Condotte sbagliate in sede di scrutinio elettorale
Osservazioni del prof. Dilillo. «Prassi pericolosa, ancora utilizzata»
venerdì 1 marzo 2013
«Durante lo spoglio delle schede elettorali delle ultime elezioni politiche – raccogliamo attenta e importante segnalazione di un nostro gentile lettore, il prof. Ruggiero Dilillo - sono balzate agli occhi filmati, anche trasmessi dalla RAI, e foto che hanno fatto vedere come siano state (mal)trattate le schede degli elettori all'apertura delle urne per l'essere contate.
Qualche lustro fa, fui direttamente interessato all'esito elettorale, perché presentatore di lista e mi capitò di contestare con fermezza l'operato di un presidente di seggio elettorale perché riversò le schede delle urne direttamente sul tavolo (esattamente come si vede fare ancora oggi), consentendo a tutti gli scrutatori e ad alcuni rappresentanti di lista presenti nel seggio, di mettere le mani sulle schede elettorali per aprirle e suddividerle e selezionarle per schieramento politico. Feci presente al presidente che la modalità di scrutinio adottato era vietata dalla legge; ricordo che l'incauto presidente, per tutta risposta, mi minacciò di deferirmi alle forze dell'ordine. In quella circostanza fui io a chiamare le forze dell'ordine per far rilevare l'irregolarità della procedura di scrutinio adottata dal presidente di seggio. Dopo aver proceduto ad attenta lettura della norma, il Presidente dovette prendere atto di aver sbagliato.
A distanza di decenni – prosegue - i comportamenti di molti presidenti di seggio non sono cambiati, anzi, sembra che questa irregolarità nello spoglio, sia diventata una prassi, a mio avviso molto pericolosa. In merito alla procedura per lo spoglio delle schede elettorali, bisogna rifarsi all'art. 68 del Decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570 che così recita: "1. Per lo spoglio dei voti uno scrutatore designato con sorteggio, estrae successivamente dall'urna ciascuna scheda e la consegna al presidente. Questi enuncia ad alta voce il contrassegno e, ove occorra, il numero progressivo della lista per la quale è dato il voto ed il cognome dei candidati ai quali è attribuita la preferenza, o il numero dei candidati stessi nella rispettiva lista secondo l'ordine di presentazione, e passa la scheda ad un altro scrutatore, il quale, insieme con il segretario, prende nota del numero dei voti di ciascuna lista e dei voti di preferenza.
2. Il segretario proclama ad alta voce i voti di lista e i voti di preferenza. Un terzo scrutatore pone la scheda, il cui voto è stato spogliato, nella cassetta o scatola dalla quale furono tolte le schede non usate. Quando una scheda non contiene alcuna espressione di voto sul retro della scheda stessa viene subito impresso il timbro della sezione.
3. È vietato estrarre dall'urna una scheda, se quella precedentemente estratta non sia stata posta nella cassetta o scatola, dopo spogliato il voto".
La ratio della norma è facilmente comprensibile: se più persone, senza attento controllo del presidente del seggio, possono toccare e aprire le schede elettorali già votate, potrebbero, involontariamente o volontariamente, apporre dei segni sulle schede e renderle nulle. Credo doverosa richiamare ad una maggiore attenzione da parte dei presidenti di seggio e dei cittadini, perché l'annullamento di schede elettorali per un mancato rispetto delle norme, rappresenta una grave offesa ai cittadini elettori, oltre che una violazione di legge». Concludiamo proponendo grande attenzione e controllo per le prossime amministrative del 26 e 27 maggio.
Qualche lustro fa, fui direttamente interessato all'esito elettorale, perché presentatore di lista e mi capitò di contestare con fermezza l'operato di un presidente di seggio elettorale perché riversò le schede delle urne direttamente sul tavolo (esattamente come si vede fare ancora oggi), consentendo a tutti gli scrutatori e ad alcuni rappresentanti di lista presenti nel seggio, di mettere le mani sulle schede elettorali per aprirle e suddividerle e selezionarle per schieramento politico. Feci presente al presidente che la modalità di scrutinio adottato era vietata dalla legge; ricordo che l'incauto presidente, per tutta risposta, mi minacciò di deferirmi alle forze dell'ordine. In quella circostanza fui io a chiamare le forze dell'ordine per far rilevare l'irregolarità della procedura di scrutinio adottata dal presidente di seggio. Dopo aver proceduto ad attenta lettura della norma, il Presidente dovette prendere atto di aver sbagliato.
A distanza di decenni – prosegue - i comportamenti di molti presidenti di seggio non sono cambiati, anzi, sembra che questa irregolarità nello spoglio, sia diventata una prassi, a mio avviso molto pericolosa. In merito alla procedura per lo spoglio delle schede elettorali, bisogna rifarsi all'art. 68 del Decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570 che così recita: "1. Per lo spoglio dei voti uno scrutatore designato con sorteggio, estrae successivamente dall'urna ciascuna scheda e la consegna al presidente. Questi enuncia ad alta voce il contrassegno e, ove occorra, il numero progressivo della lista per la quale è dato il voto ed il cognome dei candidati ai quali è attribuita la preferenza, o il numero dei candidati stessi nella rispettiva lista secondo l'ordine di presentazione, e passa la scheda ad un altro scrutatore, il quale, insieme con il segretario, prende nota del numero dei voti di ciascuna lista e dei voti di preferenza.
2. Il segretario proclama ad alta voce i voti di lista e i voti di preferenza. Un terzo scrutatore pone la scheda, il cui voto è stato spogliato, nella cassetta o scatola dalla quale furono tolte le schede non usate. Quando una scheda non contiene alcuna espressione di voto sul retro della scheda stessa viene subito impresso il timbro della sezione.
3. È vietato estrarre dall'urna una scheda, se quella precedentemente estratta non sia stata posta nella cassetta o scatola, dopo spogliato il voto".
La ratio della norma è facilmente comprensibile: se più persone, senza attento controllo del presidente del seggio, possono toccare e aprire le schede elettorali già votate, potrebbero, involontariamente o volontariamente, apporre dei segni sulle schede e renderle nulle. Credo doverosa richiamare ad una maggiore attenzione da parte dei presidenti di seggio e dei cittadini, perché l'annullamento di schede elettorali per un mancato rispetto delle norme, rappresenta una grave offesa ai cittadini elettori, oltre che una violazione di legge». Concludiamo proponendo grande attenzione e controllo per le prossime amministrative del 26 e 27 maggio.