Consiglio comunale, approvato il bilancio e sopravvissuto il Patto Territoriale
All'ordine del giorno anche il Piano di revisione delle Società Partecipate dal Comune di Barletta e l’approvazione della nota di aggiornamento del DUP
martedì 31 dicembre 2019
Approvato il bilancio di previsione 2020-2022 durante l'ultimo Consiglio comunale dell'anno, svoltosi nell'arco di un'intera giornata, quella di ieri. Lo svolgimento dei lavori, tuttavia, è stato interrotto da una pausa andata ben oltre i trenta minuti di sospensione concessi. «Il tempo necessario per avere i numeri sufficienti ad approvare i provvedimenti», azzarda qualcuno dai banchi delle opposizioni, stigmatizzando un comportamento che «manca di rispetto ai colleghi Consiglieri e all'intera città».
Una giornata intera, appunto, impiegata anche per affrontare il tema dell'incendio che ha colpito la Dalena Ecologia. «Sarà nostro impegno – ha riferito l'assessore all'Ambiente, Ruggiero Passero – divulgare tutti i dati non appena ci verranno forniti dall'ARPA. Si è trattato di un incidente e come tale il nostro impegno è stato unicamente direzionato verso la salvaguardia della salute dei nostri concittadini».
Le eventuali ripercussioni sulla salute cittadina, tuttavia, sono tutt'altro che prevedibili al momento. Una cosa è certa: l'allarme "emergenza ambientale" è tornato a tuonare. «Il tempo dei monitoraggi è finito – dicono da Coalizione Civica, Ruggiero Quarto e Michelangelo Filannino – Compito di una politica che ha a cuore la salute dei cittadini è guardare con lungimiranza. Il Comune – ammonisce Filannino – dovrebbe valutare attentamente l'ubicazione di queste attività». Per quanto sia da elogiare la capacità di intervento delle varie forze coinvolte nelle attività di gestione e spegnimento, «dobbiamo pensare al futuro – esordisce il Consigliere Ruggiero Mennea – Non possiamo pensare che dinanzi a simili eventi sia sempre l'ente pubblico a dover intervenire. Le imprese dovrebbero adottare un piano di valutazione rischio incendio – spiega il Presidente del Comitato regionale permanente di Protezione Civile – così che l'impresa sappia gestirlo, mettendo in sicurezza non solo se stessa ma anche la cittadinanza».
Oggetto della seduta anche l'approvazione del Piano di revisione periodico delle Società Partecipate dal Comune di Barletta e l'approvazione della nota di aggiornamento del DUP (Documento Unico di Programmazione).
17 in totale i voti favorevoli all'approvazione del bilancio di previsione 2020-2022. Quattro, invece, i contrari, provenienti dal Partito Democratico (Rosa Cascella, Dino Delvecchio e Antonio Divincenzo) e da Coalizione Civica (Michelangelo Filannino). Approvato con gli emendamenti e gli atti di indirizzo esposti, il bilancio ha ricevuto a più tratti critiche generali che lo hanno descritto come concentrato tutto sulla spesa corrente, tralasciando le azioni a lungo termine a favore di quelle di ordinaria amministrazione.
Tra le varie lacune finanziarie individuate, dominerebbero quelle relative alla gestione del patrimonio dei beni demaniali, al turismo, allo sviluppo sostenibile, alla tutela del territorio e dell'ambiente, alla manutenzione degli edifici scolastici e delle strade della città. Conti che non tornano, poi, per le utenze dell'ufficio Demanio, denuncia il Consigliere Ruggiero Quarto: «Risultano bollette di 200 mila euro per la luce e di 66 mila per il telefono».
«Entro dicembre 2020 – riferisce l'assessore alle Società Partecipate, Lucia Ricatti – i soci, quindi la politica e i Comuni rimasti dentro, dovranno decidere come modificare e rinnovare tale partecipata». Anche per quest'anno la quota consortile (che ammonta a 146 mila euro) è già stata impegnata per conto del Comune di Barletta. Nello specifico, spiega la Ricatti, sono stati versati 43 mila euro, mentre i restanti saranno versati in relazione alle attività svolte per il Comune dal Patto.
A destare sospetti, sembrerebbe, sono proprio le attività svolte dal Patto. Quale contributo fattivo portano alla città? Esporsi ad un giudizio diverrebbe complesso allo stato attuale: «Servirebbe una relazione dettagliata – avanza il consigliere Dino Delvecchio (PD) – su cosa fanno e non fanno i dipendenti del Patto».
Tra le integrazioni illustrate dall'assessore alle Politiche economiche e finanziarie, Gennaro Cefola: la decisione di non procedere con l'istituzione di un'imposta di soggiorno, di accellerare sul piano della mobilità sostenibile, di ridiscutere della tarriffazione puntale, della sicurezza e dell'ordine pubblico, di individuare forme di integrazione e strumenti di sostegno al reddito, di affrontare il fenomeno della dipendenza tecnologia attraverso politiche di sensibilizzazione sul tema e di potenziare l'identità culturale della città, tramite, ad esempio, l'acquisto di opere d'arte di artisti barlettani, attualmente non disponibili sul territorio.
Una giornata intera, appunto, impiegata anche per affrontare il tema dell'incendio che ha colpito la Dalena Ecologia. «Sarà nostro impegno – ha riferito l'assessore all'Ambiente, Ruggiero Passero – divulgare tutti i dati non appena ci verranno forniti dall'ARPA. Si è trattato di un incidente e come tale il nostro impegno è stato unicamente direzionato verso la salvaguardia della salute dei nostri concittadini».
Le eventuali ripercussioni sulla salute cittadina, tuttavia, sono tutt'altro che prevedibili al momento. Una cosa è certa: l'allarme "emergenza ambientale" è tornato a tuonare. «Il tempo dei monitoraggi è finito – dicono da Coalizione Civica, Ruggiero Quarto e Michelangelo Filannino – Compito di una politica che ha a cuore la salute dei cittadini è guardare con lungimiranza. Il Comune – ammonisce Filannino – dovrebbe valutare attentamente l'ubicazione di queste attività». Per quanto sia da elogiare la capacità di intervento delle varie forze coinvolte nelle attività di gestione e spegnimento, «dobbiamo pensare al futuro – esordisce il Consigliere Ruggiero Mennea – Non possiamo pensare che dinanzi a simili eventi sia sempre l'ente pubblico a dover intervenire. Le imprese dovrebbero adottare un piano di valutazione rischio incendio – spiega il Presidente del Comitato regionale permanente di Protezione Civile – così che l'impresa sappia gestirlo, mettendo in sicurezza non solo se stessa ma anche la cittadinanza».
Oggetto della seduta anche l'approvazione del Piano di revisione periodico delle Società Partecipate dal Comune di Barletta e l'approvazione della nota di aggiornamento del DUP (Documento Unico di Programmazione).
Bilancio approvato, ma non convince
«Oggi è stato conseguito un importante risultato dall'amministrazione nell'interesse della città – ha commentato il vicesindaco Marcello Lanotte al termine dei lavori – Devo ringraziare i consiglieri di opposizione, rimasti in aula, e l'intera maggioranza che ha dimostrato di essere coesa e compatta».17 in totale i voti favorevoli all'approvazione del bilancio di previsione 2020-2022. Quattro, invece, i contrari, provenienti dal Partito Democratico (Rosa Cascella, Dino Delvecchio e Antonio Divincenzo) e da Coalizione Civica (Michelangelo Filannino). Approvato con gli emendamenti e gli atti di indirizzo esposti, il bilancio ha ricevuto a più tratti critiche generali che lo hanno descritto come concentrato tutto sulla spesa corrente, tralasciando le azioni a lungo termine a favore di quelle di ordinaria amministrazione.
Tra le varie lacune finanziarie individuate, dominerebbero quelle relative alla gestione del patrimonio dei beni demaniali, al turismo, allo sviluppo sostenibile, alla tutela del territorio e dell'ambiente, alla manutenzione degli edifici scolastici e delle strade della città. Conti che non tornano, poi, per le utenze dell'ufficio Demanio, denuncia il Consigliere Ruggiero Quarto: «Risultano bollette di 200 mila euro per la luce e di 66 mila per il telefono».
Piano di revisione periodico delle Società Partecipate: il destino del Patto territoriale
Anche per il Piano di revisione delle Società Partecipate, il Consiglio comunale si è espresso favorevolmente con 17 voti favorevoli (nessun voto contrario e 5 astenuti). A tenere banco, ancora una volta, il destino del Patto Territoriale Nord-Barese/Ofantino. "Stipendificio" per qualcuno, vera e propria "risorsa" per altri, il Patto ha una data di scadenza.«Entro dicembre 2020 – riferisce l'assessore alle Società Partecipate, Lucia Ricatti – i soci, quindi la politica e i Comuni rimasti dentro, dovranno decidere come modificare e rinnovare tale partecipata». Anche per quest'anno la quota consortile (che ammonta a 146 mila euro) è già stata impegnata per conto del Comune di Barletta. Nello specifico, spiega la Ricatti, sono stati versati 43 mila euro, mentre i restanti saranno versati in relazione alle attività svolte per il Comune dal Patto.
A destare sospetti, sembrerebbe, sono proprio le attività svolte dal Patto. Quale contributo fattivo portano alla città? Esporsi ad un giudizio diverrebbe complesso allo stato attuale: «Servirebbe una relazione dettagliata – avanza il consigliere Dino Delvecchio (PD) – su cosa fanno e non fanno i dipendenti del Patto».
Nota di aggiornamento al DUP
Era già stato approvato dal Consiglio comunale nella seduta dello scorso 9 dicembre il DUP (Documento Unico di Programmazione) che, nella seduta di ieri, ha visto approvare dall'assise cittadina anche la sua nota di aggiornamento.Tra le integrazioni illustrate dall'assessore alle Politiche economiche e finanziarie, Gennaro Cefola: la decisione di non procedere con l'istituzione di un'imposta di soggiorno, di accellerare sul piano della mobilità sostenibile, di ridiscutere della tarriffazione puntale, della sicurezza e dell'ordine pubblico, di individuare forme di integrazione e strumenti di sostegno al reddito, di affrontare il fenomeno della dipendenza tecnologia attraverso politiche di sensibilizzazione sul tema e di potenziare l'identità culturale della città, tramite, ad esempio, l'acquisto di opere d'arte di artisti barlettani, attualmente non disponibili sul territorio.