Commissione “Controllo e Garanzia”: i cittadini e la stampa devono saperne di più
Una relazione sintetica e generica è stata presentata nel consiglio comunale del 26 marzo. La commissione, per essere credibile, diventi un punto di riferimento
mercoledì 4 aprile 2012
Sembrava scontato che alla lettura di una relazione come questa, seguisse una discussione approfondita. E invece no: la sintetica relazione sull'attività della commissione consiliare permanente "Controllo e Garanzia" è scivolata via, durante l'ultimo consiglio comunale del 26 Marzo, in men che non si dica, tra le comunicazioni del presidente del consiglio comunale e i brevi ringraziamenti del consigliere Lomuscio (Nuova Generazione), presidente della commissione, nei confronti dei membri della commissione stessa, cioè i consiglieri Calabrese (Buona Politica), Scelzi (Pd), Cannito (Psi), Rizzi (Pdl).
Dalla relazione si evince che oggetto delle riunioni della commissione sono state le linee programmatiche del nuovo mandato amministrativo, il corso delle opere già avviate nella scorsa amministrazione, l'andamento quotidiano dell'amministrazione stessa, le determine dirigenziali e le delibere di giunta, con presa d'atto della regolarità dei bandi pubblici emanati. Gli unici punti che vengono in rilievo, in un testo dal profilo troppo generico, sono:
Il testo, tuttavia, quanto a contenuti, termina qui. Preoccupa il fatto che l'attività di una commissione come questa, che riveste un ruolo davvero importante, essendo appunto dedita al controllo e a garantire la regolarità della vita amministrativa di questa città, formuli, all'attenzione del consiglio comunale, e quindi della cittadinanza, un testo così generico, che non entrando nei termini specifici del lavoro di commissione, finisce per dare l'immagine di un organismo pieno di formalità, ma alquanto scarno di funzioni realmente concrete. «Vorremmo che questa relazione fosse accolta "sine ira et odio"»: ma cosa c'è in questa relazione che possa suscitare l'ira e l'odio di qualcuno? Direi niente, visto che nulla viene contestato nello specifico, ma solo superficialmente. «Consegniamo al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale e ai capigruppo, il risultato del nostro lavoro racchiuso nei verbali delle singole sedute»: e alla cittadinanza? E alla stampa? Perché non rendere pubblici i verbali delle sedute di questa commissione così importante? Se tale organismo vuole mantenere un profilo credibile e trasmettere l'immagine di vero organo di garanzia, pubblichi periodicamente i risultati del suo lavoro, e si renda punto di riferimento dell'intera cittadinanza. Al contrario correrà sempre il rischio che qualcuno possa sospettare della sua reale utilità e soprattutto della sua reale indipendenza, della sua reale credibilità, e del suo reale peso politico nella vita politica e amministrativa di Barletta.
Dalla relazione si evince che oggetto delle riunioni della commissione sono state le linee programmatiche del nuovo mandato amministrativo, il corso delle opere già avviate nella scorsa amministrazione, l'andamento quotidiano dell'amministrazione stessa, le determine dirigenziali e le delibere di giunta, con presa d'atto della regolarità dei bandi pubblici emanati. Gli unici punti che vengono in rilievo, in un testo dal profilo troppo generico, sono:
- la proposta all'amministrazione comunale di istituire un albo dei professionisti e delle imprese di fiducia, ai sensi del D.L.163/2006;
- le riserve espresse sui criteri di assegnazione dei finanziamenti ad enti che non operano nella città di Barletta;
- la richiesta di «maggiore oculatezza nelle spese», con invito ai dirigenti ad «operare delle priorità».
Il testo, tuttavia, quanto a contenuti, termina qui. Preoccupa il fatto che l'attività di una commissione come questa, che riveste un ruolo davvero importante, essendo appunto dedita al controllo e a garantire la regolarità della vita amministrativa di questa città, formuli, all'attenzione del consiglio comunale, e quindi della cittadinanza, un testo così generico, che non entrando nei termini specifici del lavoro di commissione, finisce per dare l'immagine di un organismo pieno di formalità, ma alquanto scarno di funzioni realmente concrete. «Vorremmo che questa relazione fosse accolta "sine ira et odio"»: ma cosa c'è in questa relazione che possa suscitare l'ira e l'odio di qualcuno? Direi niente, visto che nulla viene contestato nello specifico, ma solo superficialmente. «Consegniamo al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale e ai capigruppo, il risultato del nostro lavoro racchiuso nei verbali delle singole sedute»: e alla cittadinanza? E alla stampa? Perché non rendere pubblici i verbali delle sedute di questa commissione così importante? Se tale organismo vuole mantenere un profilo credibile e trasmettere l'immagine di vero organo di garanzia, pubblichi periodicamente i risultati del suo lavoro, e si renda punto di riferimento dell'intera cittadinanza. Al contrario correrà sempre il rischio che qualcuno possa sospettare della sua reale utilità e soprattutto della sua reale indipendenza, della sua reale credibilità, e del suo reale peso politico nella vita politica e amministrativa di Barletta.