Contributo ABA per diversamente abili, Vito Tupputi: «Legge regionale capestro»
La nota del presidente regionale di Assomeda
mercoledì 29 maggio 2024
12.40
«La nuova legge regionale sulla richiesta per ottenere il contributo Aba per le famiglie che ne fanno richiesta è capestro. Toglie la possibilità di scelta alle famiglie e indica ancora una volta che chi legifera non conosce la materia», a dirlo è Vito Tupputi, presidente di Assomeda.
Sono bimbi e ragazzi autistici che ad oggi in Puglia, seguendo le linee guide del Ministero della Salute fanno terapia seguendo il metodo Aba (che implica la presenza di un supervisor e una équipe di specialisti), un metodo non improvvisato, ma scientifico. In Puglia non esiste però alcun centro convenzionato o struttura pubblica che applica il metodo. Le famiglie dunque pagano a loro spese (con esborsi fino a 6/700 euro al mese) terapisti formati. C'è però in Puglia la possibilità di chiedere un rimborso almeno in parte delle spese sostenute.
Ebbene le nuove linee guida della legge 32/22 prevede che, le fatture (a fronte del rimborso) possono essere emesse e dunque riconosciute solo se fatte da personale sanitario specializzato. Questo significa che nei centri dove esistono specialisti siano le figure professionali ad emettere fattura e non il centro stesso che magari ha nel suo organico il professionista. Inoltre chiedere figure sanitarie specializzate significa immaginare che il metodo Aba sia prerogativa solo di psicologi, logopedisti, psicomotricisti, escludendo la figura dell'educatore. Ed è una follia, perché a fronte del corso e delle ore di praticantato che si richiedono, molti sono gli educatori (che non sono figure sanitarie) che applicano il metodo su centinaia di bambini con ottimi profitti. «La norma va cambiata – dice Tupputi – e faremo di tutto perché questo accada.
Sono bimbi e ragazzi autistici che ad oggi in Puglia, seguendo le linee guide del Ministero della Salute fanno terapia seguendo il metodo Aba (che implica la presenza di un supervisor e una équipe di specialisti), un metodo non improvvisato, ma scientifico. In Puglia non esiste però alcun centro convenzionato o struttura pubblica che applica il metodo. Le famiglie dunque pagano a loro spese (con esborsi fino a 6/700 euro al mese) terapisti formati. C'è però in Puglia la possibilità di chiedere un rimborso almeno in parte delle spese sostenute.
Ebbene le nuove linee guida della legge 32/22 prevede che, le fatture (a fronte del rimborso) possono essere emesse e dunque riconosciute solo se fatte da personale sanitario specializzato. Questo significa che nei centri dove esistono specialisti siano le figure professionali ad emettere fattura e non il centro stesso che magari ha nel suo organico il professionista. Inoltre chiedere figure sanitarie specializzate significa immaginare che il metodo Aba sia prerogativa solo di psicologi, logopedisti, psicomotricisti, escludendo la figura dell'educatore. Ed è una follia, perché a fronte del corso e delle ore di praticantato che si richiedono, molti sono gli educatori (che non sono figure sanitarie) che applicano il metodo su centinaia di bambini con ottimi profitti. «La norma va cambiata – dice Tupputi – e faremo di tutto perché questo accada.