Conserverò l'intervista rilasciataci da Dario Damiani
«Mai sottratti alle nostre responsabilità». «Per me essere coerenti vuol dire difendere il proprio progetto politico»
venerdì 4 marzo 2011
Ho letto più volte le risposte alle mie, talvolta insinuanti domande, con successiva attenzione. Considero il colloquio con l'assessore provinciale e comunale Dario Damiani del PdL un esempio distinguibile di rara maturità politica e umana. Ritengo le sue risposte meditate, complete, rispettose dei nostri lettori e forse un pò anche di me (mi piace pensarlo). Lui rispetta gli organi d'informazione perchè sono anche il suo pubblico e non concede sbrigativi messaggi, ma circostanziate situzioni lealmente descritte. Lo ringrazio pubblicamente e non mi capita mai di farlo. Ringrazio anche la moglie del nostro intervistato, perchè indirettamente interessata dal nostro ragionamento giornalistico.
Dott. Damiani, Le confesso che la Sua inappuntabilità politica e personale quasi non stimola domande insinuanti. Ritiene questa premessa elegante o inopportuna?
In realtà né l'una né l'altra, nel senso che una simile premessa dovrebbe essere superflua. L'irreprensibilità che mi attribuisce dovrebbe essere un requisito comune a chiunque si dedichi all'attività politica e si occupi della gestione degli interessi pubblici. Se invece diventa un elemento di distinzione nel panorama politico, tanto da meritare una menzione specifica, forse è segno di scarsa presenza di questo valore tra gli amministratori pubblici. Una carenza che ci dovrebbe far riflettere.
Non so se quando pubblicheremo questa intervista, improvvisamente sarà "nato o nata" il candidato sindaco del Centrodestra per Barletta alle prossime amministrative. Qualsivoglia decisione appare complicata. Prevarranno le qualità indiscusse del singolo o la più forte prerogativa della PdL?
Non posso certo nascondere che la situazione sia diventata ancor più complessa dopo la rinuncia del candidato in pectore Tatò. Il nostro obiettivo resta comunque il medesimo, cioè definire e realizzare un progetto che contempli una visione a lungo termine sul futuro della città. Dati alla mano, l'elettorato della nostra città è in maggioranza di centro-destra: un'alleanza che unisca ed aggreghi le forze moderate e di destra, puntando su obiettivi di ampio respiro, sarà una realtà vincente.
Non lo auguriamo, ovviamente, ma nel caso di risultato negativo eclatante, qualcuno con distinto nome e cognome si assumerà nobilmente la responsabilità di aver scelto il candidato meno amato dagli elettori del Centrodestra?
Nessuno di noi si è mai sottratto alle responsabilità. L'importante è che il doveroso riconoscimento degli errori, propri e altrui, non sconfini in una "caccia al colpevole". Puntare il dito contro un capro espiatorio è sempre deleterio, lo dico per esperienza diretta. A metà degli anni '90, Alleanza Nazionale era la prima forza politica della città, ma purtroppo i dissidi interni e le accuse reciproche hanno condotto a dissipare il grande patrimonio di quella stagione politica.
Devo davvero ammetterlo. Il Suo fair-play nei confronti della stampa è esemplare. Con tutti è indistintamente disponibile e realistico. Anche con il sottoscritto che nel contesto di un articolo l'ha definita " leprottoso". Anche quando le imputano di " obbedire" sin troppo alle scelte economico-finanziarie del Premier della Provincia? (Non entrerò in specifici argomenti).
Il rispetto che porto agli organi d'informazione, mediatori indispensabili tra coloro che assumono decisioni di pubblico interesse e coloro che ne subiscono gli effetti, cioè i cittadini, prescinde dai commenti e dalle opinioni che talvolta vengono espressi da voi giornalisti sulle mie parole. Quando si è sicuri della correttezza del proprio comportamento e delle proprie azioni, ogni commento, anche in apparenza spiacevole, può essere soltanto spunto di riflessione, ma non inficia mai il lavoro svolto. Per quanto riguarda l'accusa di "ubbidienza" al Presidente, la respingo al mittente, perché laddove non ci sono pressioni, e posso garantirle di non averne subite mai, di alcun tipo, non possono esserci azioni compiute per ubbidienza.
Se a questa ulteriore domanda mi risponderà " no comment" sarò egualmente soddisfatto: Sia i concorsi dello staff del Presidente Ventola, sia quelli più strettamente amministrativi cigolano di particolarismi , non volendo usare l'antipatico termine favoritismi, e i risvolti sono arrivati alla cronaca parlamentare. Mi risponde no comment?
Mi permetta una precisazione, a beneficio di tutti i lettori. E' inesatto parlare di concorso per la scelta dei collaboratori del Presidente Ventola. Trattandosi di uno staff alle sue dirette dipendenze, la legge consente al Presidente della Provincia, come del resto anche al Sindaco, di scegliere i componenti tra persone che godono della sua fiducia personale. L'unico onere previsto è la pubblicazione di un bando di selezione pubblica. Relativamente ai concorsi per il personale della provincia, espletati nei mesi scorsi, ritengo che siano state rispettate tutte le norme procedurali a garanzia della correttezza e trasparenza dell'azione amministrativa. I ricorsi al Tar sono fisiologici in ogni procedura di questo tipo, ed è giusto che sia così, poiché i partecipanti che pensano di aver subito una lesione del proprio interesse legittimo a concorrere, hanno il diritto di chiedere accertamenti alla magistratura amministrativa.
Domanda delle nostalgie. Lei è stato ragazzo di AN , ora è uomo PdL. Le mancano i ricordi della spensieratezza politica o li ha completamente rimossi?
Il mio percorso politico è iniziato vent'anni fa, all'età di 17 anni. Questo significa che la mia formazione, culturale e umana, è avvenuta tutta all'interno dell'esperienza politica. Per tale motivo non c'è frattura né rimozione di alcun ricordo, ma piuttosto un'evoluzione che mi ha portato a crescere e maturare, trasformando il ragazzo di An nell'uomo del Pdl, per usare le sue parole. Inoltre, le assicuro che appassionarsi alla politica in età molto giovane significa rinunciare in parte alla spensieratezza dell'adolescenza, per farsi carico delle problematiche della collettività, per cui forse la spensieratezza politica non mi manca perché non c'è mai stata.
Il consigliere Regionale Mennea, rinuncia a candidarsi quale consigliere comunale alle prossime amministrative. Un bell'esempio di coerenza. Lei lo imiterà?
Dipende dal significato che si dà alla parola "coerenza". Per me essere coerenti vuol dire difendere il proprio progetto politico nelle sedi in cui è necessario. In questo momento, più che mai, il centrodestra barlettano ha bisogno di donne e uomini che abbiano capacità ed esperienza da mettere al servizio dei cittadini. Ritengo che siano qualità che posseggo, per cui mi candiderò di sicuro alla carica di consigliere comunale, sperando di ricevere il consenso necessario per il secondo mandato. Se qualcuno per coerenza rinuncia, io invece per coerenza mi candido.
Avrei ancora tante domande da sottoporLe. Sarà per una incipiente prossima occasione. Solo due piccole indiscrezioni: come si chiama il nodo delle cravatte che Lei elegantemente indossa?
Credo si chiami nodo Windsor, come la dinastia inglese.
Ultima, prima di ringraziarla con ogni possibile lealtà giornalistica. Per amore, quello personale, quello che riteniamo rivolge con stile e timidezza a sua moglie e ai suoi figli , lascerebbe la politica se davvero richiesto?
Ho conosciuto mia moglie quando ero già un militante molto impegnato, per cui in questi quindici anni di relazione credo che lei abbia metabolizzato le difficoltà di vivere con me. Nonostante io riconosca che si tratti di una vita in cui il tempo per la cura dei propri affetti è molto ridotto dai continui impegni, so che non mi chiederebbe mai di rinunciare alla politica, perché il nostro è stato un percorso condiviso fin dall'inizio. La mia famiglia mi ha sostenuto sempre, anche a costo di grandi sacrifici personali, per cui i sentimenti si consolidano nelle difficoltà e non credo che all'improvviso mi verrà chiesto di rinunciare a quello che sto costruendo. Mio figlio, poi, è già un mio fan. Magari se dovessi ritirarmi io, tra qualche anno ci sarà lui al mio posto.
Dott. Damiani, Le confesso che la Sua inappuntabilità politica e personale quasi non stimola domande insinuanti. Ritiene questa premessa elegante o inopportuna?
In realtà né l'una né l'altra, nel senso che una simile premessa dovrebbe essere superflua. L'irreprensibilità che mi attribuisce dovrebbe essere un requisito comune a chiunque si dedichi all'attività politica e si occupi della gestione degli interessi pubblici. Se invece diventa un elemento di distinzione nel panorama politico, tanto da meritare una menzione specifica, forse è segno di scarsa presenza di questo valore tra gli amministratori pubblici. Una carenza che ci dovrebbe far riflettere.
Non so se quando pubblicheremo questa intervista, improvvisamente sarà "nato o nata" il candidato sindaco del Centrodestra per Barletta alle prossime amministrative. Qualsivoglia decisione appare complicata. Prevarranno le qualità indiscusse del singolo o la più forte prerogativa della PdL?
Non posso certo nascondere che la situazione sia diventata ancor più complessa dopo la rinuncia del candidato in pectore Tatò. Il nostro obiettivo resta comunque il medesimo, cioè definire e realizzare un progetto che contempli una visione a lungo termine sul futuro della città. Dati alla mano, l'elettorato della nostra città è in maggioranza di centro-destra: un'alleanza che unisca ed aggreghi le forze moderate e di destra, puntando su obiettivi di ampio respiro, sarà una realtà vincente.
Non lo auguriamo, ovviamente, ma nel caso di risultato negativo eclatante, qualcuno con distinto nome e cognome si assumerà nobilmente la responsabilità di aver scelto il candidato meno amato dagli elettori del Centrodestra?
Nessuno di noi si è mai sottratto alle responsabilità. L'importante è che il doveroso riconoscimento degli errori, propri e altrui, non sconfini in una "caccia al colpevole". Puntare il dito contro un capro espiatorio è sempre deleterio, lo dico per esperienza diretta. A metà degli anni '90, Alleanza Nazionale era la prima forza politica della città, ma purtroppo i dissidi interni e le accuse reciproche hanno condotto a dissipare il grande patrimonio di quella stagione politica.
Devo davvero ammetterlo. Il Suo fair-play nei confronti della stampa è esemplare. Con tutti è indistintamente disponibile e realistico. Anche con il sottoscritto che nel contesto di un articolo l'ha definita " leprottoso". Anche quando le imputano di " obbedire" sin troppo alle scelte economico-finanziarie del Premier della Provincia? (Non entrerò in specifici argomenti).
Il rispetto che porto agli organi d'informazione, mediatori indispensabili tra coloro che assumono decisioni di pubblico interesse e coloro che ne subiscono gli effetti, cioè i cittadini, prescinde dai commenti e dalle opinioni che talvolta vengono espressi da voi giornalisti sulle mie parole. Quando si è sicuri della correttezza del proprio comportamento e delle proprie azioni, ogni commento, anche in apparenza spiacevole, può essere soltanto spunto di riflessione, ma non inficia mai il lavoro svolto. Per quanto riguarda l'accusa di "ubbidienza" al Presidente, la respingo al mittente, perché laddove non ci sono pressioni, e posso garantirle di non averne subite mai, di alcun tipo, non possono esserci azioni compiute per ubbidienza.
Se a questa ulteriore domanda mi risponderà " no comment" sarò egualmente soddisfatto: Sia i concorsi dello staff del Presidente Ventola, sia quelli più strettamente amministrativi cigolano di particolarismi , non volendo usare l'antipatico termine favoritismi, e i risvolti sono arrivati alla cronaca parlamentare. Mi risponde no comment?
Mi permetta una precisazione, a beneficio di tutti i lettori. E' inesatto parlare di concorso per la scelta dei collaboratori del Presidente Ventola. Trattandosi di uno staff alle sue dirette dipendenze, la legge consente al Presidente della Provincia, come del resto anche al Sindaco, di scegliere i componenti tra persone che godono della sua fiducia personale. L'unico onere previsto è la pubblicazione di un bando di selezione pubblica. Relativamente ai concorsi per il personale della provincia, espletati nei mesi scorsi, ritengo che siano state rispettate tutte le norme procedurali a garanzia della correttezza e trasparenza dell'azione amministrativa. I ricorsi al Tar sono fisiologici in ogni procedura di questo tipo, ed è giusto che sia così, poiché i partecipanti che pensano di aver subito una lesione del proprio interesse legittimo a concorrere, hanno il diritto di chiedere accertamenti alla magistratura amministrativa.
Domanda delle nostalgie. Lei è stato ragazzo di AN , ora è uomo PdL. Le mancano i ricordi della spensieratezza politica o li ha completamente rimossi?
Il mio percorso politico è iniziato vent'anni fa, all'età di 17 anni. Questo significa che la mia formazione, culturale e umana, è avvenuta tutta all'interno dell'esperienza politica. Per tale motivo non c'è frattura né rimozione di alcun ricordo, ma piuttosto un'evoluzione che mi ha portato a crescere e maturare, trasformando il ragazzo di An nell'uomo del Pdl, per usare le sue parole. Inoltre, le assicuro che appassionarsi alla politica in età molto giovane significa rinunciare in parte alla spensieratezza dell'adolescenza, per farsi carico delle problematiche della collettività, per cui forse la spensieratezza politica non mi manca perché non c'è mai stata.
Il consigliere Regionale Mennea, rinuncia a candidarsi quale consigliere comunale alle prossime amministrative. Un bell'esempio di coerenza. Lei lo imiterà?
Dipende dal significato che si dà alla parola "coerenza". Per me essere coerenti vuol dire difendere il proprio progetto politico nelle sedi in cui è necessario. In questo momento, più che mai, il centrodestra barlettano ha bisogno di donne e uomini che abbiano capacità ed esperienza da mettere al servizio dei cittadini. Ritengo che siano qualità che posseggo, per cui mi candiderò di sicuro alla carica di consigliere comunale, sperando di ricevere il consenso necessario per il secondo mandato. Se qualcuno per coerenza rinuncia, io invece per coerenza mi candido.
Avrei ancora tante domande da sottoporLe. Sarà per una incipiente prossima occasione. Solo due piccole indiscrezioni: come si chiama il nodo delle cravatte che Lei elegantemente indossa?
Credo si chiami nodo Windsor, come la dinastia inglese.
Ultima, prima di ringraziarla con ogni possibile lealtà giornalistica. Per amore, quello personale, quello che riteniamo rivolge con stile e timidezza a sua moglie e ai suoi figli , lascerebbe la politica se davvero richiesto?
Ho conosciuto mia moglie quando ero già un militante molto impegnato, per cui in questi quindici anni di relazione credo che lei abbia metabolizzato le difficoltà di vivere con me. Nonostante io riconosca che si tratti di una vita in cui il tempo per la cura dei propri affetti è molto ridotto dai continui impegni, so che non mi chiederebbe mai di rinunciare alla politica, perché il nostro è stato un percorso condiviso fin dall'inizio. La mia famiglia mi ha sostenuto sempre, anche a costo di grandi sacrifici personali, per cui i sentimenti si consolidano nelle difficoltà e non credo che all'improvviso mi verrà chiesto di rinunciare a quello che sto costruendo. Mio figlio, poi, è già un mio fan. Magari se dovessi ritirarmi io, tra qualche anno ci sarà lui al mio posto.