Comunicazione istituzionale e ambiti di azione, la commissione Controllo e Garanzia torna a interrogarsi
Ieri un incontro sull'affaire "Il Fieramosca"
martedì 5 novembre 2013
A cavallo tra chiarimenti sul raggio di azione della stessa e la necessità di fare chiarezza sulla scelta dell'amministrazione comunale di Barletta di discutere quanto stabilito dalla determina dirigenziale numero 1052 del primo agosto 2013 per "Il Fieramosca", che riceverà dal Comune di Barletta 10.800 euro annui per svolgere comunicazione interna alla locale amministrazione, è tornata a riunirsi questa mattina la commissione controllo e garanzia del Comune di Barletta, tenutasi ieri mattina. Erano presenti i consiglieri Ruggiero Marzocca (in qualità di presidente), Pasquale Ventura, Antonio Santeramo, Carmine Doronzo e Patrizia Corvasce.
L'istanza giá discussa lo scorso 21 ottobre è stata nuovamente sollevata da Patrizia Corvasce, che aveva anche presentato in precedenza un interrogazione sul tema il 17 dello scorso mese: «Vorremmo capire - ha introdotto così il tema la massima rappresentante locale del Movimento 5 Stelle - seguendo anche l'interpretazione della legge n. 150/2000, con quali basi è stata stabilita l'assegnazione della comunicazione al Fieramosca, e non c'è stato un bando». La determina è giustificata dal fatto che il giornale - come si legge nella delibera - "è l'unico mensile locale di informazione e attualità avente una diffusione capillare e una veste grafica di pregio ed eleganza".
Raffaele Montenegro, presente in qualità di rappresentante dello staff: «Ritengo che la commissione non abbia competenza a sollevare queste istanze, la commissione in base agli articoli 15 e 21 non può andare oltre quanto è di competenza del consiglio comunale, ossia la discussione delle linee programmatiche, dei lavori pubblici, oltre che quanto dettato dalla commissione vigente. Il consiglio comunale è libero di andare dal dirigente, chiedere atti, fare interpellanze, ma la commissione deve muoversi entro questi ambiti. Questa è la mia interpretazione».
Montenegro ha comunque risposto al quesito sollevato: «L'incarico risponde a un ruolo storico che ha avuto la Rotas, aggiornando i prezzi che non restano fermi al costo della vita. Il nocciolo è stato quello di trovare una giusta formulazione nell'affidamento della comunicazione. Ci sono determinate modalità di assegnazione della gestione della modalità comunicativa: è difficile trovare le modalità per coprire tutto questo arco di sistema informativo. L'amministrazione comunale, dal consulto che abbiamo avuto, è disponibile a coprire tutti i piani della comunicazione, ma bisogna capire come individuare un unico sistema di diffusione della stessa». Quindi ci sarebbe in cantiere l'idea di fare una gara, ma manca la formula per allestirla, come confermato da Montenegro. «L'informazione è ormai spacchettata tra chi si rivolge ai periodici e chi consulta il web o i quotidiani. Si tratta di valutare anche un altro parametro: le aree che l'emittente o il giornale raggiunge, oppure la qualità del servizio. Stiamo valutando anche le esperienze di altri comuni per studiarle. Il problema va spostato dalla questione episodica all'adozione di un metodo più ampio, tenendo conto delle risorse finanziarie esigue in cassa».
Sul banco resta quindi il criterio di scelta. Cosa resta sullo sfondo? Da parte dell'amministrazione comunale, una scelta dettata da motivi "storici", alla quale si interseca una ricerca di parametri che possano permettere l'adozione di un nuovo bando; dall'altro lato dei chiarimenti sulle competenze della commissione Controllo e Garanzia, che chiederà - assicurano Doronzo («Chiederemo che negli indirizzi di mandato siamo inseriti e specificati i termini che giustificano le spese del comune sulla comunicazione») e Corvasce - un approfondimento sul tema e sulla correttezza dell'attività svolta direttamente al segretario generale del Comune di Barletta. Resta da capire perché queste risposte siano arrivate solo a posteriori, su richiesta della commissione, e non in precedenza.
(Twitter:@GuerraLuca88)
L'istanza giá discussa lo scorso 21 ottobre è stata nuovamente sollevata da Patrizia Corvasce, che aveva anche presentato in precedenza un interrogazione sul tema il 17 dello scorso mese: «Vorremmo capire - ha introdotto così il tema la massima rappresentante locale del Movimento 5 Stelle - seguendo anche l'interpretazione della legge n. 150/2000, con quali basi è stata stabilita l'assegnazione della comunicazione al Fieramosca, e non c'è stato un bando». La determina è giustificata dal fatto che il giornale - come si legge nella delibera - "è l'unico mensile locale di informazione e attualità avente una diffusione capillare e una veste grafica di pregio ed eleganza".
Raffaele Montenegro, presente in qualità di rappresentante dello staff: «Ritengo che la commissione non abbia competenza a sollevare queste istanze, la commissione in base agli articoli 15 e 21 non può andare oltre quanto è di competenza del consiglio comunale, ossia la discussione delle linee programmatiche, dei lavori pubblici, oltre che quanto dettato dalla commissione vigente. Il consiglio comunale è libero di andare dal dirigente, chiedere atti, fare interpellanze, ma la commissione deve muoversi entro questi ambiti. Questa è la mia interpretazione».
Montenegro ha comunque risposto al quesito sollevato: «L'incarico risponde a un ruolo storico che ha avuto la Rotas, aggiornando i prezzi che non restano fermi al costo della vita. Il nocciolo è stato quello di trovare una giusta formulazione nell'affidamento della comunicazione. Ci sono determinate modalità di assegnazione della gestione della modalità comunicativa: è difficile trovare le modalità per coprire tutto questo arco di sistema informativo. L'amministrazione comunale, dal consulto che abbiamo avuto, è disponibile a coprire tutti i piani della comunicazione, ma bisogna capire come individuare un unico sistema di diffusione della stessa». Quindi ci sarebbe in cantiere l'idea di fare una gara, ma manca la formula per allestirla, come confermato da Montenegro. «L'informazione è ormai spacchettata tra chi si rivolge ai periodici e chi consulta il web o i quotidiani. Si tratta di valutare anche un altro parametro: le aree che l'emittente o il giornale raggiunge, oppure la qualità del servizio. Stiamo valutando anche le esperienze di altri comuni per studiarle. Il problema va spostato dalla questione episodica all'adozione di un metodo più ampio, tenendo conto delle risorse finanziarie esigue in cassa».
Sul banco resta quindi il criterio di scelta. Cosa resta sullo sfondo? Da parte dell'amministrazione comunale, una scelta dettata da motivi "storici", alla quale si interseca una ricerca di parametri che possano permettere l'adozione di un nuovo bando; dall'altro lato dei chiarimenti sulle competenze della commissione Controllo e Garanzia, che chiederà - assicurano Doronzo («Chiederemo che negli indirizzi di mandato siamo inseriti e specificati i termini che giustificano le spese del comune sulla comunicazione») e Corvasce - un approfondimento sul tema e sulla correttezza dell'attività svolta direttamente al segretario generale del Comune di Barletta. Resta da capire perché queste risposte siano arrivate solo a posteriori, su richiesta della commissione, e non in precedenza.
(Twitter:@GuerraLuca88)