Consolidamento barriere al "Pantaniello", scatta il sequestro della Finanza
La ditta operante non è stata in grado di fornire alcun supporto documentale
giovedì 25 febbraio 2016
10.28
I lavori antierosione avviati lungo la litoranea di ponente erano da qualche tempo entrati nel mirino delle Forze di Polizia di Barletta che avevano deciso di vederci chiaro, specie dopo che i Finanzieri della Stazione Navale di Bari erano intervenuti mentre veniva dato alle fiamme un escavatore della ditta che stava effettuando i lavori. In quella occasione un cittadino di Corato era stato denunciato a piede libero per danneggiamento.
Sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani è intervenuto il Gruppo Guardia di Finanza di Barletta, la Capitaneria di porto di Barletta ed il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Bari. La difficoltà per gli operanti è di reperire informazioni tra l'ingente mole di documentazione dell'appalto che il Comune di Barletta ha aggiudicato ad una ditta locale. In particolare i Finanzieri, i Carabinieri e la Guardia costiera stanno controllando che, in tutte le varie fasi dell'appalto, vi sia stato il rispetto del Codice degli Appalti, delle norme sulla sicurezza della navigazione marittima nonché di quelle sull'inquinamento ambientale.
Oggi la Polizia Giudiziaria delegata dall'Autorità giudiziaria di Trani ha effettuato un controllo all'atto della ripresa dei lavori in cantiere, ove era stata segnalata la presenza di due escavatori in opera nell'effettuazione lavori di movimentazione terra per il consolidamento delle barriere. Alla richiesta di esibire la documentazione necessaria per l'esecuzione dei lavori, in particolare il "piano di utilizzo" previsto dall'art. 5 del D.M. 161/2012 per la fornitura e posa in opera di pietrame da cava, la ditta operante non è stata in grado di fornire alcun supporto documentale. Pertanto, si procedeva al sequestro dell'intera area di cantiere per la movimentazione ed utilizzazione di materiale da scavo, senza il "Piano di Utilizzo", in violazione di norme ambientali (art. 6-7 D.M. 186/06, degli artt. 184 bis del D.Lvo 152/06, nonché dell'art. 41 bis del D.L. 69/2013).
Sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani è intervenuto il Gruppo Guardia di Finanza di Barletta, la Capitaneria di porto di Barletta ed il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Bari. La difficoltà per gli operanti è di reperire informazioni tra l'ingente mole di documentazione dell'appalto che il Comune di Barletta ha aggiudicato ad una ditta locale. In particolare i Finanzieri, i Carabinieri e la Guardia costiera stanno controllando che, in tutte le varie fasi dell'appalto, vi sia stato il rispetto del Codice degli Appalti, delle norme sulla sicurezza della navigazione marittima nonché di quelle sull'inquinamento ambientale.
Oggi la Polizia Giudiziaria delegata dall'Autorità giudiziaria di Trani ha effettuato un controllo all'atto della ripresa dei lavori in cantiere, ove era stata segnalata la presenza di due escavatori in opera nell'effettuazione lavori di movimentazione terra per il consolidamento delle barriere. Alla richiesta di esibire la documentazione necessaria per l'esecuzione dei lavori, in particolare il "piano di utilizzo" previsto dall'art. 5 del D.M. 161/2012 per la fornitura e posa in opera di pietrame da cava, la ditta operante non è stata in grado di fornire alcun supporto documentale. Pertanto, si procedeva al sequestro dell'intera area di cantiere per la movimentazione ed utilizzazione di materiale da scavo, senza il "Piano di Utilizzo", in violazione di norme ambientali (art. 6-7 D.M. 186/06, degli artt. 184 bis del D.Lvo 152/06, nonché dell'art. 41 bis del D.L. 69/2013).