Cosa bolle nella pentola del Consiglio Comunale?

Tanti gli argomenti all’ordine del giorno, ma non si parla di bilancio. Ben cinque i punti discussi

mercoledì 23 giugno 2010 18.18
A cura di Enrico Gorgoglione
Nella serata del 22 giugno si è tenuto un importante Consiglio comunale, davvero ricco di spunti e di interessanti punti all'ordine del giorno. Il consiglio è iniziato alle 19 con un'ora di ritardo rispetto al previsto inizio. Soltanto 29 i consiglieri presenti su 41, ma non sono mancati gli interventi costruttivi e interventi al limite della demagogia. Erano presenti in sala alcuni dirigenti comunali, in particolare l'ing. Longano, il dott. Bernardini e la dott.ssa Scommegna.

Ben cinque i punti all'ordine del giorno, ma ciò che preoccupa di più è l'assenza di ben 12 consiglieri e la mancanza tra i punti del bilancio di previsione 2010. Ecco i cinque gli argomenti dibattuti dai presenti:

1. Atto di cessione n. 64115 di Rep.del 05.03.1985. Acquisizione suoli al patrimonio comunale. Rettifica deliberazione di Consiglio Comunale n. 30 del 04/08/2009.
2. Ratifica dell'accordo di programma sottoscritto tra il Sindaco di Barletta e il Presidente della Regione Puglia per l'attuazione del Programma Integrato di Riqualificazione delle Periferie – Ambito 1 Maranco – Mura del Carmine.
3. "Ditta G.G.N. di Gorgoglione Nicola – Procedura ex art. 5 del D.P.R. 447/1998 – Proposta di variante urbanistica.
4. Sig.ra Filannino Maria – Procedura ex art. 5 del D.P.R. 447/1998 – Proposta di variante urbanistica.
5. Cessione in favore dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie di suolo in diritto di superficie a servizio della Parrocchia San Paolo Apostolo in Barletta.

Se il primo punto all'ordine del giorno non ha dato adito a discussioni, con tutti i presenti che votano in favore della rettifica, le diatribe cominciano invece per il secondo punto, inerente al piano di riqualificazione delle periferie Ambito 1 Zona Maranco – Mura del Carmine. I termini dell'accordo parlano di investimenti provenienti dalla regione per un totale di 4 milioni di euro, di investimenti privati per un ammontare di 9 milioni di euro e di dotazioni comunali per 8 milioni di euro. Il progetto è teso a riqualificare la città eliminando gli spazi di degrado. Prende per primo la parola il consigliere comunale di maggioranza Dicorato: «L'amministrazione faccia attenzione a chi le getta fango addosso in merito a queste lodevoli iniziative. Vorrei che l'amministrazione dica bene ai cittadini e ai consiglieri dove vanno a finire questi soldi, per non dar adito alle malelingue».

Segue l'intervento del consigliere di minoranza Lanotte: «Non voglio replicare al consigliere Dicorato perché il suo è un intervento serio. Devo però fare un passo indietro al consiglio del maggio 2007. All'epoca il centro – destra fece una forte polemica e segnalò al prefetto il ritardo nella consegna delle carte che impediva scelte oculate. Ritengo necessario porre l'attenzione su due aspetti: per soli 4 giorni abbiamo rischiato di non avere questi fondi. Certamente se questo argomento ci fosse stato proposto in precedenza avremmo potuto esaminare tutto al meglio. Esprimo il voto di astensione mio e della minoranza. Non so se il Comune può garantire il rispetto di questi tempi con la sua macchina amministrativa. Non si può continuare a parlare di edilizia in città con il dubbio, la paura, la fobia degli imbrogli».

Seguono gli interventi dei consiglieri Cafagna e Defazio. Il primo sottolinea l'importanza della litoranea di Ponente nell'economia della città, mentre il secondo chiede se questi fondi siano a destinazione vincolata e se siano presenti nel prossimo bilancio.
Alle osservazioni dei consiglieri comunali risponde il Sindaco Maffei: «Il bilancio di previsione ha sicuramente previsto l'entrata di 4 milioni non solo nei tempi ma anche nelle destinazioni previste. Ogniqualvolta si parla di edilizia e urbanistica a Barletta nascono parallelamente ombre e mugugni. Comune ed Amministrazione sono stati attenti».

Prende la parola in consigliere Damiani, nonché neo assessore provinciale al bilancio: «Condivido quanto detto dal mio collega Lanotte che è stato critico sull'argomento. È utile riguardare il progetto deliberato nel 2007. Ricordo che ci sono voluti ben due consigli comunali per approvare quest'atto. Nel 2010 il mercato è ancora lì. Siamo in condizioni di fare questi progetti vista questa macchina amministrativa? Altre città con i PIRP hanno quasi cantierizzato e hanno fatto enormi passi in avanti rispetto a noi. Con questi progetti abbiamo fatto solo interventi – tampone, a macchia di leopardo. Lo sviluppo urbanistico di questa città è strano. Le zone di degrado hanno bisogno di strumenti più ampi».

Segue l'intervento di Cannito: «Rivolgo al Sindaco una domanda: da domani cosa accadrà alla nostra città dopo questa delibera? Per una volta gli imprenditori smettono di costruire palazzi per interesse personale e partecipano a progetti più ampi». Prima della replica del Sindaco esprimono il loro parere Filannino e Mennea, davvero soddisfatti ed entusiasti per questo progetto di riqualificazione. Più cauto invece Carpagnano, che pur esprimendo parere favorevole in merito, non evita di chiarire alcuni punti: «Non voglio mettere la medaglia su questi interventi che non hanno niente di politico. Per i progetti dobbiamo ringraziare i dirigenti. Auspico che in questo ultimo scorcio di legislatura si metta mano all'urbanistica generale più che porre rimedi con questi interventi a macchia di leopardo».

Importante la replica del Sindaco Maffei: «Per quanto riguarda il mercato di Via Leonardo da Vinci abbiamo ereditato un project financing che non è andato avanti per richieste eccessivamente esose. Abbiamo avuto il coraggio di fermare quel treno, riprendendo in mano quelle aree per destinarle per i primi di settembre al riposizionamento del mercato di via Rionero. La Regione Puglia si è distinta per leggi innovative che sono mirate a recuperare parti di territorio di città ormai vecchie, di zone non idonee all'uso abitativo e commerciale. A fronte di iniziative di questo tipo non siamo in ritardo. Per quanto riguarda i tempi l'accordo parla di un'attuazione entro 48 mesi».

Breve ma importante l'intervento di Calabrese: «Faccio i miei complimenti al sindaco per il raggiungimento di questo risultato. C'è però un difetto di comunicazione. La maggior parte dei cittadini non sa dove vanno a finire questi soldi. Il progetto parla di un terminal bus che non si sa dove verrà realizzato, parla della sistemazione dei giardini di San Cataldo dove a causa dell'ex carcere abbiamo una zona fruibile e un'altra no. Il progetto inoltre prevede 800 mila euro per le piste ciclabili. In merito c'è già stato in passato il mio parere negativo. Invito i progettisti a coinvolgere in merito i consiglieri e i cittadini».

Duro e preoccupato l'intervento conclusivo di Giannella: «il programma è bello, ma che garanzie abbiamo? Il comune dovrebbe avere un minimo di garanzia. Chi sorveglia tutto? Litighiamo spesso tra di noi però quando le cose non si fanno nessuno si oppone. Abbiamo dirigenti che sbagliano ma vengono pagati ugualmente. I 48 mesi previsti dal progetto non verranno mai rispettati».

Conclusa la fase di dibattito, in aula si passa alla votazione. La delibera viene approvato con 25 voti favorevoli e 4 astenuti. L'immediata esecutività viene votata all'unanimità. Il terzo e il quarto punto all'ordine del giorno riguardano l'ampliamento di due complessi immobiliari siti in via Foggia e in via Callano. L'immobile in via Callano, oggetto del terzo punto, è adibito ad uso produttivo e l'ampliamento comporterebbe un interesse pubblico. In merito si apre una fitta discussione che vede protagonisti in particolar modo il consigliere Corvasce, evidentemente contrario al progetto, la dirigente Scommegna, che tranquillizza più volte i consiglieri sulla sicurezza dell'iter procedurale intrapreso e portato a termine, e Mennea, ben felice di incoraggiare l'industria locale in un periodo di crisi e ristrettezza economica. Il provvedimento viene messo ai voti: risultano 20 i consiglieri favorevoli, 2 le astenute, Soricaro e Vitobello, e 1 contrario, Corvasce. Il quarto punto all'ordine del giorno viene discusso in aula sulla falsa riga di quello precedente, ma analizzando attentamente l'ubicazione dell'azienda in via Foggia, in una zona non prettamente industriale. Tuttavia, visto l'esiguo numero di consiglieri in aula, 18, non c'era il numero legale per votare e il punto è stato rimandato al prossimo consiglio. Il quinto ed ultimo punto all'ordine del giorno, la cessione in favore dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie di suolo in diritto di superficie a servizio della Parrocchia San Paolo Apostolo in Barletta, la discussione viene rimandata vista la presenza in aula di ben 13 consiglieri. La seduta si conclude alle 23:30 dopo ben 4 ore di lavori e discussioni, a volte proficue, altre volte un po' meno.