Concorso per vigili urbani, i candidati: «Il silenzio assordante dei responsabili»

«Tutto risolvibile se si accettasse di dichiarare che vi è stato un errore (e anche più di uno) e di voler porre rimedio»

martedì 27 ottobre 2020 21.31
«Siamo qui a scrivervi nuovamente per ringraziarvi anzitutto dell'attenzione che ci avete dedicato lungo la strada di questo concorso. Qualcosa si è sicuramente mossa, poiché prima l'intervento del consigliere Basile del movimento 5 stelle, il quale ha inviato una pec di chiarimenti al sig. Sindaco, a ruota seguito dall'intervento del Presidente vicario del consiglio comunale Flavio Basile e ultimo, solo in ordine di tempo, quello del consigliere comunale avv. Pierpaolo Grimaldi. Anche le tv locali hanno dedicato spazio a questa vicenda che mortifica l'intera comunità».

A scrivere, per mantenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica e dell'amministrazione sulle vicende che hanno investito il concorso per vigili urbani, sono un gruppo di ragazzi e ragazze che hanno preso parte alla selezione indetta dal Comune di Barletta

«I fatti - proseguono - sono arcinoti a tutti, ma ciò che meraviglia, nonostante poderosi interventi trasversali della politica locale, con richiesta di chiarimenti, è il silenzio assordante dei responsabili di questa vicenda grottesca. Come più volte detto, da interventi politici e anche da molti partecipanti, l'ancora di salvataggio è da rinvenire nell'art. 16 del bando (...) l'Amministrazione, che si riserva la facoltà di prorogare, sospendere, modificare o revocare, in qualsiasi momento (...)

Un concorso simile, che si è tenuto dopo tanti anni, deve produrre, così come avviene per altri concorsi a livello locale o nazionale, una graduatoria finale sufficientemente ampia da poter essere utilizzata anche in futuro, quando ci sarà la necessità di assumere altri operatori di polizia locale, per rimpinguare il già carente organico. Non da meno in tempi di 'magra', indire un nuovo concorso, sarebbe un peso economico per l'intera comunità. Tutto risolvibile se si accettasse di dichiarare che vi è stato un errore (e anche più di uno...) e di voler porre rimedio attuando la già citata clausola di salvaguardia (art.16)

Il tempo passa, i riflettori si stanno spegnendo e con la recente temuta e pericolosa ondata di Covid, anche questa triste pagina locale passerà, con il placet di chi avrebbe dovuto dare spiegazioni, in seconda linea per poi pian piano essere totalmente dimenticata. Ma la macchia resta. Chiediamo a chi di dovere - concludono - di non dimenticare e fare luce per il bene dell'intera comunità. Grazie!».