Coronavirus, la disinformazione corre sui social. Musicco: «Non sono io la persona contagiata»
Il suo nome diffuso attraverso Whatsapp e Facebook. Ma è assolutamente sano
mercoledì 4 marzo 2020
11.07
«Volevo rassicurare tutti i clienti che Musicco biancheria non è il caso di Corona virus di Barletta... pertanto smentiamo le voci che circolano su gruppi e chat.. Potete passare dalla nostra attività per verficare».
La caccia all'untore ha colpito anche Barletta già pochi minuti dopo la diffusione della notizia da parte del sindaco Cannito della positività al tampone Covid - 19 di un professionista di Trani con attività a Barletta.
Immediatamente è scattata la corsa all'identificazione del soggetto affetto dal virus. Nomi a casaccio, mere ipotesi che, una volta finite nel vortice dei social network, sono divenute incontrollabili e percepite come certezze.
A pagare le spese di questa sconsiderata mania di individuare il "contagiato" è stato il sig. Mino Musicco, titolare di una attività commerciale. Voci incontrollate che lo hanno indotto a usare i social network per smentire categoricamente la sua attinenza con il caso di coronavirus registrato nella BAT. Ormai la caccia all'untore si era scatenata ed oggi il sig. Musicco si ritrova a dover porre rimedio, a proprie spese, ad un esercizio di mero pettegolezzo al quale in troppi hanno aderito.
«Non sono l'unico esercente di Trani ad avere un'attività a Barletta. Sono stato identificato come persona contagiata ma non è così. Sto benissimo e sono normalmente a lavoro» spiega Mino Musicco.
«Stamattina ho ricevuto telefonate da parte di persone che mi conoscono per l'attività che svolgo per sincerarsi delle mie condizioni. Ma io sto bene e nessuna delle persone che hanno a che fare con la mia attività ha avuto problemi legati al coronavirus» riferisce l'imprenditore.
Intanto il negozio, per questa mattina, è rimasto vuoto. Le uniche presenze sono di quelle persone che, recatesi all'esterno della vetrina, si sono soffermate a fotografarla, magari per abbandonarsi a nuovi pettegolezzi social.
La caccia all'untore ha colpito anche Barletta già pochi minuti dopo la diffusione della notizia da parte del sindaco Cannito della positività al tampone Covid - 19 di un professionista di Trani con attività a Barletta.
Immediatamente è scattata la corsa all'identificazione del soggetto affetto dal virus. Nomi a casaccio, mere ipotesi che, una volta finite nel vortice dei social network, sono divenute incontrollabili e percepite come certezze.
A pagare le spese di questa sconsiderata mania di individuare il "contagiato" è stato il sig. Mino Musicco, titolare di una attività commerciale. Voci incontrollate che lo hanno indotto a usare i social network per smentire categoricamente la sua attinenza con il caso di coronavirus registrato nella BAT. Ormai la caccia all'untore si era scatenata ed oggi il sig. Musicco si ritrova a dover porre rimedio, a proprie spese, ad un esercizio di mero pettegolezzo al quale in troppi hanno aderito.
«Non sono l'unico esercente di Trani ad avere un'attività a Barletta. Sono stato identificato come persona contagiata ma non è così. Sto benissimo e sono normalmente a lavoro» spiega Mino Musicco.
«Stamattina ho ricevuto telefonate da parte di persone che mi conoscono per l'attività che svolgo per sincerarsi delle mie condizioni. Ma io sto bene e nessuna delle persone che hanno a che fare con la mia attività ha avuto problemi legati al coronavirus» riferisce l'imprenditore.
Intanto il negozio, per questa mattina, è rimasto vuoto. Le uniche presenze sono di quelle persone che, recatesi all'esterno della vetrina, si sono soffermate a fotografarla, magari per abbandonarsi a nuovi pettegolezzi social.