutta la nostra energia di libere forme associative: ben cinquantadue, tante quante se contano all'11 febbraio corrente anno nell'elenco visionabile nell'albo pretorio informatico comunale.
Cinquantadue Associazioni siamo, tutte regolarmente censite. E tante altre ancora ce ne sono nel tessuto sociale cittadino, un "capitale umano" di primaria importanza: che, moltiplicato per il numero di Cittadini associati nel vincolo di ogni singolo statuto, sono un piccolo "esercito" da mobilitare subito. Ma che, purtroppo, lì rimangono inattive, inoperose: eppure nello Statuto comunale ci chiamano e ci classificano fra i cosiddetti "Istituti di partecipazione". Considerato che noi realtà associative siamo tutte quante registrate, tracciabili e rintracciabili, siamo pronte ad essere operative – come ha stabilito di fare telematicamente la Giunta nelle proprie sedute - in uno stato di allerta "a distanza": basta una semplice mail ai nostri indirizzi (ben conosciuti da ufficio cultura, ufficio servizi sociali, staff del sindaco eccetera eccetera) e possiamo agire per rendere ancora più capillare, più diffusivo ogni attività nell'opinione pubblica. Questo è il momento.
Basta scorrere le pagine web delle testate giornalistiche locali per rendersi conto che ciascuna di noi sta autonomamente proponendo alla Cittadinanza idee, progetti, laboratori, iniziative attraverso i canali social, online, digitali in sinergia, ad esempio, con il sistema scolastico. Ma perché procedere in ordine sparso, senza quella unità d'intenti oggi più che mai necessaria visto il protrarsi dell'emergenza oltre la scadenza dell'ormai prossimo 3 aprile?
E poi il capitolo delle "Consulte", istituite con delibera di Consiglio Comunale a metà settembre 2019 dopo anni: addirittura sette. Così elencate: Famiglia; Commercio ed Attività Produttive; Salvaguardia dell'Ambiente, del Territorio e dei Beni Culturali; Tutele delle diverse abiliità e della lotta contro ogni forma di violenza, discriminazione e dell'identità di genere e pari opportunità; Politiche giovanili, Sport e corretti stili di vita; Cultura, Turismo e Formazione; Politiche dell'accoglienza e di integrazione degli immigrati.
Possiamo e vogliamo fare di più, e tutte insieme, in quel coordinamento resosi oggi quanto mai necessario in una piattaforma tecnica "a distanza": basta una semplice mail e siamo pronti ad entrare in azione. Ciascuna di noi nel proprio settore di appartenenza. Ciascuna di noi con le proprie competenze, le proprie attitudini, il proprio ruolo.
Distanti ma vicini… Tutti quanti insieme!