Confessioni di un televisore abbandonato
Appello di un gruppo di vecchi tubi catodici. L'associazione televisori abbandonati si mobilita
sabato 4 agosto 2012
Ho raccolto la confessione di un televisore abbandonato e inquinante, accanto un cassonetto, nel centro di Barletta:
"Siamo un gruppo di televisori vecchi e abbandonati. Da quando il digitale terrestre ha preso piede, tante gente ci ha sostituiti con nuovi e leggerissimi televisori digitali. Purtroppo, dopo essere stati sostituiti, spesso veniamo abbandonati ai lati dei cassonetti, nel centro e in periferia,oppure nelle campagna circostanti (foto - ndr), in attesa che i netturbini passino a raccoglierci con molta fatica, dato che siamo vecchi televisori pesanti.
Ci sentiamo soli accanto a quei cassonetti per la spazzatura, e facciamo una brutta figura dal punto di vista estetico, dividendo lo spazio anche con divani, frigoriferi, mobili e computer vecchi. A volte, la notte alcuni di noi vengono spaccati in due da persone in cerca di componenti elettronici pregiati, se fossimo smaltiti a dovere , non saremmo oggetto di tale violenza. Cosi squarciati, i nostri tubi catodici vengono lasciati all'aria aperta, ed emettono cadmio e ossido di piombo, nocivi alla salute dei cittadini.L'altra sera, un nostro amico televisore è stato preso a calci da alcuni ragazzini annoiati, che hanno sparso per strada tutti i componenti elettronici, come fossero giocattoli.
La pigrizia di tanti causa il nostro abbandono in strada, molti non sanno che basterebbe portarci presso l'isola ecologica della Bar.S.a. Un mio vecchio amico monitor mi ha detto che questa isola ecologica si trova in via Callano. Riciclarci presso le isole ecologiche, permette di tutelare voi cittadini e recuperare i metalli contenuti nelle schede elettroniche. Per tutelarci, ci siamo costituiti nella Associazione Televisori Abbandonati (ATA). Ringraziamo tutti coloro i quali accoglieranno il nostro appello".
"Siamo un gruppo di televisori vecchi e abbandonati. Da quando il digitale terrestre ha preso piede, tante gente ci ha sostituiti con nuovi e leggerissimi televisori digitali. Purtroppo, dopo essere stati sostituiti, spesso veniamo abbandonati ai lati dei cassonetti, nel centro e in periferia,oppure nelle campagna circostanti (foto - ndr), in attesa che i netturbini passino a raccoglierci con molta fatica, dato che siamo vecchi televisori pesanti.
Ci sentiamo soli accanto a quei cassonetti per la spazzatura, e facciamo una brutta figura dal punto di vista estetico, dividendo lo spazio anche con divani, frigoriferi, mobili e computer vecchi. A volte, la notte alcuni di noi vengono spaccati in due da persone in cerca di componenti elettronici pregiati, se fossimo smaltiti a dovere , non saremmo oggetto di tale violenza. Cosi squarciati, i nostri tubi catodici vengono lasciati all'aria aperta, ed emettono cadmio e ossido di piombo, nocivi alla salute dei cittadini.L'altra sera, un nostro amico televisore è stato preso a calci da alcuni ragazzini annoiati, che hanno sparso per strada tutti i componenti elettronici, come fossero giocattoli.
La pigrizia di tanti causa il nostro abbandono in strada, molti non sanno che basterebbe portarci presso l'isola ecologica della Bar.S.a. Un mio vecchio amico monitor mi ha detto che questa isola ecologica si trova in via Callano. Riciclarci presso le isole ecologiche, permette di tutelare voi cittadini e recuperare i metalli contenuti nelle schede elettroniche. Per tutelarci, ci siamo costituiti nella Associazione Televisori Abbandonati (ATA). Ringraziamo tutti coloro i quali accoglieranno il nostro appello".
Gli apparecchi televisivi fuori uso sono considerati come rifiuti di apparecchiature elettriche o elettroniche in quanto sono costituiti da varie componenti, alcune delle quali possono contenere sostanze pericolose.Un vecchio televisore contenente componenti pericolose è un rifiuto pericoloso ai sensi della direttiva 91/689/Ce e sembra rientrare nel codice 16 02 13* della decisione 2000/532/Ce della Commissione che stabilisce un elenco comunitario di categorie di rifiuti.
I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche contenenti componenti pericolose sono stati classificati come rifiuti pericolosi nel maggio 2000, a seguito dell'adozione della decisione 2000/532/Cee della Commissione, senza particolari obiezioni degli Stati membri. La classificazione è entrata in vigore il 1° gennaio 2002. La decisione adottata nel maggio 2000 è stata presa dopo tre anni di discussioni tra gli Stati membri.
L'obbligo di consegnare i rifiuti pericolosi ad apposite imprese autorizzate a gestirli è stabilito dalla direttiva 75/442/Cee del Consiglio, del 15 luglio 1975, relativa ai rifiuti, come modificata, in combinato disposto con la direttiva 91/689/Cee. Questi due atti normativi sono entrati in vigore rispettivamente nel 1977 e nel 1993.
Uno dei più importanti principi stabiliti dalla direttiva 1999/31/Ce è il divieto di smaltire nella stessa discarica rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi, al fine di garantire che lo smaltimento in discarica avvenga in condizioni di sicurezza e senza rischi per l'ambiente (divieto di smaltimento congiunto).
I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche contenenti componenti pericolose sono stati classificati come rifiuti pericolosi nel maggio 2000, a seguito dell'adozione della decisione 2000/532/Cee della Commissione, senza particolari obiezioni degli Stati membri. La classificazione è entrata in vigore il 1° gennaio 2002. La decisione adottata nel maggio 2000 è stata presa dopo tre anni di discussioni tra gli Stati membri.
L'obbligo di consegnare i rifiuti pericolosi ad apposite imprese autorizzate a gestirli è stabilito dalla direttiva 75/442/Cee del Consiglio, del 15 luglio 1975, relativa ai rifiuti, come modificata, in combinato disposto con la direttiva 91/689/Cee. Questi due atti normativi sono entrati in vigore rispettivamente nel 1977 e nel 1993.
Uno dei più importanti principi stabiliti dalla direttiva 1999/31/Ce è il divieto di smaltire nella stessa discarica rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi, al fine di garantire che lo smaltimento in discarica avvenga in condizioni di sicurezza e senza rischi per l'ambiente (divieto di smaltimento congiunto).