Compravendita di voti, ne parla il presidente della Giovane Italia Barletta

Quando la dignità della democrazia viene affossata dal malcostume

giovedì 29 aprile 2010 19.00
A cura di Ester Binetti
In seguito alle ultime elezioni è emerso quella che è l'abitudine di comprare, e quindi vendere, i voti a Barletta. Proprio su questo tema è intervenuto il Presidente della Giovane Italia di Barletta, Marco Lattanzio, che, analizzando questo cattivo metodo di campagna elettorale, lancia un appello a tutta la classe politica per ricordare l'importanza del diritto di voto in vista dell'anno prossimo .

«Ormai da tempo stiamo assistendo allo scatenarsi di una bufera politico/giudiziaria che sta toccando davvero tutti, ma che purtroppo non è ancora riuscita a scalfire la sensibilità comune.

Chiamiamola compravendita di voti o gestione di "rappresentanti di lista", comunque sia è il mal costume che ha caratterizzato le pagine dei giornali negli ultimi due mesi e le indagini ora.

La denuncia fatta il 23 Marzo sulla Gazzetta del Nord barese da una ragazza e il recente servizio andato in onda sulla trasmissione di Italia Uno "Le Iene" che documentano il sistema di compravendita di voti, sono relativamente sconcertanti in quanto questo fenomeno purtroppo coinvolge non solo molti partiti e candidati, ma anche gran parte dei ragazzi che, se volessimo usare un linguaggio nudo e crudo, vendono il proprio voto per "un pugno di euro" in barba al percorso che la storia ha fatto, alle lotte e alle vite sacrificate per raggiungere un DIRITTO al voto.

Purtroppo la responsabilità non è da attribuire solo agli elettori/venditori che in preda alla crisi e al bisogno vendono il proprio diritto di libertà, ma anche e soprattutto ad una classe politica che fin ora non ha mai voluto dare una risposta netta o per lo meno prendere una posizione su un cattivo fenomeno che non ha pochi padri e che toccherebbe partiti di diversi schieramenti.

È stato davvero triste notare come il sindaco, l'amministrazione comunale, i segretari dei maggiori partiti, i candidati, siano rimasti in un imbarazzante silenzio mentre attorno si sono susseguite polemiche, dichiarazioni e indagini.
Tutto ciò non solo va a discapito della trasparenza delle elezioni, ma ci sentiamo di dire che questo fenomeno demoralizza i ragazzi che seriamente cercano di fare militanza per tutto l'anno, che non hanno mai ricevuto un solo euro per quello che fanno, quelli che credono ancora che la politica può e deve essere fatta dai giovani.

Quindi, considerando l'importantissimo appuntamento delle elezioni comunali, ci sembra doveroso lanciare un appello bipartisan e un profondo invito di riflessione a tutta la classe politica, affinché si capisca che questo malcostume e questo silenzio non solo sta affossando la politica, l'entusiasmo della militanza giovanile, la credibilità delle elezioni, ma anche e soprattutto la dignità della democrazia.

Se si vogliono affrontare le prossime elezioni comunali con lo stesso andazzo rimanendo nell'indifferenza, lo si dica chiaramente oppure per lo meno ci si impegni a rompere questo silenzio che rasenta l'omertà, a sopprimere questo malcostume politico spiegando esplicitamente (anche durante la prossima campagna elettorale) che pagare centinaia e centinaia di elettori chiamandoli "rappresentanti di lista" è una grandissima ipocrisia considerando le sezioni a Barletta sono solo 97.

Manca solo un anno al prossimo appuntamento elettorale e c'è tempo a sufficienza per dare delle spiegazioni agli elettori prima di andare a "chiedergli" un voto. Chi avrebbe il coraggio di farlo?».