«Continua la corsa senza fine dei debiti fuori bilancio»
Interviene nuovamente sul tema il comitato di quartiere 167
martedì 5 novembre 2024
«Ci risiamo. Eppure, come dicono i saggi, la speranza è l'ultima a morire - si legge nella nota del Comitato di quartiere 167 a cura di Giuseppe Di Bari, Raffaele Patella, Angelo Porreca - Ma di speranza, ormai, ne è rimasta ben poca, e il Comune di Barletta sembra farci dono dell'ennesima seduta straordinaria del Consiglio Comunale che si terrà il giorno 6 per rendere omaggio ai… debiti fuori bilancio!».
«Siamo al punto in cui, se il famigerato "Grafico dell'Indignazione" potesse parlare, probabilmente ci direbbe di voler prendersi una pausa da questo incessante saliscendi – ma, come noi cittadini, anche lui è destinato a rimanere inchiodato al suo triste e ripetitivo destino.
In questo nuovo capitolo della tragicommedia comunale, l'unico elemento "straordinario" è la frequenza con cui tali debiti compaiono all'ordine del giorno. Come una routine malata che si ripete ciclicamente, ogni Consiglio Comunale.
Così, mentre le casse comunali gridano vendetta, le buche non si tappano da sole, gli alberi continuano a cadere – e a schiacciare ogni briciolo di fiducia dei cittadini.
Qual è la risposta dell'amministrazione a tutto questo? Ma è chiaro: un'altra bella seduta straordinaria per "ratificare" il fatto compiuto, approvando l'ennesimo esborso non previsto. In altre parole, più debiti, più tasse, più spese. È la legge di Barletta, la logica immutabile che sembra scolpita nelle fondamenta stesse della Casa Comunale.
Non ci resta che aggiungere un altro gradino sul nostro Grafico dell'Indignazione, che si erge come monumento all'incompetenza istituzionale. Vogliamo forse aggiungere qualche barra colorata per ogni settore della città che soffre di incuria? Una per le strade dissestate, una per le infrastrutture fatiscenti, e un bel rosso acceso per la rabbia dei cittadini che, consapevoli di questo squallido teatrino, si sentono sempre più presi in giro.
E mentre la città continua a degradarsi, il poltronificio non conosce crisi. Le cronache degli ultimi giorni restituiscono ai cittadini un quadro riprovevole e oramai lontano da ogni forma di moralità, schiacciando le attese e i bisogni della comunità sotto il peso nauseabondo dell'interesse personale. Trova sempre nuove poltrone da occupare, nuovi tavoli attorno a cui spartirsi i residui delle "briciole" rimaste. Che sia chiaro, però: di questa indignazione, di questa rabbia, i cittadini liberi sono stanchi. E fino a che la stessa retorica verrà riproposta, non ci resta che attendere il prossimo appuntamento con il Grafico dell'Indignazione, che, come una profezia che si autoavvera, si prepara ad abbracciare nuove vette».
«Siamo al punto in cui, se il famigerato "Grafico dell'Indignazione" potesse parlare, probabilmente ci direbbe di voler prendersi una pausa da questo incessante saliscendi – ma, come noi cittadini, anche lui è destinato a rimanere inchiodato al suo triste e ripetitivo destino.
In questo nuovo capitolo della tragicommedia comunale, l'unico elemento "straordinario" è la frequenza con cui tali debiti compaiono all'ordine del giorno. Come una routine malata che si ripete ciclicamente, ogni Consiglio Comunale.
Così, mentre le casse comunali gridano vendetta, le buche non si tappano da sole, gli alberi continuano a cadere – e a schiacciare ogni briciolo di fiducia dei cittadini.
Qual è la risposta dell'amministrazione a tutto questo? Ma è chiaro: un'altra bella seduta straordinaria per "ratificare" il fatto compiuto, approvando l'ennesimo esborso non previsto. In altre parole, più debiti, più tasse, più spese. È la legge di Barletta, la logica immutabile che sembra scolpita nelle fondamenta stesse della Casa Comunale.
Non ci resta che aggiungere un altro gradino sul nostro Grafico dell'Indignazione, che si erge come monumento all'incompetenza istituzionale. Vogliamo forse aggiungere qualche barra colorata per ogni settore della città che soffre di incuria? Una per le strade dissestate, una per le infrastrutture fatiscenti, e un bel rosso acceso per la rabbia dei cittadini che, consapevoli di questo squallido teatrino, si sentono sempre più presi in giro.
E mentre la città continua a degradarsi, il poltronificio non conosce crisi. Le cronache degli ultimi giorni restituiscono ai cittadini un quadro riprovevole e oramai lontano da ogni forma di moralità, schiacciando le attese e i bisogni della comunità sotto il peso nauseabondo dell'interesse personale. Trova sempre nuove poltrone da occupare, nuovi tavoli attorno a cui spartirsi i residui delle "briciole" rimaste. Che sia chiaro, però: di questa indignazione, di questa rabbia, i cittadini liberi sono stanchi. E fino a che la stessa retorica verrà riproposta, non ci resta che attendere il prossimo appuntamento con il Grafico dell'Indignazione, che, come una profezia che si autoavvera, si prepara ad abbracciare nuove vette».