Proteste a Barletta, le parole di un'insegnante durante la manifestazione

«Dobbiamo riprenderci l'Italia, perché ce l'hanno tolta»

mercoledì 11 dicembre 2013 16.30
A cura di Edoardo Centonze
Continua la protesta, soprannominata dei forconi, anche a Barletta. Abbiamo sentito alcune delle voci dal corteo della mattinata, che Barlettalife ha seguito in diretta. Tra queste, la voce di Edmea Esperti, professoressa della scuola media "R. Moro", che ha partecipato oggi alla manifestazione, nella sua giornata libera.

Perché lei è qui a manifestare oggi?
«Le ragioni di questo sciopero nascono da un profondo malessere della società, delle famiglie, che hanno veramente problemi ad arrivare a fine mese. Io lavoro, ma non mi faccio una vacanza da un sacco di tempo. Quello che guadagniamo viene automaticamente versato per pagare le bollette, le tasse, le assicurazioni che hanno raggiunto un prezzo assurdo. Il welfare è ormai diventato zero: si paga sempre di più, per avere sempre di meno. Si impoverisce a livello culturale la società. Noi siamo stanchi sia del governo corrotto, che spreca il denaro pubblico per opere folli, come gli F35. Siamo stanchi delle politiche di austerity dell'Europa. L'Unione Europea avrebbe dovuto essere una confederazione tra stati, dove lo stato in difficoltà sarebbe stato aiutato, ma non con prestiti che dopo avrebbe dovuto restituire a tassi di strozzinaggio. Siamo contro queste politiche del governo che stanno portando l'Italia alla rovina e siamo stanchi di una classe dirigente corrotta, di una giustizia che non funziona, di un sistema sanitario nazionale ormai obsoleto: un malato per una visita deve aspettare tempi lunghissimi. Siamo stanchi di tutto. Io potrei fare un elenco lunghissimo delle cose che non vanno in Italia. C'è una corruzione a tutti i livelli. Dobbiamo riprenderci quello che abbiamo guadagnato con anni di lotte e di conquiste, e azzerare tutto quello che hanno combinato questi mafiosi. Tanto noi quando diciamo mafia, diciamo stato. Ci dobbiamo riprendere l'Italia, perché ce l'hanno tolta. Hanno rubato il futuro a noi e ai nostri ragazzi».

E' chiaro verso cosa siete contro. Verso cosa invece siete a favore?
«Noi siamo a favore della giustizia e dell'equità. Ma come realizzarla? L'uomo è corrotto di natura, ci sarà sempre chi cercherà di approfittare del ruolo che ricopre. Perlomeno vogliamo minime garanzie. Prima di tutto chi sta al governo non deve avere precedenti penali. E' assurdo che chi ricopre una carica pubblica, sia stato condannato per truffa o per danni all'erario, o abbia utilizzato soldi pubblici per fare i suoi porci comodi. Vogliamo una classe politica che rispecchi i valori sani, morali, nei quali si identificano le famiglie italiane. Chi si presenta alle elezioni deve presentare come tutti i dipendenti dello stato, il certificato penale, e chi ha commesso qualche reato deve essere in candidabile».

Lei a chi si sente vicino politicamente? Chi ha votato?
«Io ho votato M5S. La politica non mi ha mai coinvolto più di tanto. Io tre anni fa sono diventata madre, e mi sono chiesta: che futuro ha mio figlio qui in Italia? Ma veramente dobbiamo la sciare questo paese per poterli dare un futuro? Io ho votato M5S perché mi ritrovo in gran parte in quella che è stata la proposta politica di Grillo. Gli unici che ho visto parlare in un modo degno in Parlamento, sono stati i parlamentari del M5S, che hanno fatto discorsi bellissimi. Invito tutti quanti a non credere a quello che viene detto in televisione, tanto non esiste informazione liberamente libera, ma a documentarsi».

«Il sindaco ha detto che non può schierarsi da nessuna parte, perché lui rappresenta lo stato, manco fosse Napoleone. Ma il sindaco rappresenta la cittadinanza, non lo stato. Il sindaco deve fare da mediatore tra la cittadinanza e lo stato. Se lui non si fa portavoce dei problemi che stanno qua, ma che cosa fa a fare il sindaco».

Abbiamo sentito però anche di degenerazioni della protesta, come commercianti costretti alla chiusura dei propri negozi. Voi questi episodi li condannate?
«Noi questi episodi li condanniamo. Uno scalmanato che ho visto dare un calcio ad una serranda è stato subito bloccato. Questi atti violenti io non li ho visti. Se poi è venuto qualcun altro da fuori Barletta per fare queste cose, sicuramente è successo a nostra insaputa, e prendiamo le distanze da queste cose, perché noi siamo persone normali: siamo genitori, studenti, persone normali, perbene. Siamo contro la violenza. Chiediamo un po' di solidarietà da parte di tutti, però la violenza fuori».

Andrete a Roma?
«Vedremo oggi pomeriggio cosa succederà, se questo Governo avrà la fiducia o meno. Poi vedremo come proseguirà la cosa. Speriamo che un segno positivo ci arrivi da qualche parte. Però se sarà il caso andare a Roma, ci organizzeremo e andremo».