Condannato perché picchiava moglie e figli per il vizio del gioco

Il 43enne di Barletta fu fermato grazie alla denuncia della donna

venerdì 18 aprile 2014
Due anni e sei mesi di reclusione, la condanna ad una provvisionale (cioè un anticipo del risarcimento danni in favore di moglie e figli, la cui entità finale sarà determinata dal giudice civile) e l'ulteriore condanna alla rifusione delle spese legali. E' la pena comminata dal giudice monocratico del tribunale di Trani, Eugenio Labella, ad un uomo di 43 anni di Barletta accusato d'aver usato violenza nei confronti di moglie e figli, tutti minorenni.

Le ire dell'uomo sarebbero state determinate dal vizio del gioco. I suoi guadagni li avrebbe sperperati ai videopoker per poi tornare a casa ed inveire coi suoi "cari". Un calvario interrotto a dicembre dai Carabinieri quando la moglie trovò il coraggio di denunciarlo per le violenze psicologiche e fisiche subite assieme ai figli. Questi ultimi nel corso dei litigi tra i coniugi sarebbero stati picchiati dal padre, anche con la cintura dei pantaloni.

Vinte le remore della denuncia, la donna si era rivolta ad un consultorio familiare e al centro antiviolenza di Barletta. Poi nel processo moglie e figli si sono costituiti parte civile con l'avv. Raffaele Dibello. Ora il 43enne barlettano è detenuto ai domiciliari nell'abitazione di alcuni suoi parenti.