Corda legata ad Eraclio per le luminarie, le scuse della ditta
Il "caso" che da ieri sera sta facendo discutere la città
mercoledì 27 novembre 2024
12.00
«Siamo qui a scusarci e a dirvi di essere fortemente dispiaciuti circa l'accaduto di ieri. Vogliamo sottolineare che già dall'anno scorso abbiamo abbracciato e supportato il progetto dell'allestimento natalizio nella Città di Barletta». Così la ditta "La Fabbrica dei Lumi che si sta occupando dell'allestimento delle luminarie natalizie a Barletta. Il riferimento è all'allarme lanciato ieri sera sui social a causa dell'utilizzo di un foro già presente sulla statua di Eraclio per attaccare un filo da utilizzare, appunto, per l'allestimento. La foto con raffigurato il filo ha fatto il giro dei social ed anche il presidente del consiglio comunale Marcello Lanotte l'ha rilanciata chiedendo spiegazioni che, poi, sono arrivate questa mattina.
«Abbiamo sempre lavorato con impegno e massima dedizione, nel rispetto di tutto e tutti. Non è mai stata nostra intenzione e non è nostra intenzione arrecare danno a cose o altro. Scusandoci ancora siamo a precisare che non abbiamo danneggiato, in nessun modo, il monumento. Ci spiace per la negligenza di un nostro operatore che ha legato inconsciamente un filo al monumento, che sarebbe servito agli allestimenti.
Lo stesso filo, non era assolutamente un filo di corrente, come molti hanno voluto far credere solo per screditare il nostro lavoro e la città ma semplicemente una cordina di spago che mai avrebbe potuto recare qualsiasi tipologia di danno. Appena allertati dell'accaduto, ci siamo subito movimentati nella rimozione della stessa. Porgiamo nuovamente le nostre scuse, continuando a svolgere il nostro lavoro nel rispetto della città».
«Abbiamo sempre lavorato con impegno e massima dedizione, nel rispetto di tutto e tutti. Non è mai stata nostra intenzione e non è nostra intenzione arrecare danno a cose o altro. Scusandoci ancora siamo a precisare che non abbiamo danneggiato, in nessun modo, il monumento. Ci spiace per la negligenza di un nostro operatore che ha legato inconsciamente un filo al monumento, che sarebbe servito agli allestimenti.
Lo stesso filo, non era assolutamente un filo di corrente, come molti hanno voluto far credere solo per screditare il nostro lavoro e la città ma semplicemente una cordina di spago che mai avrebbe potuto recare qualsiasi tipologia di danno. Appena allertati dell'accaduto, ci siamo subito movimentati nella rimozione della stessa. Porgiamo nuovamente le nostre scuse, continuando a svolgere il nostro lavoro nel rispetto della città».