Concerto di Renato Zero, dopo l'assoluzione parla anche Giuseppe Crudele
«Sono stato revocato dall'incarico di assessore per aver fatto il mio dovere»
giovedì 31 ottobre 2013
14.00
«La giustizia italiana, si sa, è lenta e macchinosa, ma finalmente chiude un caso annoso, fastidioso e altamente denigratorio nei confronti della mia persona. Dopo quattro anni di accuse infamanti, di articoli di giornale, di signorotti afferenti al mondo della politica che si sono concessi il lusso di parlare (e sparlare) di argomenti di cui non sapevano e non potevano sapere se non per sentito dire, di levate di scudi contro la mia persona, la giustizia ha fatto il suo corso, sono riuscito a dimostrare con i fatti, e non con le parole che lasciano il tempo che trovano, la mia totale estraneità alla faccenda - così parla oggi Giuseppe Crudele, anch'egli tra le persone assolte "perché il fatto non sussiste", per la vicenda dei biglietti del concento di Renato Zero - Sono stato accusato di aver tentato di estorcere 50 biglietti per il concerto di Renato Zero da parte della società organizzatrice, la Delta Concerti, e sul mio conto ha funzionato appieno la solita becera macchina del fango».
«La questione in oggetto ha dell'incredibile - afferma Crudele - visto che le irregolarità sono state commesse non da me, che all'epoca da assessore mi rifiutai di firmare la delibera per il concerto di Renato Zero, ma dalla stessa azienda, che per anni e anni non ha mai pagato gli emolumenti dovuti al Comune di Barletta. Secondo quanto riportato da certi verbali, sarebbero stati migliaia i cittadini che hanno avuto modo di assistere ai diversi eventi della succitata azienda pagando cifre irrisorie o addirittura in forma gratuita. In quel Palazzetto assistevano agli spettacoli, quasi "stipati" e con il placet di diversi personaggi, tanti spettatori, molti più dei 3000 della capienza massima consentita. Dai verbali della SIAE si legge che gran parte di quei biglietti sono stati emessi a titolo gratuito, quasi come se gli artisti, nell'occasione Renato Zero, cantassero e si esibissero per mera beneficenza».
«Dietro questo caso affiorano domande ancora irrisolte, domande che mi fanno e ci fanno comprendere chi sono i reali protagonisti della vicenda, che hanno preferito gettare fango verso terzi piuttosto che assumersi le proprie responsabilità:
«Ora che la giustizia ha fatto il suo corso - conclude - l'accusatore diventa accusato, cade e si infrange sonoramente al suolo tutta la gogna mediatica a cui sono stato esposto. In questa vicenda senza ombra di dubbio sono stato uno dei pochi a non voler curare i miei interessi, e a voler invece scavare a fondo nella questione. All'epoca dei fatti, ho acquisito atti amministrativi, documenti, verbali, contratti, quanto necessario a determinare incongruenze e ammanchi, riscontrando un ingente danno per il Comune di Barletta. Ed è per questo che sono stato sollevato dal mio incarico di assessore, dimostrando, a differenza di altri, di non avere interesse a ricoprire incarichi a tutti i costi, ad occupare poltrone chiudendo gli occhi. In questi casi, poi, l'opinione pubblica tende a dimenticare quanto di buono si è fatto nel corso degli anni, cancella con un colpo di spugna netto e sprezzante le note positive, ricordandomi solo per questa accusa di tentata concussione. Si, sono stato revocato per aver fatto il mio dovere. Il mio invito è rivolto soprattutto alla nuova classe politica barlettana, ai nuovi amministratori che portano avanti questa città: non lasciate cadere nel dimenticatoio questi episodi, non abbiate paura di dire sempre la verità. Metteteci la faccia, sempre, non accondiscendete a determinate richieste, siate costantemente dalla parte dei cittadini».
«La questione in oggetto ha dell'incredibile - afferma Crudele - visto che le irregolarità sono state commesse non da me, che all'epoca da assessore mi rifiutai di firmare la delibera per il concerto di Renato Zero, ma dalla stessa azienda, che per anni e anni non ha mai pagato gli emolumenti dovuti al Comune di Barletta. Secondo quanto riportato da certi verbali, sarebbero stati migliaia i cittadini che hanno avuto modo di assistere ai diversi eventi della succitata azienda pagando cifre irrisorie o addirittura in forma gratuita. In quel Palazzetto assistevano agli spettacoli, quasi "stipati" e con il placet di diversi personaggi, tanti spettatori, molti più dei 3000 della capienza massima consentita. Dai verbali della SIAE si legge che gran parte di quei biglietti sono stati emessi a titolo gratuito, quasi come se gli artisti, nell'occasione Renato Zero, cantassero e si esibissero per mera beneficenza».
«Dietro questo caso affiorano domande ancora irrisolte, domande che mi fanno e ci fanno comprendere chi sono i reali protagonisti della vicenda, che hanno preferito gettare fango verso terzi piuttosto che assumersi le proprie responsabilità:
- Quanti cittadini realmente hanno assistito a quei concerti, sicuri che le norme di sicurezza fossero rispettate, in riferimento alla capienza massima del "PalaDisfida"?
- Quanti cittadini realmente hanno assistito a quegli eventi potendo usufruire di biglietti a costi irrisori o addirittura non pagando l'ingresso?
- Come mai la Delta Concerti non ha più avanzato proposte per ulteriori concerti e da qualche anno a questa parte a Barletta non ospita più eventi concertistici di ampio respiro?».
«Ora che la giustizia ha fatto il suo corso - conclude - l'accusatore diventa accusato, cade e si infrange sonoramente al suolo tutta la gogna mediatica a cui sono stato esposto. In questa vicenda senza ombra di dubbio sono stato uno dei pochi a non voler curare i miei interessi, e a voler invece scavare a fondo nella questione. All'epoca dei fatti, ho acquisito atti amministrativi, documenti, verbali, contratti, quanto necessario a determinare incongruenze e ammanchi, riscontrando un ingente danno per il Comune di Barletta. Ed è per questo che sono stato sollevato dal mio incarico di assessore, dimostrando, a differenza di altri, di non avere interesse a ricoprire incarichi a tutti i costi, ad occupare poltrone chiudendo gli occhi. In questi casi, poi, l'opinione pubblica tende a dimenticare quanto di buono si è fatto nel corso degli anni, cancella con un colpo di spugna netto e sprezzante le note positive, ricordandomi solo per questa accusa di tentata concussione. Si, sono stato revocato per aver fatto il mio dovere. Il mio invito è rivolto soprattutto alla nuova classe politica barlettana, ai nuovi amministratori che portano avanti questa città: non lasciate cadere nel dimenticatoio questi episodi, non abbiate paura di dire sempre la verità. Metteteci la faccia, sempre, non accondiscendete a determinate richieste, siate costantemente dalla parte dei cittadini».