Coronavirus, sequestrati oltre 5 mila articoli sanitari nelle province di Bari e BAT
Si tratta di prodotti posti in commercio con modalità fraudolente e truffaldine
sabato 14 marzo 2020
10.21
In attuazione dell'indirizzo strategico fornito dal Comando Generale della Guardia di Finanza ai Reparti territoriali e delle direttive del Comando Regionale Puglia, il Comando Provinciale di Bari ha intensificato le attività di controllo economico del territorio e del web per contrastare le condotte di chi - approfittando dell'attuale situazione emergenziale correlata alla crescente diffusione del virus COVID-19 (c.d. "Coronavirus") - pone in essere pratiche commerciali disoneste, truffe e frodi in danno della popolazione, con la vendita di prodotti sanitari a prezzi esorbitanti o non conformi alle norme.
In questo quadro il I Gruppo Bari e il Gruppo Barletta hanno eseguito un ulteriore rilevante sequestro amministrativo nelle province di Bari e BAT di oltre 5.300 articoli sanitari, tra mascherine di protezione individuale, detergenti e guanti in lattice, commercializzati in violazione delle disposizioni recate dal Codice del consumo e in materia di sicurezza prodotti.
Le attività di servizio fanno seguito all'operazione "Antivirus" - effettuata lo scorso lunedì dal dipendente I Gruppo Bari, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Bari - che ha consentito di sottoporre a sequestro penale oltre 30.000 prodotti (mascherine protettive, gel e salviette per le mani), posti in commercio con modalità fraudolente e truffaldine, per un valore di mercato di circa 220.000 euro, all'esito di oltre 30 perquisizioni effettuate in ben 22 Comuni delle province di Bari e BAT. In particolare, le imprese destinatarie dei sequestri avevano messo in vendita gel e salviette igienizzanti per le mani presentandoli - con scritte e simboli ingannevoli sulle confezioni nonché con messaggi pubblicitari - come prodotti con azione disinfettante e, comunque, a prezzi decisamente più alti rispetto a quelli praticati prima dello scoppio dell'emergenza sanitaria in Italia per il Covid-19.
Ma dopo questa operazione le Fiamme Gialle del I Gruppo di Bari e del Gruppo Barletta non hanno minimamente allentato il fiato sul collo dei "furbetti"; anzi hanno incrementato le analisi di rischio, attraverso le numerose banche dati disponibili in uso al Corpo, nonché mediante mirate attività di screening e riscontro delle segnalazioni pervenute da numerosi cittadini a carico di taluni esercizi commerciali - principalmente farmacie, ferramenta e commercianti all'ingrosso e al dettaglio, anche attraverso note piattaforme di e-commerce, di saponi, detersivi e profumi - che vendevano articoli sanitari correlati all'emergenza del Coronavirus.
In questo quadro il I Gruppo Bari e il Gruppo Barletta hanno eseguito un ulteriore rilevante sequestro amministrativo nelle province di Bari e BAT di oltre 5.300 articoli sanitari, tra mascherine di protezione individuale, detergenti e guanti in lattice, commercializzati in violazione delle disposizioni recate dal Codice del consumo e in materia di sicurezza prodotti.
Le attività di servizio fanno seguito all'operazione "Antivirus" - effettuata lo scorso lunedì dal dipendente I Gruppo Bari, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Bari - che ha consentito di sottoporre a sequestro penale oltre 30.000 prodotti (mascherine protettive, gel e salviette per le mani), posti in commercio con modalità fraudolente e truffaldine, per un valore di mercato di circa 220.000 euro, all'esito di oltre 30 perquisizioni effettuate in ben 22 Comuni delle province di Bari e BAT. In particolare, le imprese destinatarie dei sequestri avevano messo in vendita gel e salviette igienizzanti per le mani presentandoli - con scritte e simboli ingannevoli sulle confezioni nonché con messaggi pubblicitari - come prodotti con azione disinfettante e, comunque, a prezzi decisamente più alti rispetto a quelli praticati prima dello scoppio dell'emergenza sanitaria in Italia per il Covid-19.
Ma dopo questa operazione le Fiamme Gialle del I Gruppo di Bari e del Gruppo Barletta non hanno minimamente allentato il fiato sul collo dei "furbetti"; anzi hanno incrementato le analisi di rischio, attraverso le numerose banche dati disponibili in uso al Corpo, nonché mediante mirate attività di screening e riscontro delle segnalazioni pervenute da numerosi cittadini a carico di taluni esercizi commerciali - principalmente farmacie, ferramenta e commercianti all'ingrosso e al dettaglio, anche attraverso note piattaforme di e-commerce, di saponi, detersivi e profumi - che vendevano articoli sanitari correlati all'emergenza del Coronavirus.