Confartigianato: giù del 5%, nel 2012, i crediti alle imprese della Bat
A novembre scorso: crediti per 1,950 miliardi di €; l'8% dei prestiti in Puglia. Gli ultimi dati della Banca d'Italia
venerdì 22 febbraio 2013
La gelata sul credito. Ancora in calo i prestiti alle imprese pugliesi. I finanziamenti sono diminuiti di oltre 1 miliardo di euro in appena un anno. A rilevarlo è l'Osservatorio regionale di Confartigianato Puglia che ha elaborato gli ultimi dati della Banca d'Italia per monitorare l'andamento degli impieghi erogati alle aziende. In particolare, da novembre 2011 a novembre 2012, lo stock dei prestiti è sceso da 26 miliardi 206 milioni a 25 miliardi 195 milioni. La flessione è del 3,9%. La crisi finanziaria ha allentato la morsa sugli Stati e sulle banche, ma non sulle imprese. Nei Paesi periferici dell'Euro-zona, infatti, gli spread sono sensibilmente calati e il successo nella raccolta di capitali a tassi più bassi dimostra che la situazione è migliorata, almeno nel breve e medio periodo, grazie al sostegno della Banca centrale europea. Ma non si vedono ancora ricadute positive sulle aziende, soprattutto su quelle di piccole dimensioni. I rubinetti del credito, infatti, restano tuttora chiusi. Negli istituti bancari si sta inceppando l'ingranaggio principale per sostenere l'economia reale.
«L'analisi di questi dati - spiega il presidente di Confartigianato Puglia, Francesco Sgherza - dimostrano che persistono grosse difficoltà nell'accesso al credito, soprattutto da parte delle piccole e medie imprese». Tant'è che, in Puglia, la «fetta» più cospicua dei finanziamenti (18 miliardi 259 milioni) è stata destinata alle imprese con più di venti addetti; mentre la restante parte dei prestiti (sei miliardi 936 milioni) a quelle di minori dimensioni. «La stretta creditizia – continua il presidente regionale – si avverte soprattutto sui finanziamenti a brevissimo periodo, quelli necessari a sostenere la cassa e la liquidità ordinaria».
Settori - Guardando ai singoli comparti, il settore dei servizi è quello più penalizzato: meno 503,3 milioni, pari ad un tasso negativo dell'4,1%. La stessa percentuale negativa colpisce le costruzioni: meno 215 milioni. Calano pure i finanziamenti al manifatturiero: meno 216,5 milioni, pari al 3,2% in meno. Si tratta, è bene precisarlo, di prestiti cosiddetti «vivi», cioè finanziamenti al netto delle sofferenze e delle operazioni di pronto contro termine.
Tasso di riferimento per il credito agevolato - Dopo gli Stati e le banche, il tasso d'interesse inizia a «sorridere» anche alle piccole e medie imprese. Prosegue anche a febbraio la discesa del parametro di riferimento per il credito agevolato a industria, commercio, artigianato, editoria, industria tessile. A partire dal 1° febbraio scorso, il tasso si attesta al 4,63%, con una flessione dello 0,25%, rispetto al valore di gennaio (4,88%). Con questa riduzione, peraltro di intensità più elevata rispetto alle precedenti, diventano sei i periodi di diminuzione consecutiva che si sono verificati nei valori dell'indicatore e che, oltre ad aver annullato gli effetti degli incrementi intervenuti a metà 2012, hanno riportato il valore del parametro sugli stessi livelli di inizio 2011.
Dinamica del credito nella Bat - Equivale all'8% dei prestiti in Puglia. I finanziamenti sono diminuiti di 102,3 milioni, pari al 5% in meno. Da 2 miliardi 52 milioni, a novembre 2011, si scende a 1 miliardo 950 milioni, a novembre 2012, di cui 832 milioni alle imprese con meno di venti addetti.
«L'analisi di questi dati - spiega il presidente di Confartigianato Puglia, Francesco Sgherza - dimostrano che persistono grosse difficoltà nell'accesso al credito, soprattutto da parte delle piccole e medie imprese». Tant'è che, in Puglia, la «fetta» più cospicua dei finanziamenti (18 miliardi 259 milioni) è stata destinata alle imprese con più di venti addetti; mentre la restante parte dei prestiti (sei miliardi 936 milioni) a quelle di minori dimensioni. «La stretta creditizia – continua il presidente regionale – si avverte soprattutto sui finanziamenti a brevissimo periodo, quelli necessari a sostenere la cassa e la liquidità ordinaria».
Settori - Guardando ai singoli comparti, il settore dei servizi è quello più penalizzato: meno 503,3 milioni, pari ad un tasso negativo dell'4,1%. La stessa percentuale negativa colpisce le costruzioni: meno 215 milioni. Calano pure i finanziamenti al manifatturiero: meno 216,5 milioni, pari al 3,2% in meno. Si tratta, è bene precisarlo, di prestiti cosiddetti «vivi», cioè finanziamenti al netto delle sofferenze e delle operazioni di pronto contro termine.
Tasso di riferimento per il credito agevolato - Dopo gli Stati e le banche, il tasso d'interesse inizia a «sorridere» anche alle piccole e medie imprese. Prosegue anche a febbraio la discesa del parametro di riferimento per il credito agevolato a industria, commercio, artigianato, editoria, industria tessile. A partire dal 1° febbraio scorso, il tasso si attesta al 4,63%, con una flessione dello 0,25%, rispetto al valore di gennaio (4,88%). Con questa riduzione, peraltro di intensità più elevata rispetto alle precedenti, diventano sei i periodi di diminuzione consecutiva che si sono verificati nei valori dell'indicatore e che, oltre ad aver annullato gli effetti degli incrementi intervenuti a metà 2012, hanno riportato il valore del parametro sugli stessi livelli di inizio 2011.
Dinamica del credito nella Bat - Equivale all'8% dei prestiti in Puglia. I finanziamenti sono diminuiti di 102,3 milioni, pari al 5% in meno. Da 2 miliardi 52 milioni, a novembre 2011, si scende a 1 miliardo 950 milioni, a novembre 2012, di cui 832 milioni alle imprese con meno di venti addetti.