Commissione Lavori Pubblici: Basile presidente pro-tempore?

Passa il criterio di anzianità, ma la maggioranza in commissione potrebbe sfiduciarlo

sabato 28 settembre 2013
A cura di Edoardo Centonze
Martedì scorso, la giornata non è stata infuocata solo dall'approvazione in Giunta del bilancio, ma anche dall'irrisolta questione politica dell'elezione del presidente della commissione Lavori Pubblici. La presidente del Consiglio comunale ha infatti convocato a riguardo i capigruppo consiliari. Nella riunione sarebbe stato messo da parte il parere espresso dal segretario generale, dott.ssa Maria Letizia Pittari, che si era espressa a favore di una votazione ad oltranza, e sarebbero prevalsi pareri favorevoli a ritenere opportuna la validità del criterio di anzianità, espresso nella sua duplice interpretazione.

Entrambe le interpretazioni, sia quella dell'anzianità anagrafica, sia quella dell'anzianità, così come definita dall'articolo 12 dello Statuto comunale, e cioè riguardante "colui che ha ottenuto la cifra individuale più alta, costituita dai voti di lista congiuntamente ai voti di preferenza", confermerebbero comunque l'elezione a presidente del consigliere Flavio Basile (Adesso Puoi). Nella seduta del 12 settembre, come abbiamo più volte ricordato, i consiglieri Basile e Calabrese (espressione della lista civica del sindaco, e designato presidente, secondo gli accordi politici, poi saltati) avevano riportato entrambi 2 voti, e Damato un voto. Basile perciò, essendo nato nel 1977 e avendo ottenuto la cifra individuale di 3.727, risulterebbe eletto, in quanto invece Calabrese è nato 1980 e ha ottenuto la cifra individuale di 2.729.

Nei giorni scorsi i consiglieri di Adesso Puoi e l'opposizione di centrodestra avevano rivendicato la presidenza della commissione, in virtù del criterio di anzianità citato all'articolo 9 dello Statuto comunale, riferito all'elezione dei vicepresidenti del consiglio. Mentre gli esponenti della lista civica del sindaco, i consiglieri Calabrese e Mazzarisi, e la portavoce Craca, avevano accusato apertamente il PD, rappresentato in commissione dal consigliere Scelzi, di essere il responsabile dello strappo politico. Dal PD, era arrivate le risposte di Patruno, Ventura, e Caracciolo, che rispondendo anche alle dichiarazioni infuocate di Mennea, rispedivano ai mittenti le accuse, con risposte surreali, della serie "non sono stato io". Se non fosse che la commissione è formata da cinque membri, e che di conseguenza questa è diventata un'accusa implicita al consigliere Damato, il quale avrebbe a sua volta respinto l'accusa, e confermato di aver votato Calabrese, come previsto dagli accordi politici. Una situazione a dir poco penosa agli occhi dei cittadini, sintomo di crepe, evidentemente, ben più profonde nella maggioranza.

La presidente Peschechera, che di fatto è ancora la presidente reggente della commissione in questione, secondo gli orientamenti emersi nella citata riunione dei capigruppo, dovrebbe quindi dare seguito così alla proclamazione di Basile alla presidenza della commissione Lavori Pubblici (Calabrese, dovrebbe quindi esserne di conseguenza il vicepresidente). Non è da escludersi, in tal caso, che lo scenario successivo possa essere quello di una sfiducia del presidente, da parte dei membri di maggioranza in commissione. A riguardo, il comma 2 dell'articolo 76 del regolamento del Consiglio comunale dice: "Il Presidente e il vice Presidente possono essere revocati dalla carica su proposta motivata di almeno due quinti dei componenti e con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei componenti la commissione". E, sempre in tal caso, a quale accordo politico si dovrebbe dar seguito, se quello che sembrava dato per certo, si è liquefatto al momento del voto in commissione? Si attendono risposte. Intanto la commissione Lavori Pubblici giace nel suo immobilismo.